(© A. Branca)
Jason Williams, prima di tutto come sta il tuo polso?
“Ho fatto due risonanze magnetiche e i medici mi hanno detto che non hanno mai visto questo tipo di infortunio. Hanno quindi deciso di non azzardarsi a dare una diagnosi precisa e dirmi cosa ci sia che non va. Probabilmente andrò a casa (negli Stati Uniti) molto presto per parlare con dei medici che conosco lì, più precisamente con il medico dei Detroit Red Wings. Lo conosco molto bene, siamo vicini e potrà dare un’occhiata alle risonanze che ho fatto. Se lui mi dirà che potrà sistemare tutto quanto… bene, se invece converrà che dovrò mostrare il mio infortunio ad uno specialista in infortuni ai polsi, allora proseguirò verso quella strada.
Al momento è ancora infiammato, non vedo l’ora di finalmente avere una diagnosi per poter guarire. Non appena l’avrò fatto potrò dedicarmi ai miei allenamenti quotidiani, anche se siccome è solo il polso che è dolorante potrò comunque allenare altre zone del corpo come ad esempio le gambe. Non verrà sprecato alcun momento di preparazione in vista della prossima stagione, anche se adesso come adesso non vedo l’ora di risolvere questo problema. Non so ancora se sarà necessaria un’operazione oppure no, dipenderà dalla diagnosi definitiva”.
Puoi spiegarci la dinamica del tuo infortunio? Abbiamo visto che eri alla balaustra ed hai subito un check regolare, ma dalle immagini non si capiva molto di più…
“Ho ricevuto una carica regolare alla balaustra, ma il mio polso si è girato all’indietro in una brutta maniera, è stato sicuramente un incidente singolare. Non ho potuto fare niente a riguardo, è stata decisamente sfortuna. Comunque sia se tutto va bene nei prossimi giorni potrò comprendere cos’é successo e iniziare la cura”.
(© A. Branca)
Bene, ora basta parlare di cose brutte ed iniziamo a parlare di cose belle: com’è salvarsi così, al primo turno dei play-out?
“Beh, è stato fantastico. Credo che abbiamo mostrato sin da subito un’ottimo gioco, ma anche il Rapperswil ha esibito grande carattere, determinazione e voglia di vincere (basti guardare alla loro vittoria in gara 4). Abbiamo mostrato buone cose portandoci sul 3-0 e si sa, la vittoria più dura da ottenere è la quarta. So che i ragazzi gli altri anni hanno dovuto affrontare un play-out molto lungo, sino a giocare contro i campioni di NLB. Penso dunque che salvarsi al primo turno sia stato un passo nella giusta direzione, ma non è affatto finita qui. Penso che Serge ed il suo staff, così come la dirigenza, vogliano vedere questa squadra nei playoff. Se tutto andrà bene l’anno prossimo, partendo meglio di come abbiamo fatto quest’anno, potremo lottare fino alla fine per il nostro obbiettivo: entrare nei playoff. Penso che ora dovremo prenderci del tempo per pensare a come è andata la stagione, recuperare gli infortunati e tornare tutti in forma e in salute per il camp estivo, poi da lì partirà la nostra corsa”.
Ci credevate, negli spogliatoi, di salvare il posto così presto (visto il recente passato)?
“Sì, senz’altro. Ovviamente non è stato facile, basti pensare alla terza vittoria (quella ottenuta in gara 3 all’overtime alla Valascia) dove è successo di tutto, ma anche a gara 2. È stata sicuramente una serie molto tirata con due squadre che erano vicine. Penso che alcuni dei ragazzi più giovani abbiano preso fiducia dopo quelle due vittorie. Personalmente io credevo in tutti i miei compagni e nel nostro gruppo, credevo che potevamo vincere la serie. Vincerla in casa, davanti ai nostri tifosi, è fantastico. Ci hanno supportato tutto l’anno, sono stati grandi per noi e credo che glielo dovevamo di uscire questa sera sul ghiaccio e chiuderla in casa, davanti a loro. Hanno fatto un gran lavoro tutta la stagione e guardando già in là, verso l’anno prossimo, con alcuni cambi che verranno apportati alla rosa per cercare di migliorarci ancora, potremo partire con il piede giusto sin già dal camp estivo”.
(© A. Branca)
Mi hai rubato la domanda, perché volevo proprio chiederti: avete vinto una serie di play-out eppure questa sera i tifosi festeggiano per e con voi come se aveste vinto il titolo. Non esiste niente di simile in NHL, vero?
“Questi tifosi sono pazzi, in NHL è differente. Avere un supporto così… sì, è decisamente diverso che in Nordamerica, dove normalmente quando non ti qualifichi per i playoff ed esci dal ghiaccio ti fischiano… Restare in NLA penso che sia importante per loro, per l’organizzazione e per il Ticino. Durante tutto l’anno mi sono ripetuto spesso: il seguito che abbiamo da parte dei tifosi biancoblù è spettacolare. Molti forse non lo ammettono, ma è pieno di irriducibili tifosi biancoblù. A Bellinzona, dove abito, molti mi cercano anche solo per dirmi “bel lavoro, ben fatto” e so che anche per altri miei compagni è lo stesso. Il loro attaccamento è stupendo e spero davvero che potremo dare loro del bell’hockey da vedere ed entrare nei playoff, dandogli qualcosa per il quale brindare”.
La prossima stagione Jason Williams tornerà ad Ambrì di sicuro, al 100%?
“Certo, al 100%. I miei piani ora sono quelli di tornare a casa, mettere a posto il problema al polso e riprendere ad allenarmi normalmente e quotidianamente a pieno regime. Voglio essere migliore l’anno prossimo. Ho mosso abbastanza bene i piedi quest’anno ma non sono soddisfatto: non abbiamo fatto i playoff. Farli dev’essere il nostro obiettivo ed è di sicuro il mio. I goal, gli assist… li scambierei tutti per poter giocare i playoff. Se dovessimo farcela a qualificarci poi non si sa mai cosa può succedere, basta vedere Berna e Zurigo adesso, probabilmente nessuno avrebbe predetto che sarebbero andati in svantaggio così tanto. Riuscire a qualificarci deve essere l’obbiettivo per noi, ed una volta lì tutto può succedere, potremo sperare in un lungo percorso”.
Per finire, alcune parole in italiano per i tifosi! (Vi consigliamo di ascoltare l’audio!)
“J: (Ride ndr) Ehm… Grasie mile, ehm… you put me on that spot so I’m pretty nervous now [mi hai messo in questo posto (un angolino del tunnel degli spogliatoi ndr) dunque ora sono un po’ nervoso (ride ndr)] ehm…
N: Posso aiutarti se vuoi…
J: Sì grazie
N: “See you” si dice “ci vediamo”
J: Civi diamo
N: “Next year” si dice “l’anno prossimo”
J: Dillo di nuovo
N: Ci vediamo l’anno prossimo
J: Civi diamo l’anno prosi!”
ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO A JASON WILLIAMS: