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Interviste

Wellinger: “Ci fidiamo del sistema, tutti vanno al massimo e ci sono più emozioni”

Il difensore sul suo inizio di stagione: “È stato un periodo difficile. Nelle prime partite ci sono stati sette difensori migliori di me, ma sono sempre rimasto positivo credendo nelle mie capacità… Spero di continuare così!”

LUGANO – Dopo il mezzo passo falso di Langnau, valso comunque un punto, i bianconeri martedì sera si sono prontamente riscattati, superando per 6-3 il Rapperswil.

Visto che fin qui il Lugano non aveva mai segnato più di 4 volte in una partita, il dato rilevante forse sono proprio le sei reti realizzate, che hanno permesso alla squadra di Sami Kapanen di portare a casa tre punti in una di quelle che lui ha definito “high scoring games”.

“Siamo partiti bene”, spiega Thomas Wellinger nella sua analisi della partita, “dopodiché nel secondo periodo, come nelle ultime uscite, abbiamo fatto fatica. Ci eravamo prefissati di giocare semplice e di non fare riavvicinare l’avversario, ma è proprio quello che è successo. Fortunatamente prima della seconda sirena siamo ancora riusciti a trovare una rete in powerplay, mentre nel terzo conclusivo abbiamo ritrovato il nostro gioco”.

Come già da te affermato, state incontrando delle difficoltà nei periodi centrali. Ci sono delle spiegazioni?
“Difficile dire quali siano le cause. Abbiamo provato a cambiare qualcosa, ma anche in questa partita abbiamo di nuovo accusato un calo. Adesso nelle prossime sfide, per quanto riguarda i secondi 20 minuti, dobbiamo semplicemente prefissarci di fare bene le cose semplici, di giocare in modo lineare e di dare continuità a quanto mostriamo a inizio partita, perché fin qui nel primo, ma anche nel terzo tempo abbiamo sempre fatto bene. Ora dobbiamo fissarci l’obiettivo di far diventare buono anche il periodo centrale”.

La stagione è ancora giovane per guardare la classifica, ma ciò non cambia che siete terzi e che andate a punti da otto partite consecutive…
“Fa sicuramente piacere. Abbiamo un nuovo stile di gioco e all’inizio ci è voluto un po’ di tempo per abituarsi, ma stiamo giocando sempre meglio. Adesso siamo lanciati, ci fidiamo di questo sistema che porta davvero al successo. È bello da giocare, tutti vanno al massimo e ci sono più emozioni in gioco. È davvero un lavoro di squadra, tutti lottano per l’altro ed è divertente giocare in questo modo”.

A livello personale sei finito in sovrannumero già sei volte. Sicuramente non era questo l’inizio di stagione che ti aspettavi…
“È stata una situazione difficile. Come hai detto tu, non era così che immaginavo il mio inizio di stagione, ma a volte nella vita capita che ci siano degli alti e bassi. Io tuttavia ho sempre creduto in me stesso e so cosa sono in grado di fare. In queste prime partite ci sono stati sette difensori migliori di me, ma io sono sempre rimasto positivo, consapevole che quando avrei avuto la mia occasione, l’avrei sfruttata. Mi sono tenuto pronto e adesso in queste ultime due partite ho potuto giocare regolarmente. Spero di poter continuare così”.

Ci sono dei motivi per spiegare il tuo inizio di stagione o semplicemente come hai detto tu c’erano sette difensori più forti?
“Dei motivi ci sono, ma li tengo per me (ride, ndr). Semplicemente ero l’ottavo difensore, la situazione era questa e l’ho accettata. Come detto, ho sempre creduto in me, ero consapevole del mio valore e di cosa ho fatto vedere negli ultimi due anni qua a Lugano. Penso che non farsi trascinare in basso dai momenti negativi e credere sempre in sé stessi siano cose importanti nella vita, ed è quello che ho fatto. Adesso spero di poter proseguire così”.

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