LUGANO – Analogamente a quanto era successo nella doppia sfida contro il Ginevra, con i bianconeri bravi a reagire nella seconda partita dopo aver malamente perso la prima, il Lugano venerdì sera contro il Berna era di nuovo chiamato a dare una risposta, dopo che in settimana avevano di nuovo incassato un 6-2 casalingo, questa volta contro il Bienne.
A livello contabile la reazione c’è stata, come testimoniano i tre punti conquistati grazie alla vittoria per 4-1. Come però ammette un autocritico Julian Walker, la prestazione non è stata perfetta.
“Sì, una risposta l’abbiamo data, anche se non tutto è andato come volevamo, nel corso della partita diverse volte abbiamo dovuto ricordare a noi stessi di giocare ancora più semplice. Alla fine però penso che abbiamo vinto grazie ai piccoli sacrifici e alla volontà di voler avere il possesso del disco nei momenti in cui contava di più. Per fortuna infine siamo riusciti a portare a casa la vittoria”.
Hai giocato al centro, com’è andata?
“Già all’inizio della scorsa stagione mi era capitato di tornare a giocare al centro, quindi non mi sono sentito così fuori posto. Alla fine quando sei sul ghiaccio non cambia tantissimo. Se preferisco essere schierato all’ala o al centro? Se l’allenatore mi lascia giocare sono già contento (ride, ndr)”.
Come hai vissuto il tuo gran gol, che ha chiuso definitivamente la gara?
“È andata bene, diciamo. Bisogna essere sinceri, non capita troppo spesso (ride, ndr). Tutto è però iniziato grazie al gran forecheck di Lajunen e Suri, hanno recuperato ottimamente il disco e poi Reto è stato bravissimo a farmi il passaggio. Alla fine sul mio tiro magari ci è voluta anche un po’ di fortuna per gonfiare la rete”.
Nelle ultime settimane avete sempre alternato vittoria e sconfitta, con il primo tempo che si è spesso rivelato decisivo. Cosa dovrete fare domenica ad Ambrì per interrompere questo trend?
“Dobbiamo essere coscienti di come vogliamo giocare. Sappiamo che se siamo solidi nella nostra zona, abbiamo poi sempre un’occasione di creare qualcosa offensivamente. Se ogni tanto vinciamo una partita 2-1 o 3-2, non è certo una cosa negativa. Se però ad inizio gara non siamo pronti a giocare in questa maniera, avremo sempre delle difficoltà. Dobbiamo veramente provare a dare a noi stessi una chance di vincere. Soprattutto domenica ad Ambrì non sarà affatto facile, perché non è un segreto che loro lavorano durissimo e giocano sempre sull’uomo”.