GDT BELLINZONA – AMBRÌ
2-3
(0-2, 0-0, 1-1)
Note: Centro Sportivo Bellinzona, 1’648 spettatori. Arbitri Boverio, Prugger; Ambrosetti, Espinoza
Penalità: GDT 6×2′, Ambrì 8×2′
BELLINZONA – La giornata del primo ottobre era dedicata alla grande novità dell’hockey svizzero targato 2014/15, quella Coppa nazionale che torna a fare la sua apparizione dopo ben 42 anni d’assenza.
Ben frequentata la pista di Bellinzona, a dimostrare del notevole interesse tra gli appassionati ticinesi per il ritrovato torneo, i quali hanno potuto assistere ad un insolito ma divertente derby tutto sopracenerino tra l’Ambrì Piotta, vincitore nel 1962 nonché finalista dell’ultima edizione nel 1972, e i GDT Bellinzona, in un match valido per i 1/16 di finale.
L’Ambrì Piotta nell’occasione ha dovuto fare a meno degli infortunati Lauper, Kobach, Bianchi e O’Byrne, mentre sono stati tenuti a riposo Gautschi, Hall, Aucoin, Steiner e Duca. Da segnalare però il debutto in maglia biancoblù del neo acquisto Geoff Kinrade e dei giovani Noele Trisconi, Samuele Guidotti e Roman Hrabec.
Degno di nota pure il ritorno alla competizione di Luthi dopo quasi 10 mesi di assenza per infortunio. Tra i pali, Pelletier ha dato nuova fiducia a Flückiger, ritrovatosi “chiuso” in campionato dalle prestazioni eccezionali di Zurkirchen, e che necessita di maggiore tempo ghiaccio per poter migliorare.
Nei GDT Bellinzona presenti i giocatori più attesi quali gli ex bianconeri Mantegazzi, Masa, Margonar e Bianchi, e gli ex biancoblù Schena, Jamusci, Rosselli, Gianella, Juri, oltre al difensore degli juniori élite leventinesi Pinana che per l’occasione ha fatto il suo debutto stagionale con la maglia biancorossa.
Prevedibile, vista l’eccezionalità dell’evento, un inizio piuttosto titubante da parte della squadra di categoria superiore. Ambrì che ha però via via preso in mano l’incontro, come era auspicabile, ed a cavallo di metà primo tempo dapprima Giroux e poi Dostoinov in powerplay hanno spedito due dischi alle spalle del pur ottimo Mantegazzi, a lungo protagonista assoluto della partita ma che nulla ha potuto sui tiri ravvicinati dei biancoblu.
Il secondo tempo è stato caratterizzato da un ritmo piuttosto basso dovuto sopratutto alle tante interruzioni, e dove i bellinzonesi avrebbero sicuramente meritato la rete al cospetto di un Ambrì un po’ troppo “estetico” e sciupone. Periodo centrale che ha però mandato le due squadre alla pausa sul 2-0, già scaturito al termine dei primi 20′.
Gli ultimi venti minuti di gioco sono invece iniziati con i biancorossi capaci di ottenere la meritata prima rete della serata grazie Juri, imitato poi nel finale da Danny Masa, a mettere un po’ di ulteriore suspence su una sfida abbastanza equilibrata. Le due reti bellinzonesi erano state inframmezzate dal gol di Daniele Grassi del 3-1 provvisorio. Il risultato finale di 3-2 rende però molto onore alla squadra di Prima Lega, battutasi con coraggio ed abnegazione.
Premettendo che la partita si è svolta in un clima particolarmente disteso e “amichevole”, non si può evitare di citare l’ottima prova fornita dai tre giovani Guidotti, Hrabec e Trisconi, per l’occasione schierati nel quarto blocco biancoblù, apparsi molto motivati e dimostrando già delle pregevoli giocate. Incoraggiante pure la prova di Kinrade, apparso fin da subito in grado di portare maggiore stabilità alla retroguardia leventinese.
Appare però “sorprendente” in senso negativo la prestazione di Grieder e Bonnet, spesso in difficoltà persino contro avversari di due categorie inferiori. Pure Flückiger non ci pare essere ancora al livello desiderato dallo staff tecnico, apparso abbastanza lento nei movimenti.
Preoccupano parecchio, infine, le condizioni di Inti Pestoni, uscito per un infortunio alla spalla – si sospetta una lussazione – dopo essere scivolato violentemente contro la balaustra al 53′.
A pochi giorni dal primo derby stagionale contro il Lugano, comunque, i biancoblù non possono essere troppo soddisfatti di quanto portato sul ghiaccio, con Pelletier che a fine ha affermato di essere stato deluso da una squadra “senza voglia e senza emozioni”.