AMBRÌ – Come molti dei suoi connazionali, Jesse Virtanen non è un giocatore di molte parole ma dalle parti della Gottardo Arena, dopo otto sconfitte consecutive, a contare erano esclusivamente i fatti.
Fatti che parlano chiaro: l’Ambrì è tornato a vincere e lo ha fatto segnando sei reti, tre delle quali in powerplay. “È una vittoria di quelle che contano molto”, ha dichiarato il roccioso difensore finlandese. “Abbiamo lavorato bene per gran parte della sfida, anche se restano diversi aspetti sui quali bisogna fare meglio se vogliamo davvero risollevarci”.
Dopo aver smaltito la ruggine accumulata durante la pausa, dal secondo tempo avete trovato maggiore fluidità nella manovra e il vostro gioco si è fatto più pericoloso ed efficace…
“Siamo rimasti a secco di partite per quasi due settimane e chiaramente ci vuole sempre un po’ di tempo per riprendere il ritmo. Ad averci aiutato, venerdì, sono state quelle due reti arrivate in powerplay. Nonostante non stessimo giocando il nostro miglior hockey siamo riusciti a portarci in vantaggio e l’inerzia della sfida è così mutata a nostro favore. Da quel momento è stato molto più facile gestirla”.
Hai parlato del powerplay, che è tornato a colpire. L’efficienza in superiorità numerica è certamente tra le note positive di serata…
“Siamo contenti di come abbiamo fatto girare il disco. Abbiamo trovato tre reti che, come detto, hanno mutato il momentum. Perché ha funzionato? Perché abbiamo lavorato duramente alle assi e nello slot, semplice”.
Non capita spesso ad Ambrì che i difensori sfruttino il proprio slap shot dalla blu per impensierire il portiere. Contro il Kloten tre delle sei reti sono arrivate da tiri scagliati da lì, a dimostrazione che c’è del potenziale che può essere sfruttato…
“Per come la vedo io, se il difensore decide di far partire uno slap shot deve farlo al momento giusto e cioè quando gli attaccanti creano scompiglio davanti alla porta. Altrimenti si rischia che il tiro venga bloccato o che semplicemente finisca in niente. Trovo interessante come due tiri simili abbiano prodotto due esiti diversi: sulla rete del 2-0 Kneubuehler è stato bravo a metterci il bastone, mentre per il 4-1 Fischer è stato bravo a servirmela con precisione sulla paletta. Lo slap shot è un tiro micidiale, ma quando si decide utilizzarlo occorre che tanti elementi funzionino insieme nello stesso momento”.
Alla fine del secondo tempo, a fil di sirena, gli aviatori hanno trovato una rete che avrebbe potuto complicare le cose. Fondamentale quindi il tuo gol dopo tre minuti di gioco che, di fatto, ha ucciso la partita…
“Il loro è stato un gol pesante che avrebbe potuto metterci qualche dubbio di troppo in testa. Così però non è stato perché l’essere riusciti a colpire subito ha cancellato immediatamente qualsiasi pensiero negativo. Abbiamo giocato un buon terzo tempo: solido e efficace in avanti, e l’abbiamo portata a casa con merito”.