BERNA – Ancora una sconfitta all’overtime, e questa è una che fa particolarmente male, perchè arrivata al termine di quella che è stata una sfida ben interpretata dal Lugano, ma che ha visto i bianconeri uscire dal ghiaccio a capo chino, con le spalle al muro nella serie e con un Brunner che ha rimediato una sospetta commozione cerebrale.
“Perdere in questo modo è difficilissimo – ha ammesso Julien Vauclair – e lo è per due motivi. Come prima cosa avevamo la possibilità di andare in doppio vantaggio nel terzo tempo, ma non abbiamo segnato quel secondo gol che poteva darci la vittoria. In secondo luogo nell’overtime avremmo dovuto avere noi il powerplay, ed invece è stato il Berna a segnare in superiorità numerica”.
Il veterano fa naturalmente riferimento al colpo di Bodenmann a Brunner, che ha messo definitivamente KO l’attaccante. “La rabbia c’è, sicuramente”, continua Vauclair. “Vedere un fallo del genere che non viene fischiato è difficile da accettare, ma oramai fa parte del gioco. A 36 anni ho visto tante cose, ma è peccato che una partita di livello tanto alto sia finita così”.
Il Lugano è ora costretto a lottare per la sopravvivenza, e come prima cosa dovrà vincere martedì per rimandare ogni decisione. “È chiaro, la situazione è difficile, anche se personalmente ho già vissuto uno svantaggio ancora peggiore (il 3-0 poi rimontato contro l’Ambrì nel 2006, ndr), ed inoltre so benissimo che la partita più difficile da vincere è l’ultima. Noi dobbiamo fare un passo dopo l’altro, a partire da martedì. Io ci credo, e penso anche tutti i miei compagni”.
Nonostante la sconfitta, però, il Lugano sa di aver giocato una buona partita: “Penso sia stata la nostra miglior partita – ha spiegato il difensore – abbiamo giocato bene difensivamente e creato occasioni… Sicuramente c’è da migliorare il powerplay, ma credo che abbiamo giocato sufficientemente bene per vincere la sfida… Martedì scenderemo in pista come questa sera, giocando il nostro gioco e cercando di migliorare le piccole cose. Sabato abbiamo fatto un passo avanti, ora dobbiamo cercare di farne un altro e creare ancora di più. A parte la prima partita abbiamo segnato poco, e questa è la chiave”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alessio Bertaggia: “Cosa ci manca? Semplicemente i gol. Dobbiamo mettere più dischi sulla porta, e prima o poi entreranno. Abbiamo le nostre chance, ma ora dobbiamo sfruttarle. Non credo ci sia stanchezza mentale da parte nostra, ma bisogna considerare che ci sono anche altri cinque giocatori sul ghiaccio, e se il Berna è arrivato in finale non è stato un caso”.