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Interviste

Van Pottelberghe: “A Lugano trovo un nuovo inizio, con Schlegel c’è già una buona chimica”

Il portiere dopo due anni difficili: “Sono incredibilmente motivato, voglio giocare il più possibile ma anche essere da sostegno quando non sarò in pista. La Nazionale? Lavoro con la prospettiva dei Mondiali casalinghi e Olimpiadi”

LUGANO – Guardando alla nuova stagione il Lugano ha preso delle decisioni importanti, ed il principale cambio di direzione è stato quello di tornare a puntare su due portieri svizzeri grazie all’arrivo di Joren van Pottelberghe.

Il 27enne è reduce da due stagioni complicate a Bienne, dove è stato prima fermato da un serio infortunio al ginocchio e poi limitato ad una sola decina di partite lo scorso campionato vista la presenza di Harri Säteri. Ora però per lui inizia un nuovo capitolo.

“È bello poter finalmente tornare sul ghiaccio, anche se le prime sessioni con un nuovo equipaggiamento sono sempre un po’ problematiche, mi sentivo irrigidito per questo motivo”, ci ha spiegato van Pottelberghe. “Avevo però già pronta la mia nuova maschera con i colori del Lugano, l’ho fatta realizzare appena firmato il nuovo contratto e sono molto contento del risultato”.

Per te questa è una ripartenza. Dopo l’infortunio di due anni fa e lo scorso campionato in cui hai giocato poco, ci voleva un cambiamento…
“Sì, indubbiamente questo per me è un nuovo inizio. Sono incredibilmente motivato nel riprendere a lavorare intensamente ed iniziare la stagione, non vedo l’ora. Spero davvero che le cose qui a Lugano possano prendere il via nel miglior modo possibile”.

Il Lugano ha deciso di puntare su due portieri svizzeri. Questo faciliterà le cose?
“È sicuramente un aspetto importante, anche se non penso che necessariamente renderà le cose più facili. Il lavoro da svolgere rimane lo stesso, l’obiettivo è giocare il più possibile, ma anche sostenere in ogni modo l’altro portiere quando scenderà in pista al tuo posto. Con Schlegel ho lavorato per l’intera estate e tutto sta funzionando molto bene, sono felice di dividere il reparto con lui”.

Come interpreterai il preseason? Vorrai dimostrare di essere il portiere migliore, oppure ti aspetti che tu e Schlegel giocherete un numero simile di partite?
“Penso sia difficile per me fare una previsione, visto che questa decisione è totalmente nelle mani degli allenatori. Ovviamente tutti e due vogliamo giocare il più possibile, e ci sosterremo a vicenda, ed in questo senso è importante aver già costruito una buona chimica lavorando assieme durante l’estate. Sicuramente continueremo con questa filosofia, e vedremo come andranno le cose. L’obiettivo finale di tutti è vincere più partite possibile”.

Negli ultimi anni hai lavorato con Marco Streit, inizierai invece ora un percorso con Paolo Della Bella, che è pure lui alla prima stagione come coach della prima squadra… Sarà particolare?
“Penso che il gruppo di lavoro dei portieri sia sempre un po’ speciale, perché hai un allenatore che lavora solitamente con soli tre giocatori, e dunque ti ritrovi in una sorta di piccolo gruppo all’interno di uno più grande che è l’intera squadra. Passeremo molto tempo assieme, siamo già andati a pranzo per discutere diversi aspetti del nostro lavoro. Con Paolo si è creata una bella connessione”.

Avete già individuato aspetti su cui lavorare in modo particolare?
“Abbiamo parlato spesso del mio posizionamento tra i pali, ed anche nella corrente settimana sarà una tematica su cui ci concentreremo. Devo inoltre lavorare sullo sfruttare meglio la mia parte alta del corpo, mentre il resto delle giuste sensazioni arriverà cammin facendo durante la stagione. Ci sarà sempre qualcosa su cui lavorare, sicuramente non ci annoieremo (ride, ndr)”.

A Lugano potrai tornare ad ambire ad una convocazione stabile in Nazionale. Ci pensi?
“Ovviamente l’obiettivo generale è quello di giocare il maggior numero possibile di partite con il Lugano, questo mi permetterebbe anche di avere più chance di essere chiamato in Nazionale. Non direi mai no ad una chiamata in rossocrociato, è un grande piacere ed onore. Il pensiero va naturalmente al Mondiale casalingo tra qualche anno e alle Olimpiadi, ed è con quella prospettiva che voglio trovare ora una bella spinta in avanti per avere la possibilità di partecipare a quei tornei”.

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