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Ambrì Piotta

Una tripletta di Giroux trascina l’Ambrì alla vittoria sul Bienne

garage

BIENNE – AMBRÌ

2-4

(1-0, 1-2, 0-2)

ambri
Reti: 18’25 Kamber (Ehrensperger, Umicevic) 1-0, 27’54 Giroux (Kinrade, Aucoin) 1-1, 33’01 Untersander (Herburger) 2-1, 34’56 Giroux 2-2, 45’26 Schlagenhauf (Kinrade) 2-4, 59’54 Giroux 2-4

Note: Eisstadion, 4’873 spettatori. Arbitri Fischer, Massy; Ambrosetti, Küng
Penalità: Bienne 5×2′, Ambrì 6×2′

BIENNE – Non succedeva da diversi anni, ma l’Ambrì è finalmente riuscito a sfatare il tabù rappresentato dall’Eisstadion di Bienne ed ha sconfitto i padroni di casa per 4-2 grazie ad una tripletta dello sniper Giroux. I tre importantissimi punti sono arrivati al termine di una partita a tratti confusa e costellata da errori anche grossolani da ambo le parti.

Un avvio positivo degli uomini di Pelletier aveva lasciato presagire al meglio ma, privi di diversi uomini chiave, i biancoblù hanno ancora una volta faticato a concretizzare. In questo senso, oltre alla pesantissima assenza di Pestoni, inizia a preoccupare la situazione di Aucoin. Il centro della prima linea dovrebbe essere terminale (in parte) e fonte d’ispirazione (principalmente), ma anche in occasione della sfida contro i seeländer il suo apporto è stato praticamente nullo. È lecito aspettarsi di più da uno con un curricolo come il suo.

A fronte di un attacco poco incisivo a passare in vantaggio sono così stati i locali, cresciuti col passare dei minuti e meritatamente avanti a poco più di un minuto dal termine del primo periodo. A segnare è stato Kamber, che ha insaccato al termine di un’azione in velocità con la complicità di una difesa biancoblù troppo passiva.

Nonostante l’ottimo innesto di Kinrade – di grande sostanza la sua partita su ambo i fronti -, il settore arretrato a tratti ancora arranca. Rilanci spesso sbagliati, sbavature in copertura ed un generale senso di confusione non permettono mai al portiere di dormire sonni tranquilli. È pure di difficile lettura l’involuzione di un giocatore come Trunz, ultimamente tra i più pasticcioni del roster.

Nonostante lo svantaggio abbia senza dubbio complicato le cose, i ticinesi non si sono dati per vinti ed in avvio di secondo tempo hanno pareggiato i conti con Giroux in powerplay. Il bomber ha freddato anche in maniera un po’ fortunosa Rytz, ma ha ancora una volta dimostrato come praticamente solo lui con i suoi tiri sia in grado di creare seri grattacapi agli avversari con l’uomo in più sul ghiaccio. Troppe ancora le difficoltà dei difensori sulla blu, mentre faticano a vedere la porta gli uomini del secondo blocco.

Invece di alzare il livello della partita come la logica suggerirebbe, il pareggio dei leventinesi ha raffreddato la contesa, con le due squadre che hanno sostanzialmente iniziato a badare più che altro a difendersi. Una lunga serie di errori – alcuni davvero clamorosi – e disattenzioni da ambo le parti hanno poi rotto l’equilibrio, prima portando al 2-1 di Untersander e poi al 2-2 ancora una volta del top scorer Giroux.

La rete ha dato le ali all’Ambrì, che sul finire del terzo ha poi sfiorato il primo vantaggio con Aucoin e Schlagenhauf, mancando però sempre l’appuntamento col gol di un soffio. La rete della fuga non si è però fatta attendere troppo e, quando al 45’26 lo stesso Schlagenhauf ha messo a segno il suo primo gol stagionale, è apparso ormai chiaro che l’inerzia della partita fosse definitivamente cambiata.

Spylo e compagni hanno faticato terribilmente ad impensierire Flückiger – subentrato al 41’ al posto di Zurkirchen, colpito da malore -, complice la serata poco ispirata del duo svedese OlaussonArlbrand. Al termine a gioire sono così stati gli uomini di Pelletier, che nel finale hanno pure messo a segno il 4-2 a porta vuota con lo scatenato Giroux, eroe di serata con una tripletta.

Il top scorer, volenti o nolenti, resta uno dei pochi giocatori dell’Ambrì in grado di vincere da solo una partita. Quando è in serata riesce ad andare in gol con tanta facilità e, finchè Aucoin non si sbloccherà definitivamente, toccherà al possente canadese fungere da faro per il resto dei suoi compagni. I demeriti del Bienne sono stati abbastanza evidenti, ma va comunque detto che qualche anno fa una partita del genere si sarebbe probabilmente persa, e l’influsso sul risultato di un giocatore del genere è lampante.

In fatto di leadership brilla anche il nuovo arrivato Kinrade che, oltre al già anticipato solido gioco two-ways, si è pure reso protagonista di una scazzottata. Una sua conferma sarebbe molto positiva, il roccioso ex-Berna sembra infatti già ben inserito nei meccanismi della formazione biancoblù.

Non fa ormai più notizia l’ennesima ottima prestazioni del solito Grassi, che col rientro di Bianchi è tornato a comporre la linea – in combutta con Lhotak, ottimo anche lui – che tanto bene aveva fatto nell’ultimo campionato insieme a Schlagenhauf.

Nonostante la vittoria, come detto, molti aspetti continuano a non convincere. Starà a Pelletier trovare la quadratura del cerchio in attesa di buone notizie dall’infermeria e di eventuali indicazioni dal mercato. Nel frattempo, sabato alla Valascia arriverà il Ginevra, con i biancoblù che hanno l’obiettivo di ottenere la prima vittoria piena casalinga della stagione.

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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