AMBRÌ – LANGNAU
5-3
(2-1, 2-1, 1-1)
Reti: 5’02 Schmutz (Rohrbach, Pesonen) 0-1, 11’47 Heim (Burren) 1-1, 12’19 Pestoni (Spacek) 2-1, 24’08 Heim (Pestoni, Burren) 3-1, 25’21 Hofer (Pestoni, Spacek) 4-1, 37’44 Lapinskis (Sturny) 4-2, 48’37 Michaelis (Diem, Saarela) 4-3, 59’29 Spacek (Pestoni) 5-3
Note: Gottardo Arena, 6’344 spettatori
Arbitri: Stricker, Hungerbühler; Obwegeser, Schlegel
Penalità: Ambrì 3×2′, Langnau 2×2′
Assenti: Lionel Marchand (sovrannumero), Isacco Dotti, Stefan Müller, Tim Heed (infortunati), Rocco Pezzullo (ammalato), Josselin Dufey, Noah Patenaude (Ticino Rockets)
AMBRÌ – Dopo le prime dieci partite di campionato l’Ambrì Piotta è secondo in classifica con un bottino di venti punti, ed i motivi per essere soddisfatti di quanto fatto sinora sono davvero parecchi in casa leventinese. L’aspetto più intrigante di questa squadra non lo troviamo però – paradossalmente – nei meritati elogi, ma bensì sottolineando quegli aspetti e momenti in cui la squadra di Cereda può ancora crescere. I biancoblù hanno insomma vinto otto delle loro prime dieci partite, ma sono ancora lontani dal toccare il loro massimo potenziale, e questo è ciò che colpisce maggiormente.
L’Ambrì non ha infatti mandato agli archivi il primo weekend da sei punti giocando due partite perfette, e contro Kloten e Langnau ha dovuto anche affrontare delle fasi complicate e commesso qualche leggerezza, ma ha sempre saputo superarle con calma e personalità. La consapevolezza di avere un certo tipo di strumenti aiuta indubbiamente nella gestione delle partite, ed anche quando ci vuole un po’ a carburare – come successo in entrambe le recenti uscite – i biancoblù non si sono scomposti ed hanno poi lasciato il segno una volta preso il giusto ritmo. È in questo senso impressionante vedere la fluidità e linearità che prende il gioco dell’Ambrì nei suoi momenti migliori.
Ha insomma seguito uno schema simile a quello di Kloten anche la partita casalinga contro i Tigers, avversario che per la prima decina di minuti si è fatto preferire ed ha trovato meritatamente il vantaggio con Schmutz. La squadra di Cereda ha però saputo reagire velocemente, con due reti nel giro di una trentina di secondi che hanno dato un’impronta già importante alle dinamiche della sfida.
Le segnature di Heim e Hofer – quest’ultima in realtà un’autorete avversaria – hanno inoltre mostrato come l’Ambrì sia consapevole di dover lavorare anche su quei gol sporchi che sinora sono un po’ mancati, unendo le belle giocate tecniche viste anche sabato ad una presenza nello slot più decisa.
L’Ambrì ha poi messo una marcia in più nel periodo centrale, sostanzialmente dominato dall’inizio alla fine ma il cui impatto è stato un po’ ridimensionato da quel gol di Lapinskis a ridosso della pausa. Sul piano del gioco è stato però un episodio sporadico che ha preso di sorpresa anche Conz, ma per il resto sono stati i padroni di casa ad avere il controllo del puck per gran parte del tempo.
Meritate e belle le segnature ottenute da Heim – tocco perfetto in powerplay su suggerimento di Pestoni – e da Hofer, che ha finalizzato un’ottima azione imbastita ancora dal ticinese e da Spacek. Il giovane arrivato da Zugo sembra ora aver trovato una collocazione più stabile dopo un periodo di assestamento, ed il suo profilo completa bene una prima linea che sull’arco del weekend ha saputo distinguersi.
Non tutto è però stato semplice, ed infatti nel terzo tempo il Langnau ha ribadito la sua identità di squadra dura a morire, questo nonostante i terminali offensivi debbano fare forzatamente leva su pochi uomini di punta. Saarela si è confermato in un buon momento di forma – meno invece Pesonen, sinora un po’ deludente in questo avvio di stagione – ed il gol in powerplay di Michaelis ha riaperto per davvero il match.
Nell’avvio di ultima frazione l’Ambrì ha vissuto una flessione che sicuramente rientra tra gli aspetti che si vorranno migliorare in futuro, anche pensando ad alcune opportunità offensive vanificate con un po’ di leggerezza e ricerca della bella giocata.
Ma in fondo ci sta, perché il gruppo biancoblù ha elementi con ottime mani ed è giusto che giocatori come Spacek, Pestoni oppure Zwerger cerchino di mettere il loro estro al servizio della squadra. L’Ambrì insomma sta ancora imparando a conoscersi, un po’ come Chlapik che riesci a farsi vedere solo ad intermittenza e che sabato non ha lasciato una grande impronta sulla sfida.
I leventinesi possono ancora crescere e migliorare, ma hanno iniziato la stagione ponendo delle ottime basi ed individuando immediatamente i loro punti di forza. Assieme a vittorie e punti, in cascina si sta mettendo anche tanta fiducia e la consapevolezza di avere un alto potenziale. Il lavoro è insomma appena cominciato, perché la notizia migliore per questo Ambrì è quella di poter crescere ancora.
IL PROTAGONISTA
Inti Pestoni: Nettamente il miglior biancoblù della passata stagione, Pestoni sta vivendo un inizio di campionato in cui l’Ambrì ha molte più frecce al suo arco, ed anche lui può esprimersi senza dover essere anche il trascinatore dell’intero gruppo. Dalle sue mani arrivano allora ottimi suggerimenti ed una grande visione di gioco, ed anche sabato dai suoi assist sono arrivate reti importanti.
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