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Ambrì Piotta

Un successo che ci voleva, l’Ambrì convince contro il Kloten

Cereda ridisegna la top six e con Berthon la prima linea mette a referto nove punti. È mancata la rete di Kubalik, ma il ceco mostra già grandi numeri

Un successo che ci voleva, l’Ambrì convince contro il Kloten

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AMBRÌ – KLOTEN

6-3

(2-0, 2-1, 2-2)

Reti: 05’37 Plastino (Emmerton, Bianchi) 1-0, 17’19 Plastino (Müller, Kubalik) 2-0, 31’58 D’Agostini (Berthon, Emmerton) 3-0, 35’51 Bozon (Sallinen) 3-1, 37’41 Emmerton (D’Agostini, Berthon) 4-1, 41’57 Bozon (Schlagenhauf) 4-2, 42’19 Kostner (Bianchi, Zgraggen) 5-2, 55’47 Berthon (D’Agostini, Emmerton) 6-2, 58’01 Grassi (Egli, Weber) 6-3

Note: Valascia, 5’532 spettatori. Arbitri Eichmann, Hebeisen; Gnemmi, Gurtner
Penalità: Ambrì 2×2′, Kloten 5×2′ + 1 x rigore

AMBRÌ – È una vittoria tutt’altro che scontata quella ottenuta sabato sera dall’Ambrì Piotta, che ha gestito bene la pressione di dover fare risultato contro il fanalino di coda Kloten, reagendo ad una serie di quattro sconfitte consecutive che avevano evidenziato alcune indesiderate incertezze.

I biancoblù contro gli aviatori hanno però saputo prendere in mano la sfida sin dall’inizio e, trovati un paio di gol di vantaggio, non hanno praticamente più mollato la presa, gestendo l’incontro con una certa superiorità e colpendo gli aviatori proprio nei momenti in cui ha fatto loro più male. Mai infatti la squadra di Schläpfer ha saputo mettere in serio dubbio l’esito finale di una sfida in cui l’Ambrì si è dimostrata squadra superiore, più organizzata e soprattutto meglio bilanciata sull’asse delle sue quarte linee.

Sa da un lato il Kloten ha infatti “vivacchiato” sui pregevoli spunti di Hollenstein, Santala e Praplan, dall’altro la squadra di Cereda ha sfruttato un assetto quasi inedito – solamente la quarta linea è rimasta inalterata – per proporre un’intensità ed un ritmo a cui il Kloten ha saputo reagire solamente a tratti.

L’arrivo di Kubalik ha imposto all’Ambrì di cambiare le logiche della propria top six e, dopo una prima partita poco riuscita a Zugo, stavolta le intuizioni di Cereda si sono rivelate azzeccate. Lauper e Monnet sono finiti in tribuna, mentre Berthon ha completato la prima linea nell’intento di non far rimpiangere lo spostamento di Zwerger nel secondo blocco completato da Müller e dal nuovo arrivato ceco.

Le cose in questo senso hanno funzionato ottimamente. Il francese ha giocato un ottimo match, firmando un gol e due assist ed evidenziando già una buona alchimia con i due canadesi, tant’è che il terzetto ha combinato un totale di nove punti.

Kubalik si è invece fermato ad un assist in seconda (primo punto in Svizzera), ma ha già dato dimostrazione di una velocità ed una tecnica decisamente superiori alla media, che gli hanno permesso praticamente ad ogni cambio di mettersi in mostra. Peccato per il rigore fallito, ma le premesse per una seconda parte di campionato da protagonista in Leventina ci sono tutte.

Ciò che ha però fatto realmente la differenza sabato sera è stata la capacità dell’Ambrì Piotta di rispondere colpo su colpo ai tentativi di reazione del Kloten, tendenza che risulta evidente se si va ad analizzare un primo tempo che per molti versi è risultato decisivo.

Dopo aver aperto le marcature con Plastino, i biancoblù avevano infatti subito cinque minuti di intensa pressione del Kloten, ma la fase migliore degli uomini di Schläpfer è sfociata nel raddoppio leventinese ancora firmato dall’italiano, rete questa che ha fatto molto male agli aviatori.

Dal quel momento in avanti l’Ambrì è infatti riuscito a gestire piuttosto bene il match, costruendosi diverse opportunità da gol e battendo Saikkonen in quattro altre circostanze, grazie ad alcune pregevoli trame offensive ed approfittando di un portiere ospite che oggettivamente ha confermato di non avere il livello della NLA.

La squadra di Cereda le sue due uniche vere sbavature le ha invece pagate care, ovvero con quel disco perso da Jelovac sulla blu offensiva che ha permesso a Bozon di segnare in contropiede, e quell’uscita infelice di Conz – per il resto ancora ottimo – che ha portato alla doppietta dello stesso figlio d’arte.

Poca cosa, insomma, anche se con un po’ più di attenzione l’Ambrì sarebbe potuto rientrare negli spogliatoi con un risultato ancora più pulito. Per ora però va benissimo così, soprattutto considerando come la squadra si sia ritrovata da un momento all’altro a dover ricostruire alcuni meccanismi ed equilibri, ed in questo senso giocare una partita che “si deve vincere” non è mai semplice. Il gruppo ha però risposto bene alla nuova sfida, ha disputato un match in cui è stato superiore all’avversario ed ha aggiunto alla sua classifica tre punti che riportano l’Ambrì a ridosso della linea.

Per tutto il resto ci sarà ora quasi una settimana di tempo per lavorare e preparasi al meglio al prossimo weekend, con Cereda che avrà a disposizione più elementi su cui ragionare per dare le giuste dinamiche al suo gruppo. La “scossa d’assestamento” sembra però essere stata assorbita con successo, ed i tre punti ne sono il giusto premio.


IL PROTAGONISTA

Matt D’AgostiniNella serata in cui tutti gli occhi della Valascia erano su Dominik Kubalik, il top scorer biancoblù ha giocato una partita sontuosa, distribuendo dischi a tutta pista e ritrovando la via del gol.

Ad approfittarne sono stati anche Emmerton e Berthon, che hanno ricevuto da D’Agostini due puck sul proverbiale piatto d’argento, solamente da insaccare alle spalle di Saikkonen.


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HIGHLIGHTS

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