ZUGO – La partita perfetta probabilmente non esiste, perché nell’arco di 60 minuti qualcosa che non va lo si trova sempre. Per quel che concerne la trasferta dell’Ambrì Piotta a Zugo, si potrebbe evidenziare un powerplay non sempre convincente, una rete subita in maniera poco brillante da Zurkirchen, oppure qualche occasione di troppo mancata che poteva chiudere la pendenza anzitempo.
In tutta franchezza, però, “chiessenefrega”, perchè l’Ambrì ammirato alla Bossard Arena ha avuto cuore, velocità, tenacia, autorità ed anche un’apprezzabile dose di tecnica, che vanno a rendere in definitiva la prova dei leventinesi assolutamente da incorniciare.
La filosofia di voler imporre il proprio gioco all’avversario è venuta a galla già nei primi 5 minuti di gioco, periodo in cui gli ospiti hanno immediatamente messo sotto pressione la porta protetta da Kilpelainen. Un immediato powerplay ha contribuito ad aumentare il momentum dei biancoblù che, sulle ali dell’entusiasmo, hanno aperto il risultato con Fabian Lüthi, autore della più classica rete dell’ex.
Insistita e fondamentale l’azione preparatoria di Paolo Duca, capace di regalare un disco d’oro al compagno. Nel complesso il capitano si sta confermando sempre più come un giocatore ritrovato e, dopo le critiche delle passate stagioni, sta proponendo un hockey concreto ed efficace, capace di dare concretezza ad un grandissimo impegno che – gli va dato atto – ha sempre portato in psita anche nei momenti più difficili. Pacca sulla spalla ed avanti così, dunque, perchè l’Ambrì è proprio di questo capitano che ha bisogno.
Annullata completamente la squadra di Shedden nel primi 20 minuti, l’Ambrì avrebbe potuto raddoppiare a 14 secondi dalla prima sirena, quando Steiner si è conquistato uno shootout che non si è tramutato in rete solo in seguito ad un’asta piena colpita dallo stesso numero 77.
Il periodo centrale è stato caratterizzato dall’unico momento in cui i biancoblù hanno permesso all’avversario di mettere realmente in dubbio i piani architettati da Pelletier. 3 minuti e 33 secondi, tanto è stato il periodo in cui l’Ambrì ha dubitato di se stesso, incassando il pareggio di Alessio Bertaggia – Zurkirchen infilato tra le gambe – e prestando il fianco alle offensive degli svizzeri centrali nei minuti immediatamente successivi.
L’Ambrì ha però immediatamente capito che poteva riprendere in mano il pallino dell’incontro e, grazie ad un violento tiro di Steiner non controllato da Kilpelainen, Mieville si è rivelato un “falco” nello sfruttare il rebound concesso dal portiere finlandese.
L’Ambrì ha così ripreso a giocare e ad evidenziare un buon ritmo di gioco, permesso anche dalla scelta dell’allenatore di schierare in maniera più o meno regolare tutti e 8 i difensori a disposizione. Il tutto, unito a 4 linee compatte e che hanno saputo contribuire addirittura quasi alla pari l’una con le altre, ha generato un mix a cui lo Zugo non è riuscito a venire a capo.
Come si diceva in apertura, alcuni problemi si sono comunque evidenziati. Per tutta la prima parte dell’incontro sono stati i biancoblù ad avere in mano il pallino del gioco, con i difensori che hanno spesso e volentieri dato man forte al reparto offensivo con una buona coordinazione nel coprire tutte le zone della pista. A volte, però, la difesa ospite si è fatta prendere un po’ fuori posizione, permettendo allo Zugo di sviluppare alcune pericolose ripartenze che avrebbero potuto portare a reti pesanti.
Zurkirchen, fatta eccezione per la rete subita “un po’ così”, ha però fatto una buona partita, dunque il tutto si è sempre risolto per il meglio, come ben testimonia il contropiedo concesso a Martschini e ben disinnescato dal portiere. Anzi, l’Ambrì è riuscito a mandare addirittura in archivio la partita al 32’37, quando Steiner ha trovato la meritata soddisfazione personale del gol.
L’azione bel simboleggia lo spirito che anima la squadra in queste prime gare di campionato, con Reichert e Mieville che hanno svolto un lavoro fondamentale alla balaustra nel tentativo di recuperare il disco, disco che è poi finito sulla paletta del bastone di Steiner e, qualche secondo dopo, alle spalle di Kilpelainen.
La partita è poi sostanzialmente scivolata via con solamente qualche sussulto, con i biancoblù che hanno ben decifrato le avanzate offensive dell’EVZ e si sono poi mangiati nel finale alcune ottime occasioni per potare a 4 le reti segnate, tra cui un 2 contro 0 con protagonisti Mieville e Duca, ed un palo pieno colpito da Gautschi.
L’Ambrì se ne torna così a casa con 3 punti che lo proiettano su su sino al terzo posto, posizione in classifica che i biancoblù non occupavano dopo 10 turni da tempo oramai immemore. L’ottimo momento la squadra lo sta inoltre vivendo con due dei giocatori più importanti – Noreau e Williams – ancora indisponibili, dato carico di significati.
Importantissimo test sarà ora la doppia sfida del weekend contro il Losanna, dove si dovrà dimostrare di essere davvero maturi e capaci di conquistate punti pesantissimi.