AMBRÌ – BERNA
2-4
(0-1, 1-1, 1-2)
Note: Valascia, 4’465 spettatori. Arbitri Mollard, Eichmann; Kohler, Abeggler
Penalità: Ambrì 4×2′ + 1×5′ 1×20′ (Zgraggen), Berna 2×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Kobasew)
AMBRÌ – Reduce dall’inaspettata vittoria ottenuta contro lo Zurigo, all’Ambrì non è riuscito il bis nel secondo scontro consecutivo contro una delle “grandi” del campionato. Al termine di un match tutto sommato ben disputato ed in cui i leventinesi hanno retto il confronto contro il Berna, alla fine ad esultare sono stati proprio gli uomini della capitale che, forti di un gioco ad altissima intensità e bravi a sfruttare al meglio alcune ingenuità degli uomini di Pelletier, si sono imposti con il risultato di 4-2.
Scesi sul ghiaccio con la stessa formazione che aveva fermato i vice-campioni in carica nell’incontro di sabato, i ticinesi hanno cominciato la contesa a spron battuto, sfiorando l’1-0 dopo appena qualche secondo di gioco. A portarsi in vantaggio per primi sono però stati i bernesi con Alan Berger, il più lesto a ribadire in rete un disco scagliato in porta da Conacher e mal controllato da Zurkirchen e dalla difesa.
Il gol non ha cambiato di molto le coordinate del match, con l’Ambrì che ha continuato a provarci in avanti ma che ha però faticato molto in difesa, soffrendo il gioco fisico e diretto degli ospiti. La mano di Boucher è facilmente visibile: gli orsi scagliano dischi in porta da qualsiasi posizione e la maggior parte di essi viene pure sporcata nel suo tragitto verso la gabbia. Un gioco di questo tipo è difficilmente arginabile se messo in pratica da un gruppo di giocatori talentuosi ed intelligenti e, se a questo si aggiunge l’evidente differenza di stazza tra i giocatori delle due formazioni, ecco che i problemi riscontrati dall’Ambrì risultano chiari.
Proprio sugli sviluppi di una di queste azioni “sporche” è nato il secondo gol del Berna, giunto anche grazie alla complicità di uno Zurkirchen non propriamente esente da colpe. La serata del cerbero leventinese non è stata delle più facili, considerando pure che il Berna ha tirato per ben 50 volte in porta.
La reazione al 2-0 dei biancoblù è stata immediata, con Bastl che dopo poco più di 4’ ha approfittato di una fortunosa carambola su un tiro di Kamber per riaprire la partita. Il gol è però da attribuire in gran parte a Mäënpää, autore di un grande anticipo in difesa e di una altrettanto spettacolare apertura che ha sostanzialmente spedito a tu per tu con il portiere il numero 70.
Il finlandese sta man mano inserendosi nei meccanismi della squadra e sta facendo intravvedere lampi del suo talento offensivo. È altresì vero che spesso le sue uscite dal terzo sono ancora un po’ laboriose, ma i margini di miglioramento sono ampi.
Sulle ali dell’entusiasmo i leventinesi hanno sfiorato il punto del 2-2 ancora con la premiata ditta Bastl–Kamber, ma nell’occasione un superlativo Bührer ha detto no. L’incontro è poi proseguito in maniera piacevole sino al terzo tempo, con l’Ambrì sempre alle costole del Berna ma con il vantaggio degli ospiti realisticamente mai in pericolo.
Quando poi in avvio di terzo tempo Ebbett ha trovato il 3-1 sfruttando un brutto disimpegno della difesa, è parso ormai chiaro che la partita fosse chiusa. I leventinesi ci hanno provato e qualche occasione per riaprire l’incontro l’hanno pure avuta (clamorosa quella capitata sul bastone di Pestoni), ma nella maggior parte dei casi si sono ripetutamente schiantati sul muro eretto dal Berna sulla propria linea blu.
Ancora Bastl a 1’32 dal termine ha ridato speranza ai suoi, ma l’ennesima ingenuità della serata (sette giocatori sul ghiaccio invece di sei per l’ultimo assedio) ha definitivamente spento gli ardori dei padroni di casa che anzi, hanno pure incassato il 4-2 di Moser a 7’’ dalla sirena.
Se da una parte la prestazione della squadra è stata positiva (giocarsela fino alla fine con una corazzata come il Berna non è scontato), dall’altra gli errori individuali hanno condannato l’Ambrì alla sconfitta. Restano particolarmente problematiche le molte penalità incassate e la generale sterilità dell’attacco.
La seconda linea sta continuando a distinguersi, mentre resta piuttosto inconcludente e poco visibile la prima. Emmerton sembra il più in forma del primo terzetto (da applausi alcune entrate nel terzo offensivo), ma i suoi buoni spunti vengono spesso frustrati da un Giroux e da un Pestoni apparentemente non ancora in condizioni fisiche ottimali.
Una nota di merito va comunque fatta per il giovane Pinana che, subentrato con regolarità nel finale dopo la penalità di partita comminata a Zgraggen, si sta dimostrando un giovane di livello.
L’occasione per il riscatto è subito dietro l’angolo nonostante il difficile calendario iniziale: venerdì la truppa di Pelletier sarà infatti di scena alla Vaillant Arena di Davos, in attesa del derby previsto sabato alla Valascia.
CRASH THE NET: Boucher ha allenato per anni in NHL e in questa occasione si sono visti i risultati del suo lavoro sulla filosofia di squadra. Il Berna ha cercato la porta da qualunque posizione e questo ha portato ai due gol “sporchi” che guardacaso hanno deciso la partita.
Diverse squadre, Ambrì incluso, dovrebbero imparare a inquadrare la porta con più frequenza anche da posizioni improbabili per cercare di ottenere qualche gol di rapina in più.
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