RAPPERSWIL – AMBRÌ
4-2
(1-1, 2-0, 1-1)
Reti: 00’33 Heim (Bürgler) 0-1, 9’08 Albrecht (Lammer, Frk) 1-1, 28’59 Lammer (Schroeder, Moy) 2-1, 29’37 Dünner (Capaul, Wick) 3-1, 55’41 Kneubuehler (Hofer, Spacek) 3-2, 59’43 Dünner (Forrer, Wick) 4-2
Note: SGK Arena, 5’761 spettatori
Arbitri: Stolc, Mollard; Francey, Huguet
Penalità: Rapperswil 4×2, Ambrì 5×2
Assenti: Isacco Dotti, Tommaso De Luca, Diego Kostner, Tim Heed (infortunati), Dominic Zwerger, Inti Pestoni (ammalati)
RAPPERSWIL – Ha confermato di trovarsi in una fase difficile l’Ambrì Piotta, che ha iniziato il nuovo anno sulla scia delle prestazioni poco ispirate della Coppa Spengler, ed anche venerdì a Rapperswil non è riuscito a portare in pista quel mix di compattezza e determinazione che aveva fatto le sue fortune nell’ottima prima parte di stagione.
Dopo i segnali incoraggianti delle ultime uscite prima di Natale i biancoblù hanno insomma nuovamente perso per strada qualcosa – difficoltà accentuate anche da assenze importanti come quelle di Heed, Pestoni e Zwerger – ed è soprattutto in termini di organizzazione del gioco che venerdì la squadra di Cereda ha concesso davvero troppo al Rapperswil.
L’inizio promettente caratterizzato dall’immediato gol di André Heim si è infatti spento quando i padroni di casa hanno trovato il pareggio al 9’08, e da quel momento i Lakers hanno iniziato a pattinare con maggiore ritmo e convinzione rispetto ai leventinesi.
Intendiamoci, entrambe le squadre hanno ribadito di trovarsi in un periodo poco ispirato dal punto di vista del gioco, ed infatti il match in termini complessivi non è stato certo di alto livello. L’Ambrì ha però evidenziato di nuovo la lacuna di non saper chiudere gli spazi agli avversari, a volte a causa di troppa staticità ed in altri momenti in seguito ad errori di posizionamento, e così Moy e compagni hanno potuto mettere alla prova troppo spesso i riflessi di Juvonen.
Il lineup disegnato da Cereda – condizionato anche dalle assenze, con Dauphin ad esempio schierato all’ala – ha perso di struttura specialmente nel periodo centrale, quando i Lakers hanno tratto il meglio da 20 minuti in alcuni tratti caotici ma che mai hanno visto biancoblù in controllo degli eventi.
L’assenza di Cervenka – tornato negli spogliatoi già nel primo tempo – non ha infatti scoraggiato un Rapperswil che nella frazione centrale ha trovato due gol nel giro di 38 secondi, segnature intervallate da un timeout che però non ha sortito l’effetto desiderato. Dal gioco confuso ed impreciso ne sono spesso usciti i Lakers, mentre all’Ambrì è mancata la scintilla – anche a livello individuale e di personalità – per riuscire a reagire.
La sostanza ed il giudizio della partita non sono cambiati negli ultimi 20 minuti, questo nonostante vari cambiamenti di linee ed un tentativo di rimonta che ha dato l’illusione della concretezza solo quando Kneubuehler ha infilato il 3-2.
Dauphin è tornato a giocare al centro dopo che per tutto il match l’Ambrì aveva subito il dominio dei Lakers agli ingaggi, mentre Grassi ha ripreso posto all’ala dopo aver perso tutti gli 11 faceoff effettuati. Il quebecois ha così ritrovato il suo ruolo dopo essere stato sin qui il biancoblù più proficuo nell’esercizio (8.56 ingaggi vinti a partita), ma nei primi due tempi la sua prima linea con Spacek e Lilja ha faticato non poco.
Con il passare dei minuti – e l’incoraggiamento rappresentato dal quarto gol locale giustamente annullato per offside – l’Ambrì ha preso un po’ di ritmo. Dauphin e Formenton, uniti nella stessa linea con Lilja, hanno creato varie occasioni pericolose, mentre il gol di Kneubuehler è arrivato probabilmente troppo tardi.
Certo, a quel punto mancavano ancora quattro minuti da giocare, ma vari giocatori fondamentali sul fronte offensivo stanno vivendo un periodo caratterizzato da poca concretezza e questo ovviamente rende tutto più difficile. Sicuramente ci si attende di più da Spacek, che gestisce e smista il puck con la consueta classe ma che nell’occasione ha perso anche vari dischi in modo superficiale, ed in generale la sua determinazione nell’avere un impatto sul match appare incolore rispetto ad un inizio di stagione vissuto su altri ritmi.
Nell’analizzare le ultime prestazioni ha però poco senso concentrarsi sui singoli, perché l’Ambrì è a livello di intensità ed organizzazione di gioco – soprattutto difensivo – che sta mostrando un livello troppo modesto.
A quel passaggio a vuoto nel mese di dicembre i biancoblù avevano dimostrato di poter reagire e tornare ad essere la squadra di questo autunno, ma le festività ci hanno restituito un gruppo biancoblù che ha fatto un nuovo passo indietro. La situazione in classifica rimane favorevole, ma il giusto percorso va ritrovato il più in fretta possibile.
IL PROTAGONISTA
Tyler Moy: Negli ampi spazi lasciati dall’Ambrì Piotta, è quasi un miracolo che il top scorer sangallese non abbia trovato il gol. La sua presenza è però stata una costante nel gioco dei Lakers, il vero motore di una manovra che dopo pochi minuti ha perso anche Cervenka, e che Moy ha saputo alimentare con continui spunti. Anche lui come l’intera squadra sta vivendo una crisi di risultati, ma i segnali lanciati venerdì sono incoraggianti.