AMBRÌ – In cerca di importanti punti in vista dell’ormai annunciato delicato girone di playout, l’Ambrì ha disputato la sua ultima partita casalinga della regular season al cospetto di uno Zugo lanciatissimo alla conquista del terzo posto in campionato.
Al termine di un match cominciato alla grande ma finito in sofferenza gli uomini di Pelletier sono riusciti ad avere la meglio sugli avversari con un risicato 2-1, lanciando al meglio la rivincita prevista per sabato e soprattutto riavvicinandosi in classifica a Kloten e Friborgo.
Con Masalskis tornato tra i pali al posto del poco convincente Flückiger e con Hall, Aucoin e Giroux come stranieri di movimento, i padroni di casa hanno dato vita ad un inizio di incontro davvero travolgente, passando in vantaggio dopo nemmeno 3’. Autore del gol Bianchi, anche se gran parte dell’1-0 va assegnata allo scatenato Stucki, caparbio e rapidissimo nell’imbastire l’azione e preciso nel passare il disco per smarcare il compagno.
Il gol ha immediatamente svegliato gli zugani che, dopo un inizio titubante, hanno sfiorato a più riprese il pareggio con Martschini e l’imprendibile Bouchard. L’Ambrì non è però stato a guardare ed a sua volta ha sfiorato il raddoppio, animando un primo tempo scoppiettante grazie anche a due difese piuttosto allegre.
Il secondo terzo è partito con l’assedio degli zugani, che in ogni modo hanno cercato il pareggio non trovando però gli argomenti necessari a battere l’indiavolato Masalskis. L’estremo difensore è stato sotto un fuoco costante, ma né la bravura degli attaccanti ospiti (davvero pregevoli alcune combinazioni sull’asse Earl–Bouchard) né le diverse sbavature della sua difesa sono state sufficienti a farlo capitolare.
Quando al 38’ Duca ha trovato il 2-0 al termine di un’insistita azione personale il delitto perfetto sembrava ormai compiuto, ma dopo nemmeno 40’’ una marcatura più che approssimativa della coppia Sidler–Trunz ha permesso alla truppa di Kreis di riaprire l’incontro prima della seconda sirena.
Il terzo periodo è stato sostanzialmente un lungo assolo dello Zugo, completamente proteso all’offensiva in cerca del punto del pareggio. Grazie ad un Masalskis davvero in grande spolvero il fortino non è però crollato, nonostante gli ultimi istanti passati in 6 contro 4 siano stati di pura sofferenza.
L’Ambrì avrebbe anche avuto la sua occasione di chiudere la partita in anticipo quando ha avuto l’opportunità di giostrare in 5 contro 3 per più di 1’, ma la consueta inefficacia con l’uomo in più sul ghiaccio ha impedito a Giroux e compagni di crearsi delle occasioni da gol ed anzi, a sfiorare la clamorosa rete sono stati i tori.
Oltre ai preziosi tre punti segnali positivi sono giunti dalla linea di Lhotak, Aucoin e Steiner, con in particolare l’esperto centro americano che in alcuni frangenti ha regalato aperture di alta classe ai suoi compagni. Peccato che il numero 29 spesso pecchi di freddezza sotto porta, rendendo vano tutto il lavoro svolto in fase di preparazione dell’azione.
Ottimi i già menzionati Stucki e Masalskis (con Flückiger tra i pali il risultato finale sarebbe stato probabilmente diffierente), mentre preoccupa la costanza con cui la retroguardia commetta errori che finiscono poi col risultare fatali. Capita ormai fin troppo spesso che un gol a partita nasca da evitabili ingenuità nel terzo difensivo, va da se che per salvarsi in maniera tranquilla questo trend debba essere fermato al più presto.
Il dettaglio più importante della serata è comunque l’attitudine messa sul ghiaccio dal gruppo: un’Ambrì affranto e demotivato a pochi giorni dalla fase più calda dell’anno sarebbe stato più che preoccupante, la squadra ha invece dimostrato una volta di più di volere lottare nonostante la difficile situazione in classifica e questo fa per lo meno ben sperare per l’immediato futuro.