Come si può leggere sul portale Watson, la prospettiva di un salary cap in National League potrebbe diventare realtà al più presto per la stagione 2029/30, questo anche a risultato di alcune revisioni attualmente sul tavolo delle autorità politiche.
Se la revisione della legge sui cartelli (LCart) sarà approvata, un tentativo di introduzione di un tetto salariale in National League potrebbe concretamente venir imbastito, con l’obiettivo di creare maggiore equità tra i club e rendere la lega finanziariamente stabile e sostenibile.
Nel caso della NL non si parlerebbe però di un “salary cap”, ma piuttosto di un fair-play finanziario che potrebbe essere fissato attorno ai 10-12 milioni per la massa salariale dei giocatori. I club che sforerebbero questo limite verrebbero sanzionati con una tassa di lusso corrispondente al montante in eccesso.
Questa tassa di lusso verrebbe dedotta dai contribuiti relativi ai diritti televisivi – oggi circa due milioni per club – mettendo dunque maggiori fondi a disposizione delle società che opereranno entro i limiti stabiliti dal fair-play finanziario.
Nel calcolo del tetto salariale rientrerebbero inoltre in conto le differenze fiscali dei vari cantoni, anche questo per andare a creare una maggiore equità.
Per assicurarsi che i club rispettino la regolamentazione si andrebbe poi ad operare principalmente su due fronti: impedendo ai giocatori di percepire guadagni accessori per attività lavorative secondarie con società legate al proprio club, ed inoltre presidente e direttore finanziario dei club dovranno garantire l’accuratezza e la veridicità dei dati.
Nell’ottica di un’implementazione di un sistema del genere, la tassa di lusso potrà essere introdotta dalla stessa Lega con un voto di maggioranza, mentre per l’effettiva messa in atto bisognerà prevedere un periodo cuscinetto di 2-4 anni a causa dei lunghi contratti già in essere.
Il tutto, considerando anche i tempi politici per le necessarie revisioni di leggi, potrà avvenire al più presto solo nella stagione 2029/30