AMBRÌ – BIENNE
2-3
(2-0, 0-1, 0-1; 0-1)
Note: Valascia, 5’207 spettatori. Arbitri Mollard, Vinnerborg; Dumoulin, Wüst
Penalità: Ambrì 4×2′, Bienne 7×2′
AMBRÌ – Era una partita che sarebbe dovuta chiudersi già nel secondo tempo, ed invece l’Ambrì Piotta ha concluso il suo ultimo match prima della pausa dedicata alla Nazionale mangiandosi le unghie, consapevole di aver gettato al vento la possibilità di ottenere tre punti che sarebbero stati preziosissimi.
I biancoblù – con la stessa formazione vista all’opera a Friborgo – hanno fornito una prestazione a tratti meno lineare e ordinata rispetto alla giornata precedente, ma in definitiva si sono fatti preferire per buona parte del match giocato contro un incerottato Bienne, privo di ben nove giocatori tra cui Niklas Olausson e Pär Arlbrandt.
I progressi portati sul ghiaccio dopo l’arrivo di Kossmann – dimentichiamoci la pessima serata di La Chaux-de-Fonds – sono stati nuovamente evidenti, grazie ad un gioco in transizione più veloce, degli special teams più attivi e, anche e soprattutto, una ritrovata carica agonistica di alcuni elementi chiave che avevano vissuto un inizio di campionato spento e opaco.
A questa descrizione corrisponde in pieno Alexandre Giroux che, con l’arrivo di Kossmann e l’inserimento di Adam Hall al centro del terzetto completato da Pestoni, sembra essere un giocatore completamente rinato. Dopo la doppietta di venerdì, al canadese contro il Bienne è mancato solo il gol – negatogli da un Rytz in formato “extralusso” – ma in generale ha fornito una prova in cui lo si è visto pattinare, arrabattarsi in ogni angolo della pista e, perché no, alzare anche le mani nei confronti qualche avversario che doveva essere “rimesso al suo posto”.
I leventinesi erano partiti come meglio non si poteva, trovando immediatamente il vantaggio grazie a Mäenpää in powerplay, per poi raddoppiare già all’11’07 con Pestoni, che è riuscito a trovare un gol simile a quello del finlandese, sfruttando il traffico davanti a Rytz. Fondamentale in questo senso il lavoro di Adam Hall, in entrambe le occasioni nello slot a fare da screen e che in generale ha fornito una prova poco appariscente ma di grande sostanza.
Il numero 14 sta infatti rivestendo al meglio il ruolo prettamente difensivo affidatogli da Kossmann, nel contesto di una linea la cui principale vocazione è quella di trovare il gol. Tanti ingaggi vinti, lavoro sporco davanti alla porta ed un buon filtro in zona neutra hanno contraddistinto il weekend di Hall, che al rientro gli è stato affidato un ruolo perfetto alle sue caratteristiche.
La chiave di volta dell’intera partita è stato il periodo centrale, dominato in diversi frangenti dai padroni di casa, che non sono però riusciti a trovare il modo di venire a capo di un Rytz che ha regalato ai 5’207 della Valascia un tanto spettacolare quanto indesiderato “one man show”. Pazzesche infatti le sue due parate con cui ha negato la gioia del gol a Giroux, che in entrambe le occasioni non ha potuto fare altro che alzare incredulo gli occhi al cielo.
Se almeno uno di quei due dischi fosse finito in fondo al sacco la partita avrebbe probabilmente preso una piega molto diversa, con l’Ambrì che ha poi avuto diverse altre occasioni per trovare il 3-0, su tutte quelle capitate sui bastoni di Bastl e Fuchs. Il gol non è però arrivato, ed ecco che un po’ dal nulla il Bienne è riuscito a riaprire la partita, con Mathias Joggi che ha dimezzato lo scarto per i seeländern a soli 38 secondi dal 40esimo.
Pronti, via… Ed il Bienne ha completato l’opera ottenendo il 2-2 grazie a Matthias Rossi, che ha invero sfruttato un’incertezza fatale di Zurkirchen. Il match, fattosi particolarmente fisico nel periodo centrale, è continuato sulla stessa lunghezza d’onda sino al suo epilogo, con alcune colpi proibiti che hanno permesso ai biancoblù di giostrare per due volte in superiorità numerica, senza però che gli special teams riuscissero ad andare a segno.
In generale powerplay e boxplay sono apparsi più attivi e meglio impostati, ed infatti le occasioni da gol non sono mancate nemmeno nel terzo tempo, quando un rimbalzo favorevole oppure un briciolo di fortuna in più avrebbero potuto portare alla terza segnatura. Così però non è stato, ed ecco che allora un clamoroso errore di Mäenpää nell’overtime ha praticamente regalato il 3-2 a Tim Stapleton, che naturalmente non si è fatto pregare.
“Considerando le molte informazioni che ho fornito alla squadra in questi giorni, sono soddisfatto del weekend, ma i miei giocatori devono ancora imparare a vincere”, ha affermato Kossmann al termine della partita. Sì, perché ai netti miglioramenti sul piano del gioco dovranno seguire con costanza anche dei risultati concreti, e questo il coach lo sa bene, ad immagine di quel timeout chiamato con l’Ambrì avanti per 2-0, ma che si stava rilassando fin troppo dopo il raddoppio.
Il nuovo allenatore ha però posto le basi ideali per continuare il suo lavoro durante la pausa, e la squadra ha risposto nel migliore dei modo alle sollecitazioni. L’incapacità di ottenere il 3-0, le parate di Rytz e quel gol incassato a soli 28 secondi dalla seconda sirena hanno cambiato il momentum di una partita che l’Ambrì ha comunque controllato. Si tratterà ora di continuare su questa strada, mantenendo la stessa attitudine, lo stesso entusiasmo e lavorando su lacune e dettagli.
SIMON RYTZ: Non togliamo meriti agli altri giocatori del Bienne, ma lo spesso criticato Simon Rytz alla Valascia l’ha fatta “davvero grossa”… E nel senso positivo del termine, visto che le sue strepitose parate nel secondo tempo hanno permesso ai bernesi di girare la contesa.
Rytz è riuscito a frustrare Giroux con due parate assolutamente strepitose, ed ha poi mantenuto in partita i suoi con degli interventi decisivi nel terzo tempo e durante l’overtime, risultando essere il vero fattore determinante nei momenti chiavi del match della Valascia.
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