LUGANO – ZSC LIONS
5-1
(0-1, 2-0, 3-0)
Reti: 12’41 Shore (Blindenbacher, Wick) 0-1, 23’21 Bertaggia (Ronchetti) 1-1, 36’56 Walker (Sannitz, Fazzini) 2-1, 46’52 Chiesa (Hofmann) 3-1, 50’08 Hofmann (Sannitz, Fazzini) 4-1, 53’59 Walker (Lajunen) 5-1
Note: Resega, 3’500 spettatori. Arbitri Prugger, Wehrli; Ambrosetti, Castelli
Penalità: Lugano 9×2′, ZSC Lions 8×2′
LUGANO – L’hockey d’agosto può anche regalare qualche applauso convinto e, anche se è stato solo il secondo impegno di questo preseason per il Lugano, i circa 3’500 presenti alla Resega sono tornati a casa con un bel sorriso e qualche bella convinzione.
Ancora privi di Wellinger, Klasen e con Reuille e Sartori a riposo, i bianconeri si sono confermati “bestia nera” del 2017 degli ZSC Lions pure in amichevole. Partiti un po’ a rilento e sotto i colpi dei soliti zurighesi giocolieri e maestri del possesso del disco, i ragazzi di Ireland hanno cominciato a carburare solo nel secondo tempo, dopo essere andati sotto per 1-0 a causa della rete di Shore in power play.
Schierati con una formazione sempre piuttosto offensiva, con i rientri di Vauclair, Furrer e Bürgler, Chiesa e compagni col passare dei cambi sono riusciti a mettere assieme migliori schemi in uscita dal terzo, in velocità con posizionamenti precisi delle ali. Dischi che arriavavano sulle più sulle palette che sui pattini, entrate veloci e intuizione nello sfruttare alcuni spazi lasciati dai Lions, così Bertaggia e Walker hanno trovato la chiave per girare il match sul 2-1, il primo lanciato da 30 metri da Ronchetti, il secondo con una caparbia azione in 5 contro 3.
Il salto definitivo il Lugano lo ha fatto in un eccellente terzo periodo, chiuso con il parziale di 3-0 per le reti di Chiesa (imbeccato alla grande da Hofmann, in grande spolvero), quella che ha chiuso una spettacolare combinazione “tic-tac-toe” in power play dello stesso numero 15 e l’ultima con una bella discesa in velocità porata avanti da Lajunen e terminata da un trasformato Walker.
Un Lugano in crescita per metà partita, a tratti ancora insicuro ma poi anche spettacolare, convinto e convincente, trascinato da chi, come Hofmann, è già in gran forma e dai nuovi ingaggi come Sanguinetti che stanno pian piano (ma neanche troppo piano) prendendo in mano il proprio reparto.
Un bel test anche per le situazioni speciali, dove i quartetti – e i terzetti – di box play hanno saputo fermare le sciabolate di Pettersson (poco in luce) e Wick senza andare mai realmente in panico, ma anche un bel banco per un power play finalmente dinamico, veloce e pericoloso.
Un avversario di alto livello, al completo e in procinto di preparare la Champions Hockey League, lo ZSC, pur se solo in amichevole, è andato anche in affanno su certi rapidi breakout del Lugano, e il fatto che i bianconeri siano già in grado di manovrare a queste velocità e con tale intensità e un segnale di gran lunga positivo.
In attesa che alcuni singoli trovino la propria quadratura – Brunner su tutti – il Lugano di Ireland si muove da squadra, mostra gioco e fame, sicuramente un bel trampolino per proseguire con entusiasmo la preparazione in vista del campionato.
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