AMBRÌ – Che l’Ambrì avrebbe dovuto sudarsi ogni singolo punto conquistato in questo campionato lo si sapeva e, anche in occasione della sfida casalinga contro lo Zugo, i biancoblù hanno dovuto sopperire al divario tecnico che li separa da Suri e compagni con un gioco volto alla concretezza, lasciando il compito di dare spettacolo agli avversari.
Con Zurkirchen confermatissimo tra i pali e con ancora soli tre stranieri – O’Byrne sarà assente per quattro mesi, il club è sul mercato per ingaggiare al più presto un sostituto – i biancoblù hanno dovuto pazientare per venire a capo degli uomini di Kreis, capaci soprattutto con le prime due linee di mettere in difficoltà i padroni di casa.
I vari Suri, Holden, Martschini, Earl e Bouchard hanno infatti dato prova di grande velocità di transizione e di un’ottima intesa, permettendo allo Zugo di uscire in maniera impressionante dal terzo e di portarsi nel giro di un attimo nella zona offensiva biancoblù. Molto spesso, però, gli ospiti non sono riusciti ad andare oltre, scontrandosi con una difesa di casa molto ben organizzata e capace di subire solamente una rete nelle ultime due partite.
Per quanto lo Zugo possa aver dominato il possesso del disco – soprattutto nel secondo periodo e in alcuni frangenti del primo – l’Ambrì è stato bravo a limitare i tiri degli avversari dalla lunga distanza e a spazzare poi lo slot da eventuali rebound, facilitando così il lavoro di uno Zurkirchen comunque di nuovo strepitoso.
Le ottime impressioni destate da una difesa biancoblù tutta rossocrociata si sono estese anche al boxplay, con le sei superiorità concesse allo Zugo che non hanno portato ad alcune rete ospite e, anzi, la grande intelligenza di elementi come Aucoin hanno permesso di togliere dal cronometro dei secondi importanti con una buona gestione del disco.
Le vere noti dolenti arrivano invece dal powerplay, anche se bisogna dare atto che il gol decisivo a Losanna (l’1-0 di Hall) ed il punto che ha mandato tutti all’overtime in questa occasione sono arrivati con l’uomo in più sul ghiaccio.
Che le trame offensive non sono ancora oliate come si deve si era comunque capito sin dall’inizio, quando un brutto intervento di Christen su Kobach ha regalato già nel primo minuto un powerplay di 5 minuti all’Ambrì. Il difensore numero 22 non è più tornato sul ghiaccio e per lui si sospetta una commozione cerebrale.
In generale gli impulsi con l’uomo in più mancano ad arrivare, con una fitta trama di passaggi che spesso viene interrotta da un intercettamento avversario, mancando così di creare quei pericoli che anche un semplice tiro ed il conseguente rebound potrebbero generare. Aucoin in questo senso sarà chiamato a velocizzare la manovra e a dare più ritmo al gioco, fattore che meglio gli riesce a cinque contro cinque.
Energie importanti l’Ambrì le ha poi spese come detto in boxplay, con sei occasioni concesse allo Zugo, tra cui una particolarmente delicata a soli 7 minuti dalla terza sirena. I biancoblù si sono comportanti bene, ma hanno investito risorse in quei frangenti che poi sono mancate in altre occasioni, consentendo inoltre agli ospiti di mantenere il momentum a loro favore.
Dopo il secondo tempo, terminato sullo 0-0, la sensazione era che lo Zugo meritasse qualcosa di più, anche se le nette occasioni da rete nella contabilità ospite non fossero poi così superiori a quelle fatte registrare dall’Ambrì. Ad ogni modo gli svizzeri centrali hanno capitalizzato il tanto gioco sterile dei primi due periodi al 41’19, quando Earl ha superato Zukirchen con un tocco sotto porta, che il numero 39 forse poteva controllare meglio.
La rete incassata rappresenta però l’unica sbavatura del portiere di casa, altrimenti assolutamente perfetto e capace di tenere in partita i suoi nelle fasi più concitate del match. Grazie alla costanza con cui viene mandato in pista e al lavoro del nuovo preparatore Lawrence, i progressi di “Zuri” sono davanti agli occhi di tutti e l’Ambrì si ritrova ora nella posizione in cui è quasi impossibile lasciarlo in panchina. Per Flückiger, dunque, ci sarà probabilmente da attendere ancora un po’…
Il gol incassato ha paradossalmente fatto bene all’Ambrì che, sotto di una rete, ha iniziato a macinare gioco e a cercare maggiormente la porta protetta da Stephan. Pelletier ha anche provato a fare alcuni cambiamenti, portando Hall al centro della linea di Lhotak e Duca e spostando Schlagenhauf con Dostoinov e Steiner.
Il pareggio è arrivato al 44’24 proprio per mano di Hall che, sfruttando un illuminante passaggio di Pestoni, ha insaccato dallo slot il gol dell’1-1. Con questo assist il numero 18 ha raggiunto quota 100 in carriera, raggiungendo nella classifica del club Erik Westrum.
L’Ambrì ha poi avuto l’occasione di vincere la partita, sia entro i 60 minuti che nell’overtime, in particolare con un powerplay giocato piuttosto male ma che ha avuto il pregio di creare il caos davanti a Stephan e, con un briciolo di fortuna il più, il puck sarebbe potuto entrare. La terza partita su tre giocata alla Valascia si è dunque decisa ai rigori, esercizio in cui Hall e Aucoin che hanno realizzato i gol decisivi per la vittoria dell’Ambrì, che vale due punti tanto sudati quanto preziosi.
Nell’occasione i biancoblù hanno dimostrato di saper sopperire ad alcune lacune tecnica con un’ottima organizzazione difensiva, la grinta di uomini chiave come Hall e Duca, e un portiere in grande spolvero. Sabato sera l’Ambrì tornerà in pista a Kloten, dove incontreranno dei Flyers in crisi e fermi ad un punto.
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