AMBRÌ – DAVOS
5-2
(3-0, 0-2, 2-0)
Reti: 10’55 Fora (D’Agostini, Hofer) 1-0, 10’52 Kubalik 2-0, 13’42 Hofer (Kubalik, Zwerger) 3-0, 22’43 Pestoni (Baumgartner, Aeschlimann) 3-1, 36’07 Hischier (Baumgartner, Heldner) 3-2, 55’27 D’Agostini (Hofer, Novotny) 4-2, 59’53 Bianchi (D’Agostini, Fora) 5-2
Note: Valascia, 5’591 spettatori. Arbitri Salonen, Oggier; Fuchs, Duarte
Penalità: Ambrì 4×2′, Davos 8×2′
AMBRÌ – Quello che poteva essere solo un miraggio ad inizio stagione, ora per l’Ambrì Piotta è a portata di mano. I playoff sono ad un passo dal diventare una concreta realtà, al termine di un percorso la cui matematica di una regular season estremamente appassionante li sta rendendo al contempo vicinissimi ma elusivi come la classica oasi nel deserto.
La squadra di Cereda questo lo sa bene, guai a credersi già arrivati, ed in questo senso la partita di venerdì ha rappresentato un buon mix tra una prestazione che ha evidenziato la fame e la compattezza dei biancoblù, unita a quel campanello d’allarme di sottofondo che ha saputo mantenere tutti sull’attenti sino ai minuti finali.
Il Davos non è infatti arrivato alla Valascia per fare da semplice “sparring partner” contro un Ambrì alimentato da ben altre motivazioni, ma è proprio giocando partite come queste che si potrà arrivare con il carattere giusto al post season.
L’Ambrì è infatti stato confrontato con tante situazioni diverse, e chiamato dunque a reagire ai vari tipi di stimoli imposti dalla cocciutaggine di Lindgren e compagni, che non hanno mai mollato nemmeno dopo un primo tempo che avrebbe potuto scoraggiare una squadra grigionese in pista “semplicemente” per avvicinarsi al meglio alla futura serie contro il Rapperswil.
L’avvio per i leventinesi è infatti stato ideale, con tre gol arrivati in rapida successione – nel brevissimo volgere di 3’07! – a caratterizzare un primo tempo giocato con il giusto mordente, anche se poi paradossalmente una situazione del genere non è sempre evidente da gestire sino al 60esimo.
Ne è così nato un periodo centrale in cui l’Ambrì ha fatto fatica, a partire da quei primi 5 minuti in cui il Davos ha sorpreso un po’ tutti per ritmo e determinazione. Nessuno si era illuso che il match potesse considerarsi concluso dopo la prima frazione, ma Pestoni – autore del primo gol – e banda hanno decisamente ingranato un paio di marce in più, mentre i biancoblù si sono ritrovati un po’ a rincorrere lo svilupparsi degli eventi.
Attorno a metà partita la prima linea – in trend crescente – è riuscita a bilanciare il momentum azzeccando un paio di cambi ritmati che hanno ridato vigore tutto l’Ambrì, ma con il gol “fantasma” (giustamente accordato) di Hischier la sfida ha assunto una dimensione particolarmente delicata, così come delicato si presentava il terzo tempo.
L’Ambrì è però riuscito a mantenere la calma nonostante stesse pericolosamente giocando con il fuoco, con il Davos che effettivamente è andato vicino al punto del pareggio, specialmente con un tiro di Ambühl da ottima posizione.
Il risolutore della sfida è però stato Matt D’Agostini, a segno per la seconda partita consecutiva (otto punti negli ultimi sette match) e bravo nel trovare il pertugio giusto per battere Gilles Senn in un momento chiave del match. Nel finale i grigionesi hanno poi continuato ad insistere, ma a porta sguarnita capitan Bianchi ha messo il sigillo sul match con il definitivo 5-2.
Sono così arrivati tre punti importantissimi, utili ad incrementare un bottino che parla ora di un totale complessivo di 76. Una cifra pazzesca. Alla matematica certezza mancano ora solamente un paio di punticini – o qualche passo falso ben assestato delle dirette concorrenti – ma è facile immaginare che anche a qualificazione acquisita la squadra di Cereda non si sentirà appagata.
Il linguaggio del corpo dei biancoblù è infatti l’aspetto che più lascia impressionati, e l’unità mostrata da questo gruppo – basta prendersi qualche minuto e osservare come si comportano staff e giocatori in panchina – è una risorsa che permette di tenere costantemente alta l’asticella. C’è sempre qualcosa da migliorare, c’è sempre un dettaglio da sistemare, c’è sempre un obiettivo da raggiungere.
Ecco che dunque le ultime due partite di regular season si trasformano in grandi opportunità, sia per rendere concreto un miraggio sempre meno lontano, sia per arrivare al traguardo dei 50 incontri nella miglior posizione possibile.
Dopo tanto lavoro, in fondo, il bello deve ancora arrivare.
IL PROTAGONISTA
Michael Fora: Il difensore ha giocato un nuovo match di grande sostanza, sia per quanto riguarda gli impulsi offensivi che in fase di copertura. Suo lo spunto che ha sbloccato il risultato dopo una decina di minuti, ed in generale già dal suo pattinaggio si percepisce come l’ex capitano sia in un buon momento di forma.
Nell’ambito di una vittoria ottenuta a livello collettivo e non per particolari spunti individuali, Fora ben riassume lo spirito dell’intera squadra.
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