A partire dall’8 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.
I campioni in carica dei Los Angeles Kings celebreranno la vittoria della loro seconda Stanley Cup affrontando nel primo match i San Jose Sharks, andati ad un nulla dall’eliminarli nel primo turno degli scorsi playoff, quando erano in vantaggio nella serie per 3-0. L’altra finalista, i New York Rangers, dovrà invece aspettare fino al 9 ottobre per tornare sul ghiaccio, con la franchigia di Manhattan che sarà ospite dei St. Louis Blues.
Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino a fine settembre. Il nostro intento è quello di riassumere i movimenti di mercato e le ambizioni di ogni squadra analizzandone i reparti difensivi, d’attacco ed i portieri a disposizione. Buona lettura!
Dopo aver mancato per la prima volta i playoff dal 2008, la parola d’ordine a Vancouver è diventata “rinnovarsi”. La difficile stagione è costata il posto al GM Gillis ed al coach Tortorella, con la rivoluzione che ha visto insediarsi al potere il nuovo presidente nonchè ex giocatore Trevor Linden.
Molti si aspettavano una completa piazza pulita, ma la proprietà ha saggiamente deciso di limitarsi a tagliare alcuni rami secchi e a costruire sulle basi di quanto buono visto negli ultimi anni, così da potere tornare a recitare un ruolo di primo piano nella corsa alla Stanley il più presto possibile. In questo senso vanno inquadrate le partenze di Ryan Kessler e di Jason Garrison, così come gli arrivi tra gli altri del forte portiere Ryan Miller, di Radim Vrbata e pure del difensore rossocrociato Sbisa.
In attacco il coach Willie Desjardins potrà contare su nuove facce interessanti, partendo dal presupposto che fare peggio dell’ultima anemica annata sia praticamente impossibile. Il già nominato Vrbata andrà a completare l’ormai collaudatissima coppia formata dai gemelli Sedin, mentre in seconda linea Burrows e Kassian saranno coadiuvati dal neo arrivato Bonino.
Dopo una stagione in cui diversi giocatori da terza linea hanno dovuto ricoprire ruoli non propriamente loro nel secondo terzetto offensivo (pensiamo in particolare a Higgins e Matthias) avere due linee genuinamente competitive e più equilibrio in tutto il roster offensivo rappresenta una boccata d’aria fresca per tifosi e dirigenza.
In difesa la semplice promozione nei top four di Tanev non farà fare un salto di qualità all’intero settore, ma va comunque osservato che le sue doti di posizionamento e movimento del puck saranno importanti per la rinascita dei Canucks. L’arrivo dell’ex bianconero Sbisa porta chili e fisicità complementari ai già presenti Hamhuis e Bieksa, ma è soprattutto da Alexander Edler che ci si aspetta molto di più (impietosa la statistica di -39 registrata dallo svedese).
Difficile che l’altro svizzero Yannick Weber possa ricevere molto ghiaccio, ma sicuramente il nazionale giocherà tutte le sue carte per impressionare il nuovo allenatore e ritagliarsi il suo spazio. Tra i pali l’arrivo di Miller dovrebbe riportare sicurezza e sarà anche utile nell’ottica di una sorta di tutoring alla giovane riserva Eddie Lack.
Per i Canucks questa dovrebbe essere la prima stagione verso il rilancio, dopo un anno passato a soffrire e costellato da una pessima comunicazione tra gli attori coinvolti e da scene di esasperata tensione (ricordiamo tutti il teatrino di Tortorella con i Calgary Flames di Bob Hartley). Le facce nuove e la nuova proprietà ridanno calma, professionalità e qualità ad uno spogliatoio di primo piano e che, anche se magari non da subito, è in possesso di ottime basi su cui ricostruire un futuro ambizioso.