A partire dall’8 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.
I campioni in carica dei Los Angeles Kings celebreranno la vittoria della loro seconda Stanley Cup affrontando nel primo match i San Jose Sharks, andati ad un nulla dall’eliminarli nel primo turno degli scorsi playoff, quando erano in vantaggio nella serie per 3-0. L’altra finalista, i New York Rangers, dovrà invece aspettare fino al 9 ottobre per tornare sul ghiaccio, con la franchigia di Manhattan che sarà ospite dei St. Louis Blues.
Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino a fine settembre. Il nostro intento è quello di riassumere i movimenti di mercato e le ambizioni di ogni squadra analizzandone i reparti difensivi, d’attacco ed i portieri a disposizione. Buona lettura!
Difficile scrivere qualcosa di positivo sui Buffalo Sabres. Dopo una stagione estremamente negativa ed un offseason che ha regalato poche sorprese e miglioramenti solo aneddotici, sembra che la formazione americana punti spudoratamente solo e soltanto al primo posto nel draft dell’anno prossimo, eventualità resa comunque difficoltosa da una lotteria che conferisce meno probabilità di riuscita all’ultima classificata.
Alla nutrita truppa di giovani prospect la dirigenza ha deciso di affiancare alcuni veterani dalla grande esperienza, in particolare i neo arrivati Gionta, Moulson e Meszaros. Questi totem dovranno fare da chioccia ai promettenti Girgensons, Grigorenko e Sam Reinhart e dovranno inserirli al meglio nel mondo dei professionisti, così che questi ultimi possano prendere le redini dei Sabres il prima possibile.
Buffalo giunge da una stagione di devastante impotenza offensiva. Per rendere l’idea, escludendo le reti messe a segno su rigore, la squadra ha contabilizzato il minor numero di marcature in una stagione da quanto la NHL si espanse nel 1967. Come anticipato, gli arrivi di Gionta ed in particolare di Moulson dovrebbero ridare un po’ di verve alla manovra offensiva, ma è in particolare la posizione di centro a destare qualche preoccupazione.
Ennis e Girgensons sono infatti ancora in fase di apprendimento e quest’anno non riusciranno probabilmente a compiere il tanto atteso salto di qualità, mentre il secondo pick assoluto Sam Reinhart avrà a disposizione molto ghiaccio per prendere confidenza con la NHL ed iniziare a sviluppare il suo immenso talento.
Nel settore arretrato il più grande cambiamento è stato l’addio del blueliner più prolifico della squadra, il tedesco Ehrhoff. Il teutonico, vero faro della difesa, vuole giustamente tornare a vincere ed è ora in forza ai Pittsburgh Penguins. Con la sua partenza molte responsabilità cadranno sulle spalle di Tyler Myers, colosso dal quale i Sabres si aspettano un ritorno alle prestazioni che gli sono valse il Calder Trophy nel 2010.
Ad impressionare è comunque il gran numero di prospect di prima qualità presente nel roster. Pysyk, Ristolainen, McCabe e Ruhwedel riceveranno tempo di gioco anche nelle situazioni speciali e, sotto la guida di esperti come Meszaros, impareranno tutti i trucchi del mestiere in breve tempo.
In porta i Sabres iniziano una stagione senza Ryan Miller per la prima volta dal 2002. Coach Nolan avrà però a disposizione due portieri promettenti e di qualità come Neuvirth e Enroth, con la competizione tra i due per il ruolo di numero uno che dovrebbe garantire grandi performance in ogni partita.
In sostanza, come detto, l’unica cosa che potrebbe risollevare i Sabres dal fondo è la speranza che i giovani apprendano in fretta le lezioni dei veterani e che inizino da subito a giocare al massimo del loro potenziale.