AMBRÌ – LANGNAU
5-1
(2-0, 1-1, 2-0)
Reti: 3’34 Pestoni (Heed, Zaccheo Dotti) 1-0, 15’49 Spacek (Heed, Pestoni) 2-0, 36’07 Rohrbach (Cadonau) 2-1, 36’56 Dauphin (Pestoni, Heed) 3-1, 49’37 Lilja (Zwerger) 4-1, 57’36 Kneubuehler (Virtanen, Bürgler) 5-1
Note: Gottardo Arena, 6’549 spettatori
Arbitri: Hürlimann, Hungerbühler; Altmann, Burgy
Penalità: Ambrì 3×2, Langnau 2×2
Assenti: Benjamin Conz, Rocco Pezzullo (infortunati), Nando Eggenberger, Kilian Zündel (sovrannumero), Alex Formenton (congedo), Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)
AMBRÌ – È con sorprendente calma e autorità che l’Ambrì Piotta ha archiviato due partite che non potevano assolutamente essere sbagliate, e dopo la tranquilla vittoria sull’Ajoie anche il Langnau ha presentato argomenti ben poco convincenti sul ghiaccio della Gottardo Arena, venendo sostanzialmente dominato dai leventinesi dall’inizio alla fine.
Sei punti che per la squadra di Luca Cereda erano importantissimi per guardare alle ultime settimane di regular season con relativa serenità, con i Tigers spediti a cinque lunghezze di distanza con anche due partite da recuperare nei loro confronti, ed un bottino di 62 punti che mette ora l’Ambrì al pari di Ginevra e Bienne.
Sembrano insomma esserci i presupposti per affrontare i nove restanti impegni senza l’ansia di rimanere esclusi dal post season, ed anzi con il rinnovato slancio di chi ha la consapevolezza di potersi giocare sino in fondo le proprie carte ed ottenere il miglior piazzamento possibile. Guai naturalmente a dare le cose per scontate, ma quello di venerdì è stato un importante passo avanti.
D’altronde non bisogna nasconderlo, il Langnau ha giocato una partita ampiamente deludente, ben lontana da quella che ci si poteva attendere da una squadra confrontata praticamente con l’ultima chiamata – o poco ci mancava – per sperare di restare in corsa per il decimo posto. I Tigers sono invece andati velocemente in svantaggio nel punteggio e non hanno mostrato alcuna particolare carica agonistica, venendo anche traditi da degli stranieri davvero sottotono.
Questo non toglie naturalmente nulla all’Ambrì Piotta, che il suo l’ha fatto puntualmente e senza palesare alcuna incertezza, superando Charlin nei momenti giusti e concedendo poco o nulla dalle parti del bravo Juvonen.
La squadra di Cereda è inoltre stata brava nel rispedire al mittente il tentativo degli avversari di riaprire la sfida, ovvero quando Rohrbach ha ottenuto una rete un po’ sporadica ma che poteva insinuare qualche dubbio nei leventinesi. È invece bastato meno di un minuto per vedere Dauphin firmare il 3-1 che ha di fatto chiuso la sfida, ed in quel frangente pure lo staff del Langnau non ha fatto una gran figura.
L’azione era infatti viziata da un offside piuttosto evidente di Spacek, non ravvisato dal linesman e soprattutto dal video coach dei Tigers, che ha mancato una segnalazione che per la sua squadra era di vitale importanza.
Complessivamente la sensazione è comunque quella che l’Ambrì Piotta, anche se quella rete fosse stata annullata, avrebbe comunque condotto in porto la vittoria. Troppa infatti la superiorità di una squadra leventinese che nelle ultime partite ha trovato un bell’equilibrio a livello di lineup, con la linea guidata da Spacek che ha fatto “ballare” spesso gli avversari, e nell’occasione anche il blocco di Heim ha saputo distinguersi, soprattutto nella prima metà di partita.
Complessivamente tutte le linee hanno saputo convincere – Lilja era in terza ed è tornato a segnare, in quarta De Luca ha mostrato nuovamente ottime cose – anche se bisogna ammettere che la partita non si è sviluppata su chissà quali livelli, ed anche stavolta l’Ambrì non ha mai dovuto ingranare una marcia aggiuntiva in termini di intensità.
Per la seconda volta consecutiva si è insomma vista una squadra capace di controllare bene gli avversari impedendo loro di entrare in partita, e soprattutto di gestire senza incertezze degli appuntamenti che a livello mentale nelle altre stagioni avevano portato a dei blocchi. Contro Ajoie e Langnau si è invece visto un Ambrì che ha fatto sembrare molto facili questi successi, pur contro avversari che sicuramente non hanno impressionato.
Quanto la squadra sia realmente progredita dopo il difficile avvio di 2024 lo si scoprirà invece solo nelle prossime partite, ed in particolare negli impegni dopo la pausa. Con sei punti pesanti e poche incertezze evidenziate sul ghiaccio – sostanzialmente solo il poco convincente secondo periodo contro l’Ajoie – si è comunque vista una buona maturità.
IL PROTAGONISTA
Michael Spacek: Lo sappiamo, il ceco è un attaccante genio e sregolatezza, ma anche venerdì ha guidato i leventinesi con giocate d’alta classe ed una velocità d’esecuzione che il Langnau non è mai riuscito a contrastare. Al termine del match il pubblico gli ha riservato un’ovazione, un momento particolare per una persona molto introversa e che non lascia trasparire molte emozioni. I suoi numeri parlano però di nove punti nelle ultime nove partite, ed un bilancio nell’occasione di +3.
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