SAN JOSE – Se da una parte c’è chi festeggia, dall’altra c’è chi si rammarica per aver mancato l’occasione di una vita.
Dopo aver superato dei difficilissimi scogli rappresentati da Los Angeles Kings, Nashville Predators e St. Louis Blues, gli Sharks non hanno trovato le soluzioni giuste per piegare anche i Penguins, perdendo così la loro prima finale della storia.
“Ci si sente da schifo – ha commentato Joe Thornton – pensavamo di avere la squadra per poter arrivare fino in fondo, ed ora la sconfitta è molto dura da digerire”.
“Quando si arriva alla fine, è come sbattere contro un muro – ha invece spiegato coach Peter DeBoer – da settembre ad oggi abbiamo giocato 106 partite e percorso centinaia di migliaia di miglia in aereo. Questo è un gruppo speciale”.
L’allenatore non ha voluto entrare nei dettagli in merito agli infortunati, ed anche nel caso di Joe Pavelski (solamente un gol in finale) nessuna informazione è stata divulgata. DeBoer si è limitato a dare credito ai Pens: “Sono veloci e ti costringono a prendere delle decisioni in un lampo, contro di loro la sfida è rappresentata dalla velocità d’esecuzione. Il livello era un altro rispetto ai primi tre turni, decisamente!”.