
AMBRÌ – Dopo una delle sconfitte più pesanti della storia recente, l’Ambrì Piotta ha reagito nel modo migliore possibile travolgendo il Ginevra grazie ad un primo tempo esplosivo, chiuso sul 5–1, mostrando quella fame e quella grinta che erano mancate martedì. Una prova di carattere e orgoglio, che scaccia il pessimismo di questi giorni.
“È una bella rivincita per noi”, ha dichiarato Simone Terraneo dopo la partita. “Nessuno di noi era contento dopo la prova contro il Berna, ed eravamo chiamati a reagire con determinazione. Lo dovevamo al nostro tifo e lo dovevamo a noi stessi”.
Com’è nata questa reazione dopo la brutta serata di martedì?
“La testa pesava e mentalmente non è stato semplice gestire le emozioni dopo quella serata. Trovo però che siamo stati bravi a voltare pagina già il giorno successivo. Questo non significa che l’abbiamo archiviata alla leggera, anzi, abbiamo cercato di trarne più insegnamenti possibile e di guardare avanti perché il campionato è fatto di 52 partite e non può essere una serata storta a rovinarti un’intera stagione”.
Nel primo tempo avete trovato il gol con una facilità impressionante, quasi come se tutto venisse naturale. Come te lo spieghi? Cos’ha funzionato così bene?
“Non tutte le partite possono andare in questo modo. Ci sono sempre moltissimi fattori che influenzano lo sviluppo di un match, ma trovo che contro il Ginevra siamo scesi in pista con il giusto approccio. Si percepivano convinzione, grinta e determinazione. Siamo andati dritti sulla porta, siamo stati bravi nell’esecuzione e poi, naturalmente, quando il disco entra la fiducia aumenta e tutto diventa più semplice. A partire dal secondo tempo il Ginevra ha cercato di rialzare la testa e in quel frangente siamo stati bravi a gestire la situazione senza correre troppi pericoli”.
La partita è iniziata con oltre mezz’ora di ritardo. Quanto può aver influito su di loro, ma anche su di voi, entrare in pista dopo un’attesa così insolita?
“Il viaggio da Ginevra è sempre molto lungo e un ritardo del genere certamente può avere un impatto sulle gambe. Da parte nostra non è stato semplice gestire l’attesa. Tutta la preparazione prepartita è strutturata in base all’orario d’inizio del match, e più di mezz’ora di ritardo scombussola le carte in tavola e rischia di portare ad un calo di concentrazione. Siamo stati abili a rimanere caldi e concentrati e questo ci è stato d’aiuto in quei primi folli minuti di gioco”.
Il 3-0 di Joly è arrivato nel momento giusto, dopo un accenno di reazione del Ginevra. Tra quelle segnate è stata forse la rete più importante?
“Direi di sì. Spesso il 2-0 è un brutto risultato da dover gestire. Le insidie sono tante e basta una rete per rimettere tutto in discussione e vanificare ciò che di buono è stato fatto in precedenza. Il Ginevra stava cercando di rialzare la testa, ci ha provato, ma Joly con quel grandissimo breakaway ha riportato il campanile al centro del villaggio”.
Ancora una volta siete passati da una brutta sconfitta a una vittoria importante. Ora però occorre trovare la ricetta giusta per dare continuità alle prestazioni e ai risultati…
“Non sempre il risultato dipende al 100% da noi. Come detto, ci sono molti fattori che possono influire sull’esito di una partita ma se, come venerdì, riusciamo a scendere sul ghiaccio con questo piglio, allora avremo sempre le nostre chances di fare risultato”.
E con l’atteggiamento mostrato, siete tornati a strappare gli applausi del vostro pubblico. Forse è questa la vera vittoria?
“Sappiamo quanto sia importante per noi questo tifo. Non è retorica quando diciamo che spesso e volentieri rappresenta il sesto uomo di movimento sul ghiaccio. Martedì li abbiamo delusi e volevamo assolutamente rifarci. Questa vittoria se la sono meritata”.



