ZUGO – Dan Tangnes è un uomo di classe, nonostante la bruciante sconfitta patita nella semifinale di Champions Hockey League contro il Tappara Tampere, resta a disposizione dei media per tantissimi minuti.
“Sono fiero della nostra prestazione, abbiamo giocato con il cuore mostrando un ottimo hockey. Avremmo potuto decisamente segnare di più, fa male perdere in questo modo”.
Il sogno della finalissima di CHL si è interrotto a un nulla…
“Siamo ovviamente delusissimi, credo che in questa stagione sinora abbiamo sfoderato le nostre migliori prove proprio in questa competizione. Anche in semifinale siamo stati bravi”.
Magari dovevate fare di più nel match di andata?
“In casa i ragazzi hanno fatto molto bene e hanno avuto il pallino del gioco. Sarebbe però ingenuo pensare di poter dominare 6 tempi sui 6 contro una delle squadre più forti d’Europa. Questo è lo sport, il margine tra vittoria e sconfitta è spesso sottile, e fa male essere dalla parte dei battuti. D’altronde in passato siamo stati noi a essere dalla parte buona. L’obiettivo ora è di tornare appunto lì in futuro”.
Il livello e l’intensità della gara sono stati enormi…
“Condivido, il nostro scopo era di non permettere loro di rallentare il gioco, ci siamo riusciti. Chiaramente però anche i finlandesi avevano le loro contromisure tattiche, ormai non siamo nel mondo musicale dove c’è un’orchestra, si seguono le note e il suono è fantastico. Nell’hockey c’è chi prova a rovinare il tuo sound. Ma ribadisco, sono molto felice della nostra partita, abbiamo davvero mostrato un grande carattere”.
In vantaggio 2-1 avevate ancora bisogno di una rete, dopo lo 0-2 dell’andata. Eravate già in powerplay e hai deciso di togliere il portiere a un paio di minuti dalla terza sirena, il Tappara vi ha infilati per ben 2 volte a porta vuota…
“Quando puoi avere due uomini in più sul ghiaccio solitamente non perdi mai il disco in zona offensiva, purtroppo stavolta ci è capitato. Era il momento giusto per tentare questa carta. Scelta coraggiosa? Ma, dovevamo segnare, la rifarei subito e ho il cuore in pace nonostante la mossa non abbia funzionato”.
Hai individuato un colpevole nella circostanza?
“No, ma solitamente voi giornalisti trovate sempre qualcuno da incolpare (ndr. Tangnes ride di gusto). Ripeto, i ragazzi hanno fatto esattamente quello che mi attendevo rispettando le consegne, possiamo guardarci allo specchio senza vergogna. Poi chiaro, di errori se ne faranno sempre, vale ovviamente anche per il sottoscritto, ma convivo senza problemi con questo dato di fatto”.
Avete perso Hofmann e Almquist durante il match…
“Sono sempre brutte situazioni per un coach, durante la gara non sai mai esattamente le condizioni dei giocatori infortunati, sai solamente che non torneranno più, ma non sai appunto l’entità del danno, non è una bella sensazione, ma durante il match devi essere capace a oscurare questi brutti pensieri”.
L’ottima prestazione può dare un nuovo slancio al vostro campionato, sino a qui sottotono?
“Sono onesto, sono così deluso, mi sento vuoto, non mi va adesso di parlare del campionato. Ho detto ai ragazzi che siamo stati fortunati a vincere due campionati consecutivi, ci sono signori giocatori che in 20 anni di carriera non sono mai riusciti a conquistare nulla. È raro che si riesca ad avere la chance di vincere qualcosa e dunque più sei vicino alla vittoria più fa male la sconfitta e per questo motivo non ho voglia di pensare ai prossimi giorni. Sono incazzato, ora ho solo voglia di andare nel mio ufficio e rompere la mia sedia. Bere una buona bottiglia di vino? No, nemmeno quella. Scherzi a parte è importante cercare di controllarsi, non so se ho già rotto una sedia, ma ci sono state tante volte in cui avrei voluto farlo”.