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Interviste

Suri: “Ho voluto fortemente il Lugano, l’hockey di Kapanen è il mio ideale”

Lo zurighese è felicissimo di essere finalmente in maglia bianconera: “Essere a Lugano è una nuova grande sfida, mi sento prontissimo. Lammer? Siamo grandi amici, una sorpresa trovarlo anche qui”

LUGANO – Tra i più richiesti per le foto e gli autografi di rito al termine del tradizionale allenamento aperto al pubblico, c’era sicuramente anche Reto Suri.

Il 30enne ex Zugo è approdato in bianconero dopo sette stagioni e 260 punti con la maglia dei Tori, un trasferimento che è avvenuto con un anno di ritardo, dopo il mezzo “pasticcio” della stagione scorsa: “Effettivamente è stato un trasferimento un po’ sofferto – esordisce il numero 9 bianconero – ma ho sempre dato il massimo anche quando l’affare era saltato una prima volta. Ho voluto fortemente indossare questa maglia e oggi sono felicissimo di essere in questo gruppo nel quale ho già trovato compagni fantastici e talenti eccezionali”.

Quando hai firmato sulla panchina c’era Ireland e il DS era Habisreutinger. Oggi sono subentrati Kapanen e Domenichelli, per te è cambiato qualcosa in visione futura?
“A dire la verità no, perché con Ireland avevo solo parlato del mio trasferimento, e anche lui era felice del mio arrivo, poi il Lugano ha cambiato coach ma per me tutto è rimasto uguale. Sono cose di sport e vanno messe in conto, ad ogni modo per me l’importante era raggiungere Lugano e poter dare il mio contributo nel gruppo, quello che farò sarà sempre dare il massimo, aldilà di chi sta sulla panchina”.

Sami Kapanen ha detto di voler proporre un hockey intenso, veloce e aggressivo. Sembra cascare a pennello sulle tue caratteristiche…
“È quello che ha preteso anche giovedì mattina all’allenamento: velocità, intensità e puntare dritti in porta. Questa è la sua idea di hockey ed è quella in cui mi rispecchio, adoro sfruttare la mia velocità in attacco. D’altra parte chiede anche tanta disciplina e concentrazione, in queste settimane dovremo assimilare molto bene quello che ci viene impartito in modo da essere pronti a settembre”.

A Lugano ti ha seguito da Zugo anche il tuo amico Dominic Lammer, è un caso che vi siate ritrovati di nuovo compagni?
“Mi fa molto piacere ritrovare Dominic qui a Lugano, siamo ottimi amici e abbiamo condiviso tanto a Zugo, ma ognuno ha percorso la sua strada indipendentemente dall’altro per arrivare qui. Ovviamente sono rimasto sorpreso di questo quando me lo ha detto, ma ritrovarmelo accanto anche in questo spogliatoio non può che farmi piacere”.

Infine, ora che siete tornati sul ghiaccio la preparazione assume altre motivazioni. Il lavoro non mancherà per assimilare le direttive del coach…
“Siamo pronti a un duro lavoro, settimane ci serviranno per consolidare il gruppo e guardare a quello che ci aspetterà quando si comincerà a fare sul serio. Personalmente sono motivatissimo e non vedevo l’ora di iniziare, figuriamoci ora che abbiamo ritrovato il ghiaccio!”.

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