AMBRÌ – Vittoria doveva essere e vittoria è stata. L’Ambrì Piotta di Kossmann è riuscito ad imporsi con merito alla Valascia per 2-0, contro un Langnau rinvigorito da un ottimo inizio di 2016. I tigrotti dell’Emmental, infatti, venivano da una striscia positiva di quattro vittorie consecutive.
Nonostante questo i biancoblù sono riusciti a riscattarsi dopo la sconfitta per 7-4 patita la sera precedente a Ginevra, mettendo sul ghiaccio grinta e disciplina difensiva, e con un enorme supporto fornito da un Sandro Zurkirchen in formato saracinesca. Al termine del match abbiamo incontrato Christian Stucki, di ritorno in rosa dopo un lungo periodo trascorso in tribuna.
Christian Stucki, siete riusciti a mettere sul ghiaccio tantissima energia e avete messo in difficoltà il Langnau per lunghi tratti dell’incontro. Questo nonostante una trasferta pesante come quella di Ginevra, grande attitudine da parte vostra…
“Sì, l’hockey ti dà la fortuna di poterti riscattare il giorno seguente ad una sconfitta. Abbiamo giocato intelligentemente, ci siamo chiusi e poi siamo partiti in contrattacco. Se guardiamo la partita nel suo complesso, è sicuramente stata molto tirata fino a pochi minuti dalla fine, con la rete di Lhotak e l’azione altruista di Lauper. È una lotta molto serrata e dobbiamo continuare così. Dobbiamo archiviare questa vittoria che fa bene al morale e pensare alla sfida di martedì contro lo Zugo”.
Avete evidenziato una difesa molto solida. Ancora una volta l’Ambì dimostra che per vincere ha bisogno di una difesa praticamente perfetta…
“Sì, è vero. Tutto però parte dal portiere, e Zurkirchen ha fatto un partitone salvandoci in più occasioni. Ed è anche quello che noi ci aspettiamo da lui, e lo sa… I big saves che compie in alcuni tratti ci danno la carica. Credo che abbiamo giocato intelligentemente, non abbiamo perso dischi e penso che tutto sommato abbiamo meritato la vittoria”.
A Ginevra hai trovato il tuo primo gol stagionale. Quanto è stato importante per te tornare a dare un contributo concreto alla squadra dopo tanti match in tribuna?
“Star fuori non è mai bello, soprattutto quando sei pronto e vuoi giocare. Questo è l’hockey, venerdì ho giocato e ho segnato, mentre sabato no… Però l’importante è vincere. Anche se non segno non importa, perché non sono uno scorer. Mi fa bene giocare e spero semplicemente di continuare così”.
Non hai giocato molto dall’arrivo di Kossmann. Sembra quasi un allenatore con delle idee molto ferme e con il quale non è facile ritagliarsi un posto in squadra…
“I risultati gli stanno dando ragione. Io comunque sto facendo il mio lavoro, sto cercando di metterlo in difficoltà facendomi giocare. Penso di aver disputato fino ad ora delle partite all’altezza. L’importante per me è trovare la mia stabilità. Ormai ho capito il mio ruolo in squadra e spero di continuare così”.
Martedì di sarà di nuovo Zugo… E questa volta per rimanere sopra la riga. Che sia la volta buona?
“Che sia la volta buona veramente (ride, ndr)! Ormai bisogna prendere partita dopo partita. Siamo alla rincorsa finale e tutte le squadre vogliono i playoff. Se guardiamo sabato sera, Laporte ha spremuto negli ultimi dieci minuti la prima linea. Ormai sono punti che devi cercare di ottenere in ogni modo possibile, devi saperti sacrificare, bloccando ad esempio i tiri come abbiamo fatto, penso in particolar modo a Grassi e a Fora nel finale di partita. Sono piccole cose che in panchina danno una grande carica… Sono fiducioso e dobbiamo continuare così. L’importante è arrivare alla fine e saper di aver dato tutto per questa maglia e comunque per raggiungere l’obiettivo, che sono i playoff”.