Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi ha proposto la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Con la regular season oramai alle nostre spalle è ora tempo di bilanci e, di seguito, vi proponiamo la selezione di quelli che secondo noi sono stati i migliori stranieri del torneo, così come di quelli da cui invece ci si aspettava di più.
I TOP DI HSHS
Daniel Sondell (Zugo – 46 partite, 6 gol, 30 assist, +17): Forse il miglior colpo di mercato nell’ultima estate. Arrivato a Zugo nello scetticismo generale – soprattutto pensando a quanto dimostrato difensivamente nell’ultima stagione di SHL – è riuscito, grazie a prestazioni molto solide, a far ricredere la critica. Autentico leader difensivo degli svizzero centrali, ha saputo ergersi a regista assoluto del powerplay come blueliner di grande qualità. Si può tranquillamente considerare come il difensore più completo del campionato, sacrosanto il rinnovo arrivato in corso di stagione.
Marc-André Gragnani (Berna – 49 partite 8 gol, 29 assist, +13): Giunto a Berna dopo la bancarotta del Lev Praha nella scorsa estate, ha semplicemente confermato le qualità di cui dispone. Difensore offensivo completo con 8 reti e 29 assist, è stato chiaramente un acquisto di peso, soprattutto diretto a rinforzare il powerplay bernese (il migliore del campionato, assieme a Servette e Rapperswil, con una rete ogni 7’50). Peccato sarebbe se, come sembra, lasciasse la Svizzera.
Pierre-Marc Bouchard (Zugo – 49 partite, 17 gol, 34 assist, +18): Uno dei numerosi trascinatori del nuovo Zugo targato Harold Kreis, non ci ha messo molto ad ambientarsi al campionato svizzero. Fortissima ala offensiva con 17 reti e 34 assist e dal pattinaggio molto elegante, l’ex Wild ha saputo confermarsi come giocatore di grande talento, contribuendo all’ottima resa del powerplay zugano (quarto in assoluto con una rete ogni 8′). Meritatissimo il rinnovo arrivato prima di natale.
Fredrik Pettersson (Lugano – 49 partite, 33 gol, 36 assist, +3): Votato come miglior giocatore d’Europa a settembre, l’ala svedese ha portato a termine una regular season straordinaria. Un logico calo fisiologico e un’attenzione a volte aldilà del consentito da parte degli avversari lo hanno un po’ frenato nel 2015, ma rimane lo spauracchio principale per i portieri avversari, specie quando schierato in powerplay. Leadership, spirito battagliero al limite dell’incoscienza, senso offensivo, responsabilità difensive e un tiro micidiale hanno costruito un giocatore che con la collaborazione di Klasen ha trascinato il Lugano per mesi, rendendolo uno dei giocatori più straordinari per rendimento e completezza – seppur “limitato” dalla statura – della storia moderna bianconera. A volte testardo e tendente a complicarsi la vita, promette un potenziale ancora più alto in futuro se limerà questa sua voglia di strafare e verrà schierato in un blocco dotato anche di un centro di alto livello. Complimenti a chi nel 2013 lo portò via dall’anonimato ucraino per farne un top player continentale.
Nicklas Danielsson (Rapperswil – 46 partite, 19 gol, 28 assist, -9): Dopo una prima avventura sfortunata in NLA con la maglia del Berna, lo svedese sembra aver trovato l’ambiente ideale a far esplodere il proprio talento. 19 reti e 28 assist in campionato, pur giocando in una squadra di modesto livello, rappresentano un bottino di assoluto valore per il 30enne scandinavo. Autentico leader e punta di diamante dell’attacco sangallese, gran parte delle speranze di una rapida salvezza risiedono nella sua vena realizzativa.
MENZIONI
Degni di una menzione speciale ci sembrano essere Linus Klasen (46 partite, 20 gol, 35 assist, +4) ed Alexandre Giroux (49 partite, 27 gol, 14 assist, -10).
Riguardo al primo, lo svedese ha una bella fetta di merito anche per la resa di Pettersson, vista l’immediata intesa con il connazionale. Imprevedibile e a dir poco un fenomeno sul piano tecnico, è stato la migliore “new entry” della LNA assieme a Pierre-Marc Bouchard e Daniel Sondell. È probabilmente uno dei 2-3 giocatori più spettacolari in Europa, quelli per cui val la pena comprare il biglietto solo per ammirarne le giocate, che siano in partita o ai rigori.
Riguardo al secondo, che piaccia o non piaccia il suo stile, è comunque tra gli attaccanti che meglio vedono la porta in campionato e, pur non giocando in una squadra di primo piano, le 27 reti (oltre a qualche rigore) al suo attivo ne sono la chiara dimostrazione.
I FLOP DI HSHS
Francis Bouillon (Ambrì Piotta – 31 partite, 0 gol, 11 assist, -11): Arrivato ad Ambrì a metà ottobre come sostituto del connazionale Ryan O’Byrne, Bouillon non è mai riuscito a confermare le qualità che si presuma abbia un giocatore con oltre 800 partite in NHL. Ci si aspettava portasse perlomeno stabilità ad una difesa povera di qualità e desse una decisa mano al powerplay, invero mai convincente. Ebbene, nelle 31 partite giocate in maglia biancoblù, il canado-americano ha navigato tra prestazioni goffe ed imbarazzanti dove, nella migliore delle ipotesi, concludeva la partita nell’anonimato generale. Di lui ci si ricorderà solo del salvataggio in extremis a pochi centimetri dalla linea di porta nell’ultimo derby stagionale.
Paul Ranger (Ginevra – 27 partite, 2 gol, 4 assist, -8): Una delle poche scommesse perse da parte di Chris McSorley. Il canadese, arrivato a Ginevra come giocatore motivato a ritrovarsi dopo qualche stagione “interlocutoria”, sembra aver miseramente fallito l’obiettivo come ben testimoniano i soli due gol (e 4 assist) a referto ed una presenza in pista spesso impalpabile. Nemmeno il prestito a Kloten per una manciata di partite sembra averlo rivitalizzato ed è stato relegato, soprattutto dopo l’arrivo di Lombardi, a ruolo di sesto straniero. Appare poco probabile rimanga a Ginevra pure il prossimo anno anche se, va ricordato, dispone di un contratto valido fino al 2016.
Peter Mueller (Kloten – 34 partite, 10 gol, 7 assist, -6): Irriconoscibile rispetto al giocatore che lo scorso anno fu tra i trascinatori del Kloten finalista (miglior realizzatore, insieme a Paulsson, con 24 reti). Stagione 2014/15 tormentata invece da prestazioni deludenti ed inconcludenti, non aiutato certo da una squadra in grosse difficoltà, ma alla quale lo stesso americano nulla è riuscito a portare, fatta eccezione per qualche sporadico one timer. Con il contratto a termine alla fine dell’attuale stagione, sarà interessante valutare quali decisioni la dirigenza zurighese prenderà in merito questa primavera.
Jeff Tambellini (Friborgo – 30 partite, 5 gol, 8 assist, -2): Dopo un secondo anno negli ZSC Lions molto deludente nella stagione 2012/13, le 30 partite giocate questo campionato con i burgundi sono state lo specchio dell’ultima annata zurighese. Mai veramente convincente, con la sua potenziale velocità ed il suo pericoloso polsino spesso mal utilizzati, il 30enne canadese è stato infine ceduto in SHL al Växjö Lakers.
Juha-Pekka Hytönen (Losanna – 41 partite, 11 gol, 12 assist, +5): Forse il giocatore più completo della scorsa stagione, ma anche il giocatore che sembra aver fatto crollare le proprie prestazioni nella maniera maggiormente rilevante in questa. Magari le voci circolate da più parti su un possibile ritorno in KHL del finlandese potrebbero avergli tolto la concentrazione necessaria, certo è che è stato letteralmente irriconoscibile per gran parte del torneo. Leader sicuro dei vodesi nell’annata del ritorno in NLA, giocatore molto più timido, incerto e con un impatto in squadra quasi invisibile nel corso di questa.
MENZIONI
Una menzione particolare ci sembra giusto darla a Tommi Santala (39 partite, 9 gol, 15 assist, -5) e Keith Aucoin (41 partite, 7 gol, 24 assist, -13).
Il primo ormai sembra avviato sul viale del tramonto con pochissimi spunti decisivi, a lungo topscorer dei Flyers ma soprattutto grazie alla mancanza di veri sniper presenti tra gli aviatori.
Il secondo, arrivato ad Ambrì come sostituto di Park, ha deluso parecchio le attese, non riuscendo mai a far cambiare ritmo al powerplay leventinese e con un impatto in partita spesso evanescente. Complice l’infortunio, nel finale di stagione il suo posto al centro della prima linea è stato preso dal giovane Fuchs.