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Sprunger: “È stato un gol speciale, sono nel finale di carriera e mi godo ogni secondo”

Il veterano dopo la vittoria in Gara 4: “Peccato aver subito ancora il pareggio, ci è costato tanta energia ma quel che conta è la vittoria. Ci ricordiamo però il quarto con il Berna, l’ultima vittoria è la più difficile da ottenere”

(JustPictures)

Il veterano Julien Sprunger è sempre più una leggenda. Sabato sera ha siglato la sua rete numero 400 in NL, tutte per il Gottéron, un gol semplicemente sontuoso alla faccia dei suoi 39 anni.

“È bello segnare una rete del genere, un gol speciale di cui serberò un gradito ricordo, impreziosito ovviamente dalla vittoria”.

Nei tuoi sogni il 400esimo gol poteva solo essere così…
“Sí, era quasi la perfezione, una bella rete in un contesto importante, peccato poi per il pareggio ancora incassato che ci ha costretto all’overtime. Ci è costato tanta energia, ma quel che conta è la vittoria”.

Come fai a essere ancora così performante alla tua età?
“Continuo sempre a divertirmi, voglio aiutare la squadra, lavoro duro e cerco sempre di segnare reti. È la cosa che preferisco”.

Ma sei un po’ sorpreso del tuo rendimento?
“(Sprunger ride, ndr). Nell’hockey non si sa mai, è difficile fare previsioni. A volte provi, provi, provi e il disco non entra, a volte invece segni a grappoli, è tutto così speciale e strano, non sempre ci sono spiegazioni. So che presto la mia carriera sarà finita, mi godo semplicemente ogni secondo sul ghiaccio, ogni disco, ogni tiro”.

Sei veramente un esempio e la fotografia della passione friborghese. Come descriveresti il tuo carattere?
“Provo a essere un leader sul ghiaccio e nello spogliatoio. Non parlo certo sempre, ma voglio essere un esempio e cerco di aiutare i miei compagni. Ora abbiamo giocatori importanti infortunati, come Wallmark e De La Rose, c’è dunque bisogno di altri elementi, io sono qui per aiutarli. Siamo più forti collettivamente che a livello individuale”.

Torniamo alla partita. La vittoria nei tempi regolamentari era praticamente fatta, ma poi è arrivato l’errore di Borgman…
“Fa male prendere gol a pochi secondi dalla fine, ma tutti abbiamo fatto degli errori, io compreso. Non sempre costano reti, ma a volte capita, abbiamo detto a Borgman che poteva succedere e che avremmo vinto per lui. La nostra squadra non va mai al tappeto, ci aiutiamo uno con gli altri, abbiamo dunque aiutato tutti Borgman. Ogni serata è diversa e stavolta è toccato al giovanissimo Dorthe decidere la contesa. Incredibile”.

Dorthe, che ha quasi 20 anni in meno di te e che di base, in qualità di tredicesimo attaccante, non sarebbe nemmeno dovuto scendere sul ghiaccio. Follia!
“Jan è contentissimo, non è mai facile allenarsi duramente per settimane senza sapere se avrai una chance. Lui ha tutto per fare bene, è pronto, è forte e sa aiutare la squadra”.

Già contro il Berna conducevate la serie per 3-1, ma alla fine avete dovuto andare sino alla settima sfida…
“Abbiamo tutti ancora in testa evidentemente il quarto di finale contro il Berna. Sappiamo che non è mai facile vincere a Losanna, anche se ci siamo già riusciti due volte. Il quarto successo è però sempre il più difficile da ottenere. Dobbiamo continuare a giocare così, con la stessa mentalità, senza pensare al risultato”.

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