AMBRÌ – A pochi giorni dal termine del Mondiale l’Ambrì Piotta aveva annunciato l’ingaggio con un accordo biennale del centro ceco Michael Spacek, fresco vincitore del bronzo a Tampere ed arrivato in Leventina dopo la rescissione contrattuale con gli svedesi del Frölunda.
“Penso quella fosse la decisione giusta per me”, ci ha spiegato il ceco ripensando al momento del suo ingaggio. “Avevo discusso con Duca e Cereda, e mi è piaciuta molto la loro visione della squadra per le prossime stagioni. Per questo sono qui, voglio aiutare l’Ambrì Piotta a vincere e compiere un passo avanti nella mia carriera”.
Qui ritrovi Filip Chlapik, cambiare realtà è un po’ meno complicato quando ci si ritrova un amico in squadra…
“Sicuramente aiuta molto avere un altro ceco nel gruppo. Siamo buoni amici, ci conosciamo da tanto tempo ed abbiamo sempre mantenuto i contatti nel corso degli anni. Naturalmente per entrambi qui è tutto nuovo, siamo in una nazione da scoprire e ci sono tante nuove persone da conoscere. Viviamo ad un paio di chilometri di distanza, la mia compagna è già qui con me mentre sua moglie arriverà tra qualche settimana, dunque sicuramente vivremo a contatto… Anche perché Chlapik non è un grande cuoco, dunque già ora viene da me spesso (ride, ndr)”.
Hai deciso di lasciare Göteborg nonostante una buona stagione e un contratto valido, cosa non funzionava più in SHL?
“A dire il vero tutto andava bene con il Frölunda, ma quando mi si è presentata l’opportunità di venire in Svizzera l’ho colta al volo. Poter giocare in National League è sempre stato il mio sogno perché la considero una lega di ottimo livello, ora a maggior ragione con tutti i giocatori che sono arrivati nel vostro paese dalla KHL. Per me questa è una sfida e porta grande motivazione, credo che questa lega sia ora la migliore in Europa”.
Pensando a giocatori come Kubalik e Novotny, i cechi ultimamente ad Ambrì hanno decisamente lasciato il segno…
“Conosco bene Kubalik, mentre non ho mai avuto il piacere di incontrare Novotny. Ma sull’Ambrì Piotta e sui suoi tifosi ho sentito tante belle cose, ed è chiaro che quando si arriva in un nuovo club non si vuole solamente essere un buon giocatore di hockey, ma pure essere una brava persona. Tra i miei obiettivi c’è sicuramente quello di essere una parte importante della squadra anche fuori dal ghiaccio”.
Vieni descritto come con centro offensivo e creativo, sono questi i tuoi punti di forza?
“Sì, credo che la mia caratteristica principale sia la propensione a passare molto il disco, così da creare delle buone occasioni da gol per i miei compagni. L’Ambrì era la peggior squadra agli ingaggi l’anno scorso? Beh, non sono il centro più forte in assoluto in questo esercizio, ma nemmeno il più scarso… Tutto naturalmente inizia dai faceoff, specialmente giocando nella mia posizione, ed è indubbiamente una fase di gioco su cui mi concentro e credo di aver fatto un buon lavoro negli ultimi anni”.
Eri stato draftato da Winnipeg, ma non sei mai arrivato in NHL. Riuscire ad arrivare nella miglior lega al mondo resta tra i tuoi obiettivi?
“Il mio obiettivo principale è quello di giocare bene per l’Ambrì Piotta, senza pensare troppo in là. Ovviamente c’è sempre la speranza di poter arrivare in NHL un giorno, ma ora il mio pensiero è quello di essere un buon giocatore in Svizzera… Cosa questa che non sarà facile, perché come detto il livello della lega è molto alto. Dopo essere stato draftato da Winnipeg ho giocato tre anni nel loro farm team AHL, facendo abbastanza bene, ma i Jets avevano una buona squadra ed in quel periodo non hanno avuto molti infortuni che avrebbero potuto aprirmi una strada”.
Un’ultima battuta sul Mondiale, giocato con la Cechia e chiuso con la soddisfazione della medaglia di bronzo…
“Poter giocare al Mondiale è stato molto divertente, ed in Nazionale ho potuto conoscere giocatori di assoluto livello come Pastrnak, Krejci oppure Cervenka, che gioca da anni in Svizzera. È stato importante poter osservare come si comportano questi giocatori, specialmente fuori dal ghiaccio. L’obiettivo è arrivare al loro livello, ed infatti penso di essere un giocatore simile a Krejci… Anche lui è un centro con un buon tiro ma che preferisce il passaggio, ed è sicuramente una delle mie ispirazioni”.