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Ambrì Piotta

Solo nell’epilogo l’Ambrì trova la freddezza di battere il Rappi

I biancoblù sprecano troppe opportunità di dare una chiara direzione alla sfida. Ai rigori arrivano due punti, ma anche vari punti su cui riflettere

(PostFinance/KEYSTONE/Christian Merz)

Solo nell’epilogo l’Ambrì trova la freddezza di battere il Rappi

RAPPERSWIL – AMBRÌ

4-5

(1-2, 1-0, 2-2; 0-1)

Reti: 12’08 De Luca (Landry) 0-1, 19’09 Strömwall (Baragano) 1-1, 19’59 Grassi (Heed) 1-2, 33’26 Strömwall (Aberg) 2-2, 47’13 Kostner (Curran, Douay) 2-3, 53’34 Gerber (Dünner) 3-3, 57’23 Strömwall 4-3, 58’51 Kubalik (Virtanen, Heed) 4-4

Rigori: Bürgler, Kubalik, Pestoni

Note: SGK Arena, 4’275 spettatori
Arbitri: Borga, Mollard; Bürgy, Meusy
Penalità: Rapperswil 1×2 + 1×5 + 1×20, Ambrì 2×2

Assenti: Jonathan AngIsacco DottiJanne JuvonenTim Muggli (sovrannumero), William Hedlund (Bellinzona Snakes), Jesse Zgraggen (assente)

RAPPERSWIL – È tornato a sorridere l’Ambrì Piotta, ma lo ha fatto al termine di un match in cui i biancoblù hanno sprecato troppe occasioni per chiudere anticipatamente la partita, tanto che i due punti ottenuti a Rapperswil lasciano comunque un retrogusto un po’ amaro. La partita ha infatti offerto ai leventinesi tutte le opportunità necessarie per gestire in maniera diversa l’andamento dell’incontro, che li ha invece visti prima spreconi e poi titubanti nei momenti cruciali.

Per come si era messa nel finale, si può comunque vedere il risultato con positività – tornare a casa a mani vuote dopo una prova del genere sarebbe stata una vera beffa. ma anche se il gol di Kubalik e una serie di rigori ben eseguiti hanno portato alla vittoria, da questa partita la squadra di Cereda è uscita dal ghiaccio con una chiara lezione da imparare.

Ai leventinesi continua infatti a mancare la capacità di sferrare il colpo decisivo all’avversario nei momenti di difficoltà, una tendenza emersa in vari frangenti della sfida. Stretto infatti il risultato di 2-1 con cui i biancoblù sono tornati nello spogliatoio alla prima pausa, con De Luca e Grassi a segno in un periodo in cui le reti sarebbero potute essere un paio in più. Kubalik e Lilja in più di un’occasione si sono ritrovati davanti a Nyffeler, senza però riuscire a punire gli avversari per i propri errori.

Il Rapperswil visto in pista martedì non era infatti al massimo delle sue possibilità, con cinque stranieri in pista e da inizio secondo tempo anche ridotto a cinque difensori e mezzo (Bisig ha giocato meno di quattro minuti) a causa della penalità di partita rimediata da Capaul, reo di aver colpito al volto De Luca con una spallata.

Fortunatamente per il giovane italiano non ci sono state conseguenze, ma il conseguente lungo powerplay non ha praticamente portato pericoli dalle parti di Nyffeler, con l’Ambrì in quella fase poco deciso nel voler rispondere al gesto. Quasi una logica conseguenza di quella timidezza è stato il pareggio di Strömwall, che ha portato sul 2-2 una partita che a quel punto poteva invece essere nelle mani dei leventinesi.

Il terzo tempo si è così sviluppato su un insidioso equilibrio, situazione da cui i Lakers hanno preso coraggio nonostante il nuovo vantaggio di Kostner – ben imbeccato da Curran – tanto da ribaltare per la prima volta il risultato dopo un nuovo powerplay mal giocato dagli ospiti.

Nel finale i leventinesi hanno poi trovato comunque il modo di metterci una pezza, prima gol col a 6-contro-5 di Kubalik, e poi nell’epilogo dei rigori arrivati dopo un overtime in cui erano stati i ticinesi a rendersi più pericolosi.

Alcuni aspetti, però, non hanno convinto. Scontato citare la mancanza di freddezza sotto porta, ma è anche importante constatare come il bottom six – ovvero le due linee confermate rispetto alla partita precedente – siano state le migliori in pista, mentre i primi due blocchi hanno faticato di più. L’impegno non è mancato, ma si percepisce che ad oggi manchi un po’ di chimica in queste combinazioni, a cui si aggiunge il fatto che da Maillet ci si attende un contributo più sostanzioso.

Tornare al successo è stato comunque un passo importante, ma la squadra rimane ancora alla ricerca di quel killer instinct che al giro di boa tra primo e secondo turno non ha ancora trovato, e questo sarà un aspetto sicuramente centrale in vista di un novembre estremamente intenso e che spesso vedrà la squadra in trasferta. Anche martedì l’Ambrì ha insomma mostrato di avere gli strumenti per fare bene, ma non ancora la freddezza e spavalderia per fare sue le partite al momento buono.


IL PROTAGONISTA

Malte Strömwall: Il suo hat trick è lì a ricordare ciò che è mancato in questa serata ai leventinesi, ovvero la capacità di sfruttare le occasioni nei momenti chiave. L’attaccante è stato impressionante per fiuto del gol e capacità di trovare la giocata giusta senza pensarci due volte, ed anche se nel finale non ha segnato il suo rigore, durante il match è stato uno dei fari di un Rapperswil per molti versi modesto e privo di grandi idee.


HIGHLIGHTS

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