BERNA – È stata una partita giocata in apnea quella del Lugano nella bolgia della PostFinance Arena, con il Berna capace di spingere in maniera costante sulla porta di Merzlikins, pur trovando l’unica rete della serata nelle fasi finali della partita.
Tra i bianconeri c’è la consapevolezza che gli orsi hanno meritato di portarsi sull’1-1 nella serie di finale, ma anche il rammarico per non aver trovato il classico gol di rapina, magari in seguito a quell’intervento di Beat Gerber su Gregory Hofmann punito solamente con due minuti: “Avevamo l’opportunità di rubare la partita nel finale, ma il Berna è stata nettamente la miglior squadra… Erano più aggressivi di noi, hanno pattinato di più, mentre noi abbiamo sprecato una prestazione incredibile del nostro portiere”, ha commentato coach Doug Shedden.
“Merzlikins ha vissuto una serata incredibile, è stato fantastico – ha continuato il coach – ed il resto della squadra dovrebbe essere arrabbiata per aver sprecato una prestazione del genere. Con la partita così a lungo sullo 0-0, i compagni di Elvis avrebbero dovuto trovare il modo di mettere a segno un gol”.
Shedden non ha poi risparmiato parole dure ed anche polemiche in merito all’episodio che ha dato la svolta al match: “Hofmann stava sanguinando, ma l’arbitro ha valutato che non era stato il check a causare il taglio… A questo punto non so cosa l’abbia fatto! Quello era un intervento che meritava almeno quattro minuti di penalità, se non cinque, e se gli arbitri avessero preso la decisione giusta il Berna non avrebbe segnato dopo il nostro powerplay. Ad ogni modo questo è quello che ottieni quando vieni a Berna, ogni volta è la solita storia… Ho lavorato in questa lega per tanti anni, è uno show che ho già visto!”.
(PHOTOPRESS/Peter Klaunzer)
Con il punteggio sempre sullo 0-0, e dopo aver superato un inizio di partita giocato a mille all’ora dal Berna, il Lugano si ritrovava in una posizione ideale per fare il colpaccio: “Dopo il primo tempo eravamo fortunati ad essere ancora sullo 0-0, ma dal secondo siamo migliorati, e credevo che il terzo rappresentasse un’ottima opportunità per rubare la partita”, ha concluso Shedden.
Sostanzialmente non commenta quanto successo invece Gregory Hofmann: “Non voglio essere polemico, anche se avrei tante cose da dire…. Ma questa è la finale e non mi permetto. Ad ogni modo con zero gol non si vincono le partite, ma ora siamo già carichi e pronti per la terza sfida”.
In vista della partita di giovedì sera alla Resega, ed in rapporto a quanto visto in Gara 1, un cambiamento netto lo si è visto negli special teams. “Sì, il nostro boxplay è stato molto buono, a differenza del primo match quando il powerplay di entrambe le squadre aveva funzionato alla grande. Stavolta siamo riusciti a tenere bene anche in tre contro cinque, dunque questo è positivo. Però dobbiamo essere più cattivi davanti alla porta e creare di più!”, ha concluso Hofmann prima di prendere la via verso gli spogliatoi.
Appuntamento a giovedì sera, sarà ancora battaglia.