RAPPERSWIL – AMBRÌ
4-1
(1-0, 3-1, 0-0)
Reti: 13’10 Cervenka (Egli) 1-0, 28’12 Egli (Cervenka) 2-0, 28’57 Cervenka (Clark) 3-0, 35’25 Nättinen (Flynn, Fora) 3-1, 37’11 Rowe (Moses) 4-1
Note: SGK Arena, 50 spettatori. Arbitri Stricker, Staudenmann; Fuchs, Wolf
Penalità: Rapperswil 7×2′, Ambrì 5×2′
Assenti: Patrick Incir, Isacco Dotti, Elias Bianchi, Marco Müller, Matt D’Agostini, Stanislav Horansky (infortunati), Zaccheo Dotti (squalificato)
RAPPERSWIL – Questa volta gli spunti positivi sono davvero pochi. Al netto di una serie di assenze indubbiamente molto pesanti – a Cereda manca di fatto una delle prime due linee – la prestazione portata sul ghiaccio a Rapperswil è di quelle insufficienti e, salvo un inizio di partita promettente, mai l’Ambrì Piotta ha dato l’impressione di poter imporre il proprio gioco agli avversari.
Troppo balbettante infatti la prova dei biancoblù a livello di ritmo ed intensità, con Nättinen e Zwerger a rappresentare gli unici bagliori di luce in un reparto offensivo apparso privo di quella grinta che dovrebbe sopperire alle note lacune in termini di tecnica e fantasia. Di conclusioni pericolose verso la porta di Nyffeler ne sono però arrivate poche, ed il solo gol del finlandese (11 centri in 9 partite!) non è bastato ad ispirare un gruppo poco convinto.
Non hanno dunque sortito l’effetto desiderato i cambiamenti di Cereda che, privato ancora di Horansky oltre che di D’Agostini e Müller, ha provato a spostare Flynn all’ala promuovendo Kostner nel top six, ma il secondo blocco completato da Rohrbach ha avuto pochi argomenti.
Dallo statunitense ci si attende sicuramente di più, ma l’impiego nella nuova posizione non è sembrato metterlo particolarmente a suo agio, ed inoltre gli ha permesso di dare il suo usuale contributo agli ingaggi (quasi il 55% in stagione).
Questo è stato uno dei settori in cui l’Ambrì ha faticato particolarmente, con i Lakers capaci di vincere quasi due terzi dei faceoff ed in generale di controllare il gioco praticamente dal primo gol in avanti. Quel cambio mal eseguito che ha spianato la strada a Cervenka – prova di spessore la sua – ha infatti avuto un peso sull’intero incontro, e da quel momento la squadra di Cereda non è più riuscita a riportarsi davvero in sincrono con l’incontro.
Subito dopo essere andato in svantaggio l’Ambrì è infatti incappato in un cambio scorretto, ed ha portato la sensazione di aver perso il filo del discorso anche nell’avvio di periodo centrale. Pericolosi solamente con un’incursione di Goi – oltre a qualche lampo portato da Zwerger e Nättinen – i biancoblù si sono definitivamente seduti dopo aver incassato le segnature di Egli e Cervenka, arrivate a distanza di appena 45 secondi.
Richiamato Ciaccio – che non aveva particolari colpe sulle reti incassate – per dare spazio a Conz, l’Ambrì ha colto l’opportunità di scuotersi grazie ad una doppia superiorità numerica, in scia della quale è arrivato il gol di Nättinen. Il punto del finlandese ha ridato ossigeno al risultato ma non alla squadra biancoblù, che non è riuscita a girare il momentum ed ha anzi incassato il 4-1 pochi minuti più tardi.
Poco o nulla è poi successo nel terzo tempo, frazione scivolata via velocemente e che ha confermato la sensazione di un match condotto dal Rapperswil quasi troppo facilmente. I sangallesi non hanno fornito una prova trascendentale, ma hanno basato la partita sulla dinamicità dei propri stranieri, con Cervenka, Clark e Moses tutti capaci di dare ritmo ed impulsi al resto del gruppo.
In questo momento in casa leventinese mancano invece dei trascinatori attorno a cui costruire – ad eccezione di Nättinen, che deve comunque essere servito per diventare efficace – e se alle pesanti assenze si aggiungono serate come questa poco ispirate, il risultato sono partite senza una reale identità. Ciò che l’Ambrì deve fare per poter mettere in difficoltà gli avversari è chiaro a tutti, sabato contro il Ginevra servirà ben altro piglio.
IL PROTAGONISTA
Roman Cervenka: Ogni volta che si ha l’opportunità di vederlo giocare, è sempre un piacere. Il top scorer dei Lakers ha ribadito di essere un giocatore eccezionale, di quelli capaci di cambiare una squadra e di dettarne ritmi e geometrie.
Autore di una doppietta a cui ha aggiunto un assist, la sua classe ed eleganza sul ghiaccio viene a galla ad ogni cambio. È la vera anima e motore di questo Rapperswil.