RAPPERSWIL – Dopo i segnali incoraggianti della serata di debutto, sabato per l’Ambrì Piotta le cose non hanno funzionato come si sperava. La squadra di Cereda è stata battuta al termine di un match in cui ha saputo essere discreta solamente per la prima frazione, ma complessivamente i biancoblù si sono mostrati poco convinti nelle loro intenzioni.
Ne è così nata una partita in cui il Rapperswil non ha fatto nulla di eccezionale, ma gli uomini di Tomlinson hanno saputo andare in pista ordinati davanti a Nyffeler, concedendo poche occasioni ai leventinesi.
Uno degli aspetti determinanti del match è però stato il mancato killer instinct dell’Ambrì Piotta, che se da un lato non ha mai trovato delle fasi veramente prolungate di pressione, dall’altro è anche vero che le chance costruite erano parecchio ghiotte. Freddezza e mira hanno però fatto difetto, tradendo in più di un’occasione Sabolic – comunque propositivo nella prima metà di gara e capace di conquistare due powerplay – Müller, e poi Zwerger, D’Agostini e infine Goi.
La mole di lavoro prodotta dai biancoblù è però stata troppo magra per sperare in un destino diverso sul fronte offensivo, ed anche i tentativi di Cereda di trovare la scintilla mancante mischiando alcune linee non ha funzionato. Zwerger e Sabolic nel periodo centrale sono stati scambiati di posto, mossa poi seguita da altri cambiamenti, ma il fuoco sacro nel gioco leventinese non si è mai acceso.
In definitiva la sua miglior fase l’Ambrì l’ha dunque vissuta nell’inizio di gara, con Sabolic subito pericoloso a ripetizione. In quella fase – comunque equilibrata – gli ospiti sembravano avere più “pepe”, ma dopo una grande occasione mancata da Müller – tutto solo davanti a Nyffeler – e l’errore di Plastino che ha favorito l’1-0 locale, la squadra di Cereda non ha più rialzato la testa.
Poco brillante anche in powerplay, l’Ambrì ha definitivamente perso contatto con la sfida nel periodo centrale, quando Cervenka su rebound e Dünner (con Manzato lasciato completamente solo) hanno di fatto chiuso la sfida.
I Lakers nell’occasione si sono dimostrati più smaliziati degli avversari, ed hanno poi ben interpretato l’avanzare degli eventi mantenendo l’Ambrì a distanza di sicurezza, controllando il gioco senza rischiare di scoprirsi ed evidenzisando anche un discreto possesso del puck.
Il terzo tempo si è così trasformato in una frazione di liquidazione, ad immagine di alcuni tentativi biancoblù fiacchi e poco convinti sul fronte offensivo. Nyffeler ha così potuto festeggiare il primo shutout stagionale ed il secondo dal ritorno in NLA, mentre sul fronte leventinese semplicemente poco ha funzionato.
L’infortunio di Kostner – sarà out per una decina di giorni – ha in parte ridotto l’impatto della terza linea, anche se in particolare Trisconi ha saputo nuovamente portare grande energia. Anche D’Agostini ha cercato di invertire le sorti del match, ma nel suo complesso la squadra biancoblù è stata ben lontana dall’esprimere il proprio potenziale.
Si sapeva che un inizio di campionato ricco di impegni avrebbe potuto portare a dei passaggi a vuoto soprattutto dal punto di vista mentale, ed in parte il poco ispirato match di Rapperswil si spiega così, ma ora a livello di carattere sarà importante misurare la reazione del gruppo.
L’Ambrì spesso ha saputo ritrovare immediatamente la giusta via quando confrontato ad una sfida difficile, ed in questo senso la trasferta di Berna in calendario martedì dovrà fungere da stimolo. Sabato sera sono venute meno le basi, le conseguenze dovranno servire da lezione.
IL PROTAGONISTA
Roman Cervenka: In una partita dalla caratura tecnica decisamente limitata, il centro ceco è stato la luce del gioco del Rapperswil, firmando il primo gol stagionale e fornendo a Clark il perfetto appoggio per la rete che ha sbloccato il risultato.
Se saprà ritornare quello dei tempi di Friborgo solamente il tempo lo dirà, ma nel frattempo la sua eleganza e classe sono tra quelle che in NLA hanno pochi eguali. Per il Rapperswil è un lusso.