AMBRÌ – ZSC LIONS
2-7
(0-2, 1-3, 1-2)
Reti: 6’14 Malgin (Lehtonen, Hollenstein) 0-1, 12’57 Malgin (Hollenstein, Geering) 0-2, 20’30 Pestoni (Lilja, Dauphin) 1-2, 21’05 Baltisberger (Geering, Malgin) 1-3, 27’52 Baechler (Weber, Lehtonen) 1-4, 37’31 Zehnder (Grant, Rohrer) 1-5, 51’57 Formenton (Bürgler, Pezzullo) 2-5, 56’36 Hollenstein (Malgin) 2-6, 59’45 Lehtonen (Malgin, Hollenstein) 2-7
Note: Gottardo Arena, 6’618 spettatori
Arbitri: Wiegand, Ströbel; Altmann, Francey
Penalità: Ambrì 6×2, ZSC Lions 5×2
Assenti: Isacco Dotti, Tommaso De Luca, Diego Kostner, Tim Heed (infortunati), Simone Terraneo (Nazionale U20), Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)
AMBRÌ – All’Ambrì Piotta sarebbe servita una prestazione quasi perfetta per battere gli ZSC Lions – a maggior ragione vista la bandiera bianca alzata da Heed dopo il warmup mattutino – e se da un lato una sconfitta contro la fortissima capolista non è sicuramente un dramma, dall’altro è preoccupante che i biancoblù nel loro primo impegno del 2024 non abbiano fatto la loro parte per cercare di impensierire Malgin e compagni.
Ai biancoblù sono infatti mancate le emozioni e l’intensità per darsi almeno una chance, giocando fondamentalmente una partita sulla stessa lunghezza d’onda di quelle viste alla Coppa Spengler, ed in definitiva pagando il giusto prezzo per una prova approssimativa e soprattutto poco compatta.
I propri successi sin qui l’Ambrì Piotta li ha infatti costruiti sulla solidità difensiva – intesa come compattezza ed organizzazione dei cinque uomini in pista – e sulla capacità avere un gioco più diretto in zona d’attacco, ma martedì sono mancati i giusti ingredienti su ambo i fronti.
Naturalmente in una serata in cui vengono concessi sette gol, indipendentemente dall’avversario le proprie preoccupazioni devono andare al lato difensivo – ed infatti gli errori di posizionamento e lettura del gioco davanti a Conz e Juvonen sono stati diversi – ma è anche nella mancanza di convinzione in forecheck e nelle battaglie che l’Ambrì ha mostrato le sue lacune.
Sostanzialmente mai infatti la squadra di Cereda ha dato l’impressione di poter dare una sterzata all’incontro, facendosi sfuggire tra le mani l’unico momento potenzialmente chiave per girare il momentum a proprio favore, ovvero quando Pestoni aveva infilato l’1-2 dopo appena 30 secondi dall’inizio del periodo centrale.
Se c’era un frangente in cui la sfida poteva cambiare, probabilmente era quello, ma l’aver concesso la terza rete ai Lions appena 35 secondi più tardi ha tagliato le gambe in maniera evidente ai padroni di casa. La squadra di Crawford non ha infatti mai vacillato nel mostrare una grande solidità, e di fatto ha continuato a sfruttare le chance concesse dagli avversari senza imporre alla sfida dei ritmi particolarmente alti.
L’Ambrì Piotta dal canto suo ha provato a reagire specialmente nel terzo tempo, quando a risultato acquisito Formenton e compagni hanno cercato una reazione principalmente d’orgoglio, con Cereda che ha mischiato le sue linee portando tra le altre cose anche Dauphin all’ala.
I due canadesi citati sono stati probabilmente i due giocatori maggiormente coinvolti nella sfida, ma da diversi altri elementi la squadra ha bisogno di più. Spacek è reduce da una Spengler anonima ed anche martedì ha basato il suo gioco su tanta tecnica ma poche emozioni, ma questo vale in generale per un gruppo che ha vissuto una serata troppo piatta per dare davvero battaglia alla capolista.
Nulla di troppo grave nella totalità delle cose, questo se si considera che nelle ultime partite prima di Natale l’Ambrì aveva invece saputo convincere in termini di struttura e solidità, ma la sconfitta lascia qualche grattacapo in più se si pensa che nemmeno a Davos il gruppo aveva mostrato la determinazione delle sue serate migliori.
Meglio ovviamente fare questo “reality check” contro un avversario come gli ZSC Lions, contro cui nemmeno una grande prestazione è garanzia di successo, ma sarà altresì importante ritrovare subito il filo del proprio gioco in occasione della trasferta di venerdì a Rapperswil.
L’Ambrì ha infatti già dimostrato di saper limitare i propri passaggi a vuoto, ma per farlo immediatamente dovrà tornare a mostrare ben altra compattezza.
IL PROTAGONISTA
Denis Malgin: Alla Gottardo Arena l’attaccante ha vissuto la sua serata più produttiva dell’intera stagione, caratterizzata da due gol e tre assist, a cui ha aggiunto ben 12 ingaggi vinti (praticamente la metà di tutti quelli vinti dall’Ambrì come squadra). Una volta di più ha ricordato come può essere letale sia nell’andare al tiro, che nello sfruttare con precisi passaggi la sua grande visione di gioco, nell’occasione aiutata anche dagli spazi lasciati dagli avversari.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)