La speranza è l’ultima a morire, ma il destino del Mondiale di hockey che dovrebbe iniziare a Zurigo e Losanna il prossimo 8 maggio è appeso ad un filo, come ammesso da René Fasel in un’intervista accordata ad ATS.
L’impatto di un annullamento sarebbe naturalmente molto grande, in primo luogo per l’IIHF che con il Mondiale maggiore incassa i fondi necessari per finanziare gran parte delle sue attività (stimati a 25 milioni in questo caso).
Se da una parte i danni possono essere limitati visto che l’IIHF è assicurata contro situazioni come quella attuale, dall’altra è chiaro che gli oltre 300’000 biglietti già venduti saranno rimborsati.
La mancata ricaduta economica per le due regioni che avrebbero dovuto ospitare il torneo è stimata a 100 milioni di franchi, e le possibilità che il torneo possa essere spostato all’anno prossimo sono praticamente nulle.
“Dovremmo discutere se sarà necessario – ha spiegato Fasel – ma le prossime cinque edizioni sono già assegnate: 2021 a Minsk e Riga, 2022 a Tampere e Helsinki, 2023 a San Pietroburgo, 2024 a Praga e Ostrava e 2025 in Svezia e Danimarca. Gli interessi commerciali e strategici sono troppo grandi perché si possa spostare con facilità un Mondiale maggiore. Ad momento il Mondiale 2021 avrà luogo in Bielorussia e Lettonia, non in Svizzera”.