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Ambrì Piotta

Sconfitta ingenua per l’Ambrì, l’Ajoie vince in contropiede

Nonostante le tante conclusioni i biancoblù non sono mai apparsi in controllo del match. Mancano lucidità e fiducia, ed ora preoccupa l’infortunio ad Heim

Sconfitta ingenua per l’Ambrì, l’Ajoie vince in contropiede

AMBRÌ – AJOIE

3-5

(1-2, 1-1, 1-2)

Reti: 00’56 Kneubuehler (Heim, Bürgler) 1-0, 12’28 Brennan (Bozon, Gauthier) 1-1, 19’13 Brennan (Hazen, Leduc) 1-2, 22’23 Schmutz (Hazen, Hauert) 1-3, 39’58 Chlapik (Spacek) 2-3, 47’31 Hazen (Schmutz, Devos) 2-4, 54’59 Virtanen (Kostner, Grassi) 3-4, 58’49 Hazen (Devos) 3-5

Note: Gottardo Arena, 6’304 spettatori
Arbitri: Lemelin, Ruprecht; Fuchs, Gurtner
Penalità: Ambrì Piotta 3×2′, Ajoie 3×2′

Assenti: Kilian ZündelJanne JuvonenDario WüthrichLionel Marchand (sovrannumero), Zaccheo Dotti (ammalato), Stefan Müller (infortunato), Josselin Dufey (Ticino Rockets)

AMBRÌ – Sta vivendo il suo momento più difficile dall’inizio del campionato l’Ambrì Piotta, e per riuscire ad uscirne ci sarà da stringere i denti e nel contempo ritrovare una sicurezza nei propri mezzi che nelle ultime partite si è persa per strada. Quella incassata contro l’Ajoie è stata infatti una sconfitta ingenua, perché arrivata a risultato di un gameplan dei giurassiani che era chiaro a tutti, ma i biancoblù hanno finito comunque per lasciarci le penne.

Hazen e compagni hanno infatti basato anche questa partita sulle ripartenze, compattandosi a difesa di Tim Wolf per poi cercare di colpire in contropiede. Questa formula ha decisamente frustrato l’Ambrì Piotta, che sull’arco di 60 minuti ha fatto partire qualcosa come 82 conclusioni verso la porta avversaria (48 nello specchio, 14 a lato e ben 24 bloccate dagli avversari) ma non ha mai avuto la lucidità necessaria per controllare la partita.

Paradossalmente a lasciare tutti sull’attenti è sempre stato l’Ajoie, che praticamente ad ogni contropiede sembrava in grado di andare in gol e che infatti ha segnato tre reti in questa maniera. L’insicurezza evidenziata dai biancoblù in queste situazioni è probabilmente figlia di un momento in cui sono poche le cose che funzionano, e quando l’insistenza offensiva non viene premiata ed anzi rispedita al mittente alla prima chance avversaria, ecco che non è semplice reagire.

In questa fase alla squadra di Cereda non manca sicuramente la volontà di fare bene, ma l’esecuzione non è al livello necessario per sostenere le proprie intenzioni ed anche nei singoli sono poche le individualità capaci di spiccare. E sì che le cose erano iniziate bene, con la rete immediata di Kneubuehler ed una prima decina di minuti in cui l’Ajoie ha visto raramente il disco, ma tutto è cambiato quando è arrivato il pareggio.

I biancoblù hanno infatti accusato il colpo, ed a ridosso della prima sirena hanno favorito con una leggerezza di Zwerger la ripartenza che ha permesso a T.J. Brennan di segnare la sua seconda rete della serata. La partita dell’austriaco è stata sicuramente insufficiente, con un gioco spesso ai margini in zona offensiva e tante imprecisioni, e come lui ci sono anche altri elementi che stanno vivendo una flessione. Un altro esempio è Burren, che dopo un ottimo periodo – durante l’assenza di Heed – ora sta infilando alcune prestazioni con parecchi errori.

È però nella sua globalità che la macchina leventinese deve ritrovare le dinamiche per funzionare al meglio, ed ora che André Heim sarà costretto ad uno stop – per lui una discata ad un dito che non sembra di poco conto, ma si dovranno attendere i test medici per un’indicazione più attendibile e precisa – Cereda sarà costretto a riconfigurare l’unica linea che non ha mai toccato da inizio stagione.

Nelle ultime settimane il lineup è infatti cambiato di continuo, con tante combinazioni diverse che però non hanno ancora portato a delle risposte esaustive. Il fatto di aver già giocato involontariamente d’anticipo provando Chlapik al centro potrebbe permettere all’Ambrì di assorbire meglio l’assenza di uno dei suoi giocatori migliori, ma è chiaro che questo infortunio proprio non ci voleva e va a rendere più complicato un momento in cui ci sono già altre difficoltà.

Come detto ciò che non manca ai biancoblù è la volontà, ed anche nel terzo tempo si è provato a mettere sotto pressione Wolf, ma con un gioco che ha mostrato anche un Ambrì fragile e poco convinto di poter imbastire la rimonta.

Non è venuto in soccorso nemmeno il powerplay, che ha avuto una sola chance di essere schierato – portando così a 19 le opportunità di fila non sfruttate – anche a risultato di una conduzione arbitrale che in alcune fasi ha snervato i leventinesi, aggiungendo un po’ di frustrazione a quella già derivante ad una manovra spesso imprecisa. In tutto questo si è purtroppo infortunato anche Pezzullo, colpito da Arnold nel primo tempo e tornato negli spogliatoi visibilmente scosso.

Nel complesso quella di venerdì è stata una prova negativa e tra le meno convincenti di questo avvio di stagione, che ha portato l’Ambrì ad investire tante energie in un tentativo poco lucido di controllare la gara. L’Ajoie ha così approfittato dell’ingenuità dei leventinesi, che non hanno trovato le soluzioni per impedire ai giurassiani di attuare il loro classico gameplan.

I biancoblù ora dovranno compattarsi e tornare a dare di più come squadra, perché al netto di poche individualità che in questa fase riescono ad illuminare il gioco, è come gruppo che l’Ambrì può dare di più. Sabato ci sarà da intraprendere la trasferta a Ginevra, e per fare bene bisognerà ritrovare quella struttura persa nelle recenti uscite.


IL PROTAGONISTA

Jonathan Hazen: Con un bottino di due gol (che potrebbero diventare tre se la SIHF dopo le revisioni video gli assegnerà anche il punto dell’1-3) e due assist il canadese ha lasciato un segno indelebile sull’incontro, mostrando grande cinismo assieme ai suoi compagni. In combutta con Devos si è spesso reso pericoloso in ripartenza, tenendo costantemente sull’attenti un Conz nell’occasione un po’ insicuro.


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