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Interviste

Schlegel: “Quando giochiamo così siamo una buona squadra, è una vittoria del collettivo”

Il portiere dopo il successo a Zugo: “È stata un’ottima reazione al primo tempo contro il Friborgo, praticamente due mondi paralleli, incredibile quanti tiri siano riusciti a bloccare i miei compagni”

ZUGO – Ha trovato un’ottima reazione il Lugano, che dopo la serata da incubo di martedì è andato a Zugo ad imporsi con una prova completa e convincente, trovando così tre punti fondamentali che permettono a Schlegel e compagni di ritrovare il combattutissimo decimo posto.

“È stata una vittoria del collettivo, tutti hanno giocato molto bene, è stata un’ottima reazione al primo tempo contro il Friborgoci ha spiegato il portiere bianconerodue mondi paralleli, incredibile quanti tiri siano riusciti a bloccare i miei compagni. Quando giochiamo così siamo una buona squadra”.

È paradossalmente sgradevole dover parare il primo tiro solo al 19esimo minuto? Non deve essere evidente farsi trovare pronto…
“A volte fa bene ricevere subito un tiro, così entri in partita. Contro lo Zugo è andata alla lunga e i primi tiri sono arrivati in superiorità numerica, oltretutto loro hanno uno dei migliori powerplay della lega, non è stato ottimale. D’altro canto non ho dovuto effettuare interventi prima grazie appunto al lavoro e alla solidità dei miei compagni”.

L’unico momento delicato è stato subito dopo la rete incassata…
“Il momentum è passato brevemente dalla loro, il pubblico si è entusiasmato, siamo stati bravi a non diventare nervosi, l’esperienza ci ha aiutato a rimanere cool e gestire bene la situazione”.

Non sei stato impegnatissimo, ma hai fatto quei 2-3 big saves richiesti a un portiere, insomma sei in forma smagliante…
“Ribadisco, è grazie alla squadra se ho dovuto solo fare un paio di parate difficile. Per me è importante seguire sempre il disco, non focalizzarmi troppo sul futuro del match o su possibili scenari, altrimenti mi distraggo”.

Tuo papà Tom è allenatore dei portieri, hai parlato spesso con lui durante i momenti difficili nei mesi scorsi?
“Ci sentiamo al telefono quotidianamente, di base parliamo più di hockey quando le cose vanno male, quando invece tutto procede al meglio è più raro. Ora non allena più i portieri di NL e si limita al settore giovanile, dunque alla sera è sempre a casa e guarda le partite, spesso usa la funzione replay in TV per rivedere alcune scene e mi dà dei feedback. Per me è una buona cosa, così ho l’avviso di Lawrence, un ottimo coach che rispetto molto, e anche quello di mio padre, sempre onesto”.

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