LUGANO – Dopo le dieci reti nell’ultima sfida casalinga con il Losanna a fine ottobre, anche la partita di venerdì sera è stata ricca di segnature, ma questa volta sono stati i vodesi ad aggiudicarsi i tre punti grazie alla vittoria per 5-3.
Il Lugano vede dunque interrompersi la striscia di vittorie consecutive a quattro, andando ad imbruttire un bilancio casalingo che ora parla di tre sconfitte nelle ultime quattro partite. Una sconfitta che non ci voleva, soprattutto perché arrivata in una partita che si poteva e forse doveva vincere.
“Sì, esatto”, ci conferma il difensore Riccardo Sartori, “abbiamo probabilmente concesso qualche gol di troppo, ma sappiamo cosa abbiamo sbagliato. Dobbiamo prendere le cose positive di questa partita e portarle in pista già sabato sera a Zugo”.
Riccardo Sartori, si ha l’impressione che questa partita per quanto riguarda il ritmo non sia mai realmente decollata, soprattutto nei primi trenta minuti…
“Sì può darsi, ma sta a noi mettere sul ghiaccio la grinta e la velocità giusta che siamo in grado di portare… L’abbiamo visto nelle partite precedenti, dunque è tutto nelle nostre mani. Dobbiamo dimostrare quello che siamo capaci di fare”.
Dopo che nelle ultime due partite avevate subito solo due reti, cosa non ha funzionato questa volta difensivamente?
“Abbiamo lasciato troppo spazio agli avversari e ci siamo ritrovati fuori posizione un po’ troppe volte. Sono cose che non avevamo concesso le partite precedenti e riguarderemo ancora i video, ma sappiamo esattamente che dovremo essere pronti per la partita contro lo Zugo”.
Dal tuo ritorno hai subito trovato molto spazio in ognuna delle tre partite disputate finora. Te lo aspettavi?
“A dire il vero non ci pensavo. Sapevo che prima o poi la chiamata sarebbe potuta arrivare, dunque mi sono fatto trovare pronto e sono felice dell’occasione che ho avuto”.
Dal punto di vista puramente hockeystico, com’è stata la tua esperienza in Finlandia?
“Molto positiva direi, era esattamente quello che cercavo. Giocare tanto e ricevere molti minuti di ghiaccio anche in situazioni speciali, che personalmente non disputavo da molto tempo… Ho potuto ritrovare delle abitudini che avevo perso negli ultimi due anni ma che avevo negli élite, e queste erano esattamente le cose di cui avevo bisogno. Tutto quello che ho imparato in Finlandia cercherò ora di portarlo in pista anche in Svizzera”.