LUGANO – Iniziata a cavallo tra agosto e settembre, martedì sera il Lugano alla Cornèr Arena ha ritrovato la Champions Hockey League. La partita contro i campioni in carica dello JYP Jyväskylä era di una certa rilevanza per i bianconeri: da una parte ovviamente per restare in corsa per il passaggio del turno, ma dall’altra anche e forse soprattutto per mostrare una reazione dopo il poco esaltante inizio di campionato.
“Era una partita importante”, ci conferma Raffaele Sannitz. “Volevamo mostrare una reazione dopo lo scorso weekend e vincere fa sempre bene. Inoltre volevamo anche vincere per andare in Finlandia a giocarci l’accesso agli ottavi di finale”.
Da questa partita sono arrivate risposte positive soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva, per la prima volta avete mantenuto la porta inviolata…
“Sì, sicuramente era un nostro obiettivo concentrarci bene sulla fase difensiva, commettendo meno errori e turnover possibili. Chiaramente poi anche Merzlikins ha fatto un’ottima partita, salvandoci in molte occasioni. Dal punto di vista difensivo è andato tutto bene, è una prestazione che ci dà morale e fiducia, ma sicuramente dobbiamo continuare a lavorare e non accontentarci di questa vittoria”.
Avete mostrato più difficoltà in fase offensiva. Contro i finlandesi sono bastati due gol, ma nelle ultime tre partite ne avete segnati solamente tre…
“Sicuramente questo è un altro punto su cui dobbiamo lavorare. Chiaramente dobbiamo provare a mettere più dischi possibili sulla porta avversaria, anche per cercare alcuni gol sporchi. Allo stesso tempo però dobbiamo restare calmi e non pensare troppo al fatto che non riusciamo a segnare, perché questo ci porterebbe solamente a strafare. Dobbiamo fare le cose semplici e credo che con i giocatori che abbiamo in squadra, siamo in grado anche di trovare la via della rete”.
Note particolarmente negative arrivano dal gioco in superiorità numerica. In campionato avete il peggior powerplay e anche martedì non ha particolarmente brillato…
“Anche questa penso che sia una cosa soprattutto mentale. Alla fine sappiamo che non stiamo facendo bene e magari di conseguenza non siamo così calmi, finendo per strafare. Penso che anche in powerplay dobbiamo giocare il più semplice possibile, mettendo molti dischi sulla porta e trovando così qualche gol dallo slot. In questo modo potremo sicuramente prendere fiducia e il powerplay tornerà a girare, perché alla fine anche in passato funzionava bene. Chiaramente però è un punto su cui dobbiamo lavorare perché le situazioni speciali sono fondamentali”.