ZUGO – Il Lugano ha trovato a Zugo una vittoria ai rigori dopo una partita decisamente da ottovolante, con i bianconeri capaci di strappare il pareggio nei minuti finali dopo aver sprecato un vantaggio di due reti.
Dopo la sconfitta casalinga contro il Losanna era imperativo tornare a dare segnali di stabilità difensiva e Bobby Sanguinetti analizza così la situazione: “Era importante reagire dopo la brutta sconfitta di venerdì, dovevamo assolutamente giocare meglio difensivamente e credo lo abbiamo fatto. Non è facile giocare qui a Zugo, le partite diventano spesso veloci con molti up and down e si rischia di perderne il controllo, ma siamo stati bravi a strappare questi due punti importanti”.
Bobby Sanguinetti, è stata una partita un po’ strana, potevate gestirla bene come nei primi 25 minuti, ma poi è arrivato quel minuto e mezzo a metà sfida che ha cambiato tutto. Cos’è successo in quel momento?
“Quando lo Zugo ha cominciato a spingere forte abbiamo perso la concentrazione e non abbiamo più pensato a quello che dovevamo fare noi, smettendo di giocare con semplicità. Il time out chiamato da Ireland ci ha rimesso in carreggiata, ma è stato un peccato regalare tre reti in così poco tempo, per fortuna poi siamo tornati sulla nostra strada e abbiamo vinto il match meritatamente”.
In questo periodo il Lugano ha più difficoltà alla Resega piuttosto che fuori casa… È un caso oppure c’è una ragione per questo rendimento “ribaltato”?
“Non credo ci sia una ragione precisa, ogni partita nasce con la sua storia e poi ogni squadra non può avere il completo controllo su tutte le partite della stagione. È vero, in casa dobbiamo fare meglio, perché ci teniamo a farlo anche per i nostri tifosi che ci danno sempre una carica incredibile. D’altra parte riusciamo comunque a compensare con ottime prestazioni fuori casa, anche se sarà importante ritrovare la continuità alla Resega in vista dei playoff”.
L’impressione è che il Lugano non sempre riesca a reggere l’urto con continuità con ancora delle assenze importanti in difesa…
“Quando mancano elementi come Furrer, Ulmer e Wellinger qualsiasi squadra potrebbe attraversare delle difficoltà, ma finora ce la siamo cavata abbastanza bene nonostante qualche momento “down”. Alla fine ciò che importa è quello che facciamo noi che siamo sul ghiaccio, perché gli infortuni nell’hockey purtroppo capitano e bisogna tenerne conto”.
Queste contro Losanna e Zugo sono state le tue prime partite dopo l’infortunio di Davos, come ti senti oggi?
“Sto abbastanza bene, ma in una partita come questa, molto veloce e con continui ribaltamenti ho capito che mi ci vorrà ancora un paio di match per ritrovare completamente il ritmo. Devo dire che non è stato facile inizialmente perché la botta che ho preso è stata veramente dura, ma per fortuna è stata meno grave di quello che sembrava. Star via dal ghiaccio è sempre brutto, ma per fortuna questo infortunio me lo posso gettare alle spalle e finalmente essere di nuovo in pista ad aiutare i compagni”.