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Ambrì Piotta

Sabolic: “So cosa tutti si aspettano da me, devo essere un leader e impormi come scorer”

L’attaccante sloveno: “La mia è una carriera andata in crescendo, con il duro lavoro saprò avere un impatto positivo in questa squadra. Voglio far valere le mie qualità, Duca e Cereda mi hanno spiegato la filosofia del club”

PIOTTA – È dunque Robert Sabolic la nuova ala straniera dell’Ambrì Piotta. Attesissimo da addetti ai lavori e tifosi, il 30enne sloveno ha raggiunto i suoi nuovi compagni di squadra nella serata di giovedì e si è concordato con il club sopracenerino per una stagione.

“È accaduto tutto molto in fretta, ho bisogno ancora di qualche giorno per ambientarmi”, ci ha confidato Sabolic. “Ho conosciuto la squadra ma ancora non ho avuto modo di scendere in pista con i ragazzi, per quello dovrò attendere lunedì mattina. Non vedo l’ora del primo allenamento al gran completo. Nel frattempo cerco di godermi questa giornata di presentazione ai tifosi. Le prime sensazioni mi dicono di essere capitato in un gruppo solido e molto affiatato”.

Con le tue caratteristiche ti sposi alla perfezione con il sistema di gioco di Luca Cereda: sei veloce, sai usare il fisico, hai un buon tiro e, soprattutto, sei un gran lavoratore. Cosa puoi dirci di più di te?
“Credo che abbia già detto tutto tu (ride, ndr.). Scherzi a parte, sono un giocatore che fa della velocità e delle conclusioni rapide la propria arma vincente. Il mio obiettivo è di far valere queste mie qualità all’interno di un campionato che non conosco come quello svizzero. Sono convinto che con il duro lavoro e la giusta attitudine riuscirò ad avere un impatto positivo in questa squadra”.

© Meyer – www.kbumm.de

Prendi il posto di Kubalik ma questo non significa esserne il sostituto. Siete giocatori diversi e con caratteristiche diverse. Senti una certa pressione o responsabilità in questo senso?
“So bene che cosa tutti si aspettano da me. Devo cercare di impormi come leader nello spogliatoio e come scorer sul ghiaccio. Se sento pressione? No, non direi. La mia carriera è sempre andata in crescendo, ho giocato in Slovenia, Svezia, Slovacchia, Germania, Repubblica Ceca e Russia. Ora sentivo il bisogno di cambiare aria e la Svizzera rappresenta per me un’occasione interessante. Sono davvero curioso di scoprire il campionato svizzero”.

Nella tua carriera non hai mai militato per più di due stagioni consecutive nella stessa squadra. Con l’Ambrì hai firmato per una stagione, era ciò che volevi?
“A Praga sono rimasto due anni ed avevo un contratto valido anche per gli anni successivi, ma il club ha deciso di effettuare il buyout del mio accordo. Mi sarebbe piaciuto restare in Cechia, ma sono stato costretto a partire. Lo stesso è capitato con il Torpedo. I piani erano di rimanere con la compagine russa almeno per un’altra stagione ma poi alcuni cambiamenti societari hanno portato ad una sorta di rivoluzione e quindi alla partenza di diversi giocatori, me compreso. A quel punto ho deciso di cambiare aria, di puntare ad un club europeo che potesse apprezzare le mie caratteristiche. Una volta ricevuta l’offerta dell’Ambrì, io e la mia famiglia ci abbiamo messo pochissimo ad accettare questa nuova e stimolante avventura. Spero di restare a lungo”.

Cosa ti ha spinto principalmente ad accettare l’offerta di Paolo Duca?
“Ho incontrato Duca e Cereda un paio di settimane fa e mi hanno spiegato la situazione ad Ambrì. Non appena sono venuto a conoscenza della filosofia del club e di questo nuovo percorso intrapreso un paio di anni fa ho pensato che tutto questo potesse fare al caso mio. Il Ticino è un luogo meraviglioso, così come lo sono i miei nuovi compagni di squadra. Mi sento pronto ad aiutare a progredire i tanti giovani in squadra. Voglio essere per loro un esempio da seguire”.

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