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Interviste

Ronchetti: “Una partita da playoff, l’abbiamo vinta lottando”

Il difensore sottolinea la durezza della partita di Davos e la risposta data dalla Lugano dopo il pessimo inizio: “Una grande reazione, ora speriamo di recuperare qualcuno”

DAVOS – Come spesso capita, tra Davos e Lugano è stato un incontro senza esclusione di colpi. A contribuire ad una partita durissima e spesso fuori dal limite regolamentare ci ha pensato anche l’arbitraggio, palesemente inadatto a tenere a bada gli animi caldi.

Il Lugano ha trovato una vittoria importante, ma da questa battaglia esce con le ossa rotte in difesa, avendo perso Furrer e Sanguinetti.

Massimo Ronchetti ha rischiato grosso anche lui, con un violento slap che lo ha colpito sul collo, ma è rimasto in gioco fino alla terza sirena: “Alla fine non è nulla di grave, il disco mi ha colpito sul collo ma in una zona dove ho accusato più il dolore iniziale che le reali conseguenze. Mi è andata bene e resterà solo un ematoma, ma sul primo momento ho avuto paura di aver rotto qualcosa”.

Massimo Ronchetti, una partita che è stata poco disciplinata su entrambi i fronti, ma dalla quale ne è scaturita una vera battaglia…
“È vero, ma la disciplina è difficile mantenerla contro un Davos che punta molto sull’intensità e la velocità di transizione, con molti tagli e passaggi in verticale ed effettivamente abbiamo faticato a mantenere la nostra struttura, soprattutto nel secondo tempo. Comunque abbiamo strappato questa vittoria con il carattere, perché con tutte quelle penalità e i colpi duri la partita si è trasformata in un incontro di playoff”.

Per voi difensori è stato un incontro difficile, con gli infortuni di Furrer e Sanguinetti aggiuntisi alle assenze di Wellinger e Ulmer, ma siete riusciti a proteggere lo slot con il passare del tempo…
“Sì è stata dura, soprattutto dal terzo tempo, dato che dopo aver perso anche Sanguinetti siamo rimasti in 5 difensori dovendo giocare anche dei box play con il Davos che spingeva per cercare la rimonta. Questo ci ha portato a giocare ancora più compatti, cercando di bloccare i tiri come nel derby e spingendo fuori gli attaccanti dallo slot. Mi è sembrata molto una partita simile a quelle giocate in trasferta a Zurigo negli scorsi quarti di finale”.

Sulla perdita di Sanguinetti avete però sfruttato 5 minuti di doppia superiorità numerica per fare vostra la partita. Una situazione forse “inedita” un doppio boxplay simile?
“Personalmente non avevo mai vissuto una doppia superiorità così lunga, ed era fondamentale sfruttare un’occasione simile. Siamo stati bravi a segnare praticamente al primo tiro su Van Pottelberghe, sfruttando poi lo slancio per fare anche il secondo gol che ci ha regalato la vittoria. Il power play è andato bene, personalmente però penso dovremo migliorare il boxplay, dove abbiamo subito reti un po’ troppo facili. Quel che contava però a quel punto erano i tre punti e stringendo i denti li abbiamo ottenuti”.

Da rivedere sicuramente c’è anche l’entrata in materia vista alla Vaillant Arena, cos’è successo in quei primi minuti in cui avete subito due reti su due tiri?
“Non eravamo colpevolmente pronti alla partenza del Davos, pur sapendo che in casa loro i grigionesi partono sempre a mille con un forecheck altissimo, e abbiamo subito due reti evitabilissime. Poi però abbiamo reagito bene, l’abbiamo messa sul piano fisico cercando di tirare in porta il più possibile ed abbiamo trovato una grande risposta”.

Ora si tratta di andare a Ginevra, contro un’altra squadra non certo “leggera”, probabilmente senza Furrer e Sanguinetti. Si preannuncia tutt’altro che facile il compito per voi difensori….
“Speriamo di recuperare qualcuno degli infortunati, magari rivedremo anche Lucas (Matewa, ndr) che contro Zugo e Ambrì Piotta ha fatto due grandi partite. Quel che è sicuro è che noi difensori rimasti avremo più ghiaccio e responsabilità e qui penso a me, Kparghai e Riva. Ma non avremo scuse, se occorrerà alzare ancora di più il livello per aiutare la squadra lo faremo”.

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