LUGANO – Il Lugano è più vivo che mai e grazie al successo per 4-0 ottenuto sabato sera in una Resega infuocata accorcia sul 3-2 nella serie.
“Sapevamo di essere con le spalle al muro e di non avere più nulla da perdere – spiega Elia Riva nel post partita – ma anche sabato sera abbiamo dimostrato che se giochiamo tutti assieme possiamo farcela. Adesso andiamo a Zurigo e vogliamo portarla a casa”.
Bianconeri che hanno messo in pista una prestazione convincente e soprattutto molto solida, mantenendo la propria porta inviolata per la seconda partita casalinga consecutiva e subendo complessivamente una sola rete alla Resega in questa finale.
“Credo che abbiamo giocato molto bene in tutte e tre le zone. In quella offensiva abbiamo fatto girare molto il disco, mentre da quella difensiva ci siamo liberati bene grazie a delle buonissime uscita di zona. Non gli abbiamo dato spazio e giocando così possiamo sicuramente fare molto bene”.
Una partita che è immediatamente cominciata per il verso giusto per la squadra di Greg Ireland, capace di trovare la rete d’apertura con Gregory Hofmann dopo soli 27 secondi.
“Sicuramente dà tanta fiducia. Noi sappiamo che non dobbiamo vincere la partita in un cambio, però ci ha fatto sicuramente bene, siamo partiti forte, l’abbiamo dimostrato e abbiamo poi tenuto questo livello per tutta la serata”.
Gara 5 la si poteva definire come la partita della disperazione, come quella in cui non si aveva più nulla perdere, ma per il giovane difensore ticinese pure la prossima sfida è “da affrontare alla stessa maniera. La mentalità deve essere quella di entrare e vincere ma, come detto, non dobbiamo pensare di decidere la partita nel primo cambio… Ci troviamo in una situazione di “disperazione”, ma sappiamo quanto valiamo e cosa possiamo dare”.
Una delle chiavi per i bianconeri per riuscire ad ottenere il fondamentale break in Gara 6 sarà di minimizzare le penalità anche in trasferta. Se da una parte nelle tre sfide casalinghe il Lugano in media ha dovuto trascorrere tre minuti in boxplay, questo valore per le due partite all’Hallenstadion è più del triplo.
“Sì, chiaro – conferma il numero 37 bianconero – dobbiamo rimanere molto disciplinati, sappiamo che in questa finale fischiano tanto, se non tutto, quindi dobbiamo semplicemente fare il nostro gioco “.
Dopo un tour de force che ha visto le due finaliste giocare le prime quattro partite in meno di una settimana, i giorni di recupero stanno ora iniziando ad aumentare, con addirittura quasi quattro giorni tra Gara 5 e 6. Un fattore che potrebbe fare comodo ai bianconeri.
“Sì, sicuramente”, concorda Elia Riva. “Adesso inoltre è molto caldo, un po’ di riposo fa sicuramente bene ma dobbiamo rimanere focalizzati semplicemente su quello che dobbiamo fare”.
Alla vigilia di Gara 5, alla luce dell’overtime giocato in sofferenza da parte del Lugano e vista anche la panchina meno profonda rispetto a quella degli zurighesi, si poteva temere che la benzina nelle gambe dei bianconeri stesse finendo, ma la reazione messa in pista della squadra di casa è stata impressionante, con addirittura il terzo tempo di sabato sera che è risultato essere uno dei migliori giocati finora in questa finale.
“Sì, fisicamente ci siamo. Sicuramente un po’ di stanchezza c’è, ma quando sei sul ghiaccio non la senti. Abbiamo lavorato tutto l’anno per arrivare fino a qua e adesso siamo molto carichi”.
Un altro fattore di certo non irrilevante è stata una Resega semplicemente infuocata, e questo non solo per delle condizioni climatiche che di solito si hanno solo nelle amichevoli d’agosto.
“Il pubblico è stato grandioso, è il nostro sesto uomo e quando magari c’è un po’ di stanchezza, ci dà quella spinta in più che ti fa andare avanti e non mollare. È da tutta la stagione che è così e sono davvero molto forti”, conclude il difensore bianconero.