BIASCA – Abbiamo dovuto attendere un attimo per vederlo arrivare sul ghiaccio, in quanto era impegnato (con Jason Williams) a svolgere un test fisico all’esterno della pista, ma dopo essersi velocemente vestito ha subito raggiunto i compagni durante l’allenamento mattutino.
Richard Park sembra aver ritrovato da subito le migliori sensazioni e sul ghiaccio ha mostrato quella rapidità nei movimenti e quel tasso tecnico superiore alla media che hanno contraddistinto il suo primo anno in Leventina. Al termine della seduta lo abbiamo avvicinato per porgli qualche domanda.
Richard Park, oramai è qualche giorno che ti alleni… come trovi la tua forma fisica?
“Sono contento di quanto fatto sinora, anche se mancano ancora due o tre settimane prima che inizi la stagione. Sono contento di essere tornato qui con i ragazzi, non vedo l’ora di ricominciare”.
Non hai giocato a Sursee giovedì e sabato, non eri ancora pronto?
“Ho effettuato un lungo viaggio da Los Angeles ed ho dovuto sbrigare alcune faccende amministrative concernenti il visto lavorativo. Inoltre ho sofferto un po’ del cambio di fuso orario. In definitiva non ero nelle condizioni migliori per poter giocare, ma sono abbastanza sicuro che giocherò questo weekend”.
Puoi dirci come si è svolta la tua preparazione individuale?
“Non è stata molto diversa da quella che ho effettuato negli ultimi 19 anni. Diciamo che oramai ho l’esperienza e le conoscenze per gestirmi al meglio. So cosa devo fare e cos’ha funzionato in passato. Mi sento bene”.
Ti sei allenato con qualche giocatore della NHL?
“Nel gruppo col quale mi alleno ci sono dei giocatori che giocano in NHL, ma siccome sono tornato presto ce n’erano meno che negli scorsi anni, in quanto molti iniziano più tardi la preparazione”.
Alla presentazione ufficiale alla Valascia ci è stato detto che saresti tornato a metà agosto per alcuni problemi, puoi spiegarci di cosa si trattava?
“Niente di che, problemi burocratici per quanto riguardava il visto lavorativo. Il consolato svizzero a Los Angeles ha chiuso l’ufficio per i visti proprio nel momento in cui necessitavamo del servizio, dunque abbiamo dovuto raggiungere il consolato più vicino che era a San Francisco (con un viaggio in aereo di mezzo). Abbiamo dovuto muoverci cercando di ottenere il tutto nel modo più rapido possibile”.
Alcune rumors al termine della scorsa stagione dicevano che non saresti tornato, erano solo voci di corridoio?
“Quelle cose non sono uscite dalla mia bocca. Mi trovo molto bene con i miei compagni, lo staff e l’organizzazione. Io e la mia famiglia abbiamo vissuto una bella esperienza e sono molto contento di essere ritornato. Non vedo l’ora di lavorare con i miei compagni in vista della nuova stagione”.
Ci sono molti volti nuovi in questa squadra, come hai trovato i nuovi arrivi? Serge ti ha già detto se giocherai con uno di questi, Alexandre Giroux?
“Serge non mi ha ancora detto niente, ma va bene così. Siamo una squadra con ottimi giocatori e non importa con chi ti ritrovi in linea, ed è così che dovrebbe essere. Personalmente dei nuovi arrivi conosco quelli che ho affrontato l’anno scorso e sono contento per glidegli acquisti fatti dal club. Questa stagione sarà molto interessante, il nostro livello di aspettative è più alto rispetto all’anno scorso”.
I tifosi biancoblù sono divisi sul ruolo da affidare a Richard Park, alcuni sostengono che dovresti giocare come playmaker mentre altri ti vedono più come un ottimo centro difensivo pronto a contrastare la prima linea avversaria. Come ti vedi meglio te?
“Beh, I am who I am (sono chi sono ndr)! Scherzi a parte, continuerò a fare il gioco che ho portato sul ghiaccio negli ultimi 19 anni e sarà lo staff tecnico a decidere come impiegarmi al meglio per vincere le partite. Vedremo”.
Sei il giocatore più vecchio della squadra, questo significa anche avere più esperienza. Lo senti questo ruolo? Senti di doverla condividere con i più giovani?
“Amo farlo, specialmente con ragazzi come Inti e Daniele. Qualsiasi cosa mi viene in mente che può aiutarli la condivido con loro e per me è davvero gratificante e appagante vederli fare bene. Sono davvero dei bravi ragazzi. Credo che abbiano del potenziale per essere degli ottimi giocatori in questa lega per molto tempo”.
Ultima domanda concernente la prossima stagione, “play-off” è un termine che si può tornare ad utilizzare?
“Penso che non ci sia niente di male nel nominare la parola play-off. Sono un obiettivo concreto e realistico, è lo scopo per il quale si lavora duramente. Penso che siamo molto solidi a partire dai portieri, passando dalla difesa ed arrivando all’attacco. Si vince e si perde come una squadra, dovremo essere molto uniti e giocare insieme. Ci saranno degli ostacoli durante il percorso, ma penso che se abbiamo imparato dagli errori commessi lo scorso anno potremo essere migliori e più consistenti”.