AMBRÌ – RAPPERSWIL
2-4
(1-0, 1-2, 0-2)
Reti: 12’27 Müller (Novotny) 1-0, 27’11 Cervenka (Clark, Profico) 1-1, 33’18 Profico (Moses, Dünner) 1-2, 35’35 Hächler (Fischer, Perlini) 2-2, 50’59 Clark (Moses, Cervenka) 2-3, 59’26 Clark (Cervenka, Moses) 2-4
Note: Valascia, porte chiuse. Arbitri Stricker, Mollard; Obwegeser, Progin
Penalità: Ambrì 6×2′ + 1×10′, Rapperswil 2×2′
Assenti: Matt D’Agostini, Tommaso Goi, Elias Bianchi (infortunati), Viktor Östlund, Christian Pinana, Petr Cajka, Joël Neuenschwander, Dario Rohrbach, Rocco Pezzullo (sovrannumero)
AMBRÌ – Al termine di un weekend dalle tante emozioni, per l’Ambrì Piotta rimane un grande vuoto. La matematica dice che non è ancora finita, ma lo sguardo dei giocatori leventinesi nell’epilogo della fondamentale sfida contro il Rapperswil lascia intendere che la squadra ha probabilmente dato tutto quello che aveva.
Non è stato abbastanza, i Lakers hanno ora sei punti di vantaggio e alla terza sirena hanno festeggiato consci di avere un pattino e mezzo nei pre-playoff, mentre con cinque partite da giocare (o forse quattro, vista la situazione del Bienne) ai biancoblù serve un vero colpo di scena.
Bisogna però anche essere onesti, a questo Ambrì non c’è molto da rinfacciare, anche e soprattutto dopo quanto è stato ribadito nelle ultime uscite. La squadra di Cereda ci ha provato, dando probabilmente fondo alle ultime energie mentali rimaste, ma gli strumenti su cui possono attualmente far leva i biancoblù sono troppo fragili e incostanti, ed arrivare a giocarsi il tutto per tutto ad una settimana dal termine della regular season ha comunque dato un significato ad un’annata difficile sotto tanti punti di vista.
Ad avere la meglio sono stati i Lakers, che battendo cinque volte in stagione l’Ambrì hanno ottenuto i punti necessari per lasciarsi alle spalle i leventinesi, posizione legittimata da quest’ultimo scontro diretto giocato con più energia e deciso anche dalla maggior classe dei principali attori sangallesi. Cervenka e Clark hanno infatti scavato il solco decisivo tra le due squadre in termini di talento – e questo non solo sabato ma in tutta la stagione – mentre i biancoblù non hanno saputo dare continuità ai loro momenti più ispirati in termini di pressione.
Perlini e Zwerger hanno cercato di indicare la via giocando una buona partita e trovando sin da subito un forecheck efficace, ed un primo tempo equilibrato aveva portato all’importante prima rete di Müller, ma poi le cose sono sfuggite di mano nel periodo centrale.
Il Rapperswil è infatti tornato in pista con un atteggiamento rivelatosi inarrestabile. La squadra di Tomlinson ha cominciato a pattinare con molta più intensità, ed i leventinesi hanno passato praticamente i primi 15 minuti della frazione centrale ad inseguire gli avversari. Quasi logico il pareggio di Cervenka, seguito dal vantaggio di Profico che a quel punto – da poco superata metà partita – era più che meritato, ma poi l’Ambrì ha avuto il merito di reagire.
Gli ultimi cinque minuti del periodo centrale si sono infatti rivelati ispirati, con finalmente un po’ di pressione della parti di Nyffeler ed il fondamentale pareggio di Hächler, imbastito da una pregevole circolazione del puck alimentata da Perlini e Zwerger. Uscire dal periodo centrale sul 2-2 poteva sicuramente andare bene all’Ambrì – che qualche occasione l’ha comunque avuta, con Perlini in shorthand ed un ferro colpito da Dal Pian – ma l’aver contenuto i danni non ha ringalluzzito l’Ambrì.
Il terzo tempo è stato più equilibrato, ma il coefficiente di pericolosità degli attacchi ospiti si è confermato molto più alto, ed il killer instinct dei loro stranieri non ha perdonato. All’Ambrì è invece mancata la rabbia, quella che si pensava potesse risultare dalla sconfitta nel derby, ed anche la disperazione necessaria per giocare alla morte la partita più importante della stagione.
Ma ancora, da bordo pista è stato per l’ennesima volta evidente come la squadra abbia messo sul ghiaccio tutte le buone intenzioni possibili. Semplicemente, arrivati a questo punto, non è stato abbastanza.
IL PROTAGONISTA
Roman Cervenka: È il simbolo di ciò che ha diviso Ambrì e Rapperswil nel corso della stagione, con i leventinesi spesso condannati dalle prestazioni degli stranieri sangallesi, che anche nella “resa dei conti” di sabato sono risultati decisivi. Grande classe, visione di gioco eccezionale, e capacità di elevare il proprio livello nei momenti chiavi delle sfide… Cervenka rimane uno dei giocatori più forti del campionato, e per i Lakers è un giocatore che cambia letteralmente l’intera squadra.
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