LUGANO – RAPPERSWIL
4-3
(3-1, 1-0, 0-2)
Reti: 00’16 Prince (Thürkauf) 1-0, 2’58 Thürkauf (Prince) 2-0, 5’34 Kossila (Djuse, Cervenka) 2-1, 14’21 Carr (Prince, Müller) 3-1, 26’59 Prince (Thürkauf) 4-1, 51’06 Cajka (Wetter, Jelovac) 4-2, 56’33 Lammer (Baragano, Cervenka) 4-3
Note: Corner Arena, 5’002 spettatori
Arbitri: Borga, Nord; Cattaneo, Kehrli
Penalità: Lugano 4×2′, Rapperswil 1×rigore
Assenti: Niklas Schlegel, Loic Vedova, Troy Josephs (infortunati), Leland Irving, Mikkel Boedker, Davide Fadani (sovrannumero)
LUGANO – Se c’era ancora qualcosa da giocarsi nello sprint per la griglia di partenza dei pre playoff, è rimasto sul ghiaccio in quel di Ginevra, ecco perché la partita contro il Rapperswil – squadra già sicura di essere nelle prime quattro alla partenza dei playoff – aveva come motivo di interesse in particolare un paio di aspetti.
Per prima cosa il Lugano doveva ritrovare la strada che ogni tre per due va a perdere malamente per i suoi black out, cercando quindi di lanciare al meglio i pre playoff che inizieranno settimana prossima dopo le ultime sfide di regular season in quel di Zurigo e Bienne.
In buona parte i bianconeri sono riusciti nel loro compito, e forse non era nemmeno facile in una partita che sul piano della classifica e degli obiettivi numerici non aveva nulla in palio. Aldilà della vittoria la squadra di McSorley ha macinato ghiaccio e sudato, in quanto davanti si è trovata un Rapperswil che non è crollato con il passare dei minuti e l’aumentare del vantaggio bianconero, anzi, i sangallesi hanno cercato anche con forza la rimonta.
Il secondo motivo di interesse della partita di sabato era rappresentato quindi dall’esordio di Shane Prince con la maglia del Lugano, l’attaccante arrivato settimana scorsa dalla KHL e passato un po’ in sordina ma che in questo primo veloce ritorno sul ghiaccio svizzero dopo la breve esperienza di Davos ha confermato di essere potenzialmente un jolly dal peso non indifferente.
Solo la maniera con la quale si è presentato, segnando un gol da attaccante vero dopo soli sedici secondi dall’inizio della partita e il modo con cui legge il gioco offensivo fanno capire che il numero 92 potrebbe ritagliarsi uno spazio molto importante, in una linea con Carr e Thürkauf che si muove già con grande fluidità.
E poi c’era Juho Markkanen, il giovane portiere finlandese che non ha decisamente sfigurato, anzi, il figlio d’arte si è messo in mostra con una ottima tecnica di base evidenziata durante i box play, lasciando qua e là qualche indecisione ma impressionando sicuramente in positivo.
Detto dell’inizio a mille di Shane Prince, che in meno di mezzora ha messo a referto due reti e due assist, la partita è stata fortemente influenzata soprattutto dai primi due gol del Lugano, trovati in poco tempo e che hanno costretto subito Hedlund a chiamare un time out.
I bianconeri sono riusciti molto spesso a liberarsi delle marcature dei Lakers attorno alla porta di Bader, portando pericoli costanti nello slot e facendo pressione molto in profondità, sbagliando pure un rigore con Fazzini.
Il Rapperswil si è svegliato nel secondo periodo, aiutato da due power play che hanno portato Markkanen a doversi impegnare sul serio dopo un primo tempo tutto sommato quasi tranquillo, ma proprio sulla scia del miglior momento degli ospiti è stato il Lugano a colpire con il 4-1, nemmeno a dirlo, di nuovo ad opera di Prince.
Il gol che si è rivelato quello decisivo ha spinto ancora un po’ indietro i Lakers, che però hanno iniziato a far girare le linee con cambi molto rapidi e portando in cattedra il professor Roman Cervenka. Dal suo bastone sono nate le azioni più pericolose degli ospiti, che spingendo hanno messo un po’ paura a un Lugano che forse si era messo a gestire la partita in maniera un po’ troppo leggera, permettendo ai Lakers di risalire fino al 4-3 definitivo nel terzo periodo, sinonimo comunque di quarta vittoria su quattro per i bianconeri contro i sangallesi.
Una partita intensa e ricca di ribaltamenti, con molte occasioni e piacevole da seguire, che però solo in parte ci ha potuto dire se il Lugano sta trovando la forma migliore in vista dei giochi che contano, fatto sta che quello visto nel primo tempo è il gruppo che McSorley vorrebbe sempre vedere. Con il passare dei minuti sono aumentati gli errori di gestione del disco e in marcatura, con alcuni difensori in difficoltà sul forecheck del Rapperswil.
Gli spunti positivi comunque non mancano per i bianconeri, che forse con Prince – attendiamo comunque i prossimi riscontri – hanno pescato dal mazzo un jolly che può cambiare qualche dinamica offensiva e permettere a McSorley proporre un quartetto stranieri che va sul ghiaccio per quello che è chiamato a fare (con un Abdelkader in crescita) e non per quei compiti adattati alle situazioni.
IL PROTAGONISTA
Shane Prince: Non poteva esserci esordio migliore per l’ex Davos, che al primo disco toccato ha portato in vantaggio i bianconeri. E non è finita qui, con i due assist per Carr e Thürkauf, con cui mostra già grande intesa, e la seconda rete (game winning goal) trovata con senso della posizione e quella “arroganza” nel chiamare il disco di chi è tremendamente sicuro dei propri mezzi, che non sono pochi, sia sul piano della tecnica che del pattinaggio. Se il buongiorno si vede dal mattino…