LANGNAU – AMBRÌ
4-1
(2-0, 2-0, 0-1)
Reti: 5’08 Fahrni (Allenspach, Malone) 1-0, 06’19 Baltisberger (Schmutz, Kristof) 2-0, 34’23 Saarela (Malone, Zanetti) 3-0, 34’45 Schmutz (Saarijärvi, Malone) 4-0, 52’46 Bürgler (Pestoni) 4-1
Note: Eisstadionemmental versicherung arena, 5’882 spettatori
Arbitri: Wiegand, Arpagaus; Humair, Duc
Penalità: Langnau 3×2, Ambrì Piotta 3×2
Assenti: Kodie Curran (infortunato), Simone Terraneo (sovrannumero), William Hedlund, Davide Fadani (Snakes)
LANGNAU – È una serata per certi versi difficile da commentare quella vissuta dall’Ambrì Piotta in casa del Langnau, dove i padroni di casa sono stati all’origine di gran parte delle emozioni vissute durante la partita, mentre il complesso leventinese è apparso scarico in termini di energia – nessuno lo usa come scusa, ma la spia della riserva sul ghiaccio è sembrata accendersi spesso – e il gioco di conseguenza non ha mai trovato quell’intensità e cattiveria per decollare sul serio.
È stato insomma un Ambrì piuttosto inoffensivo, anche di fronte a un Langnau che non ha giocato una partita stratosferica, ma ha ben protetto Charlin – che è poi stato bravissimo quando c’era da tirar fuori la parata complicata – e sul fronte offensivo ha messo le cose in chiaro sin dall’inizio, ponendo le basi per un successo condotto in porto in maniera tranquilla.
Nei primi due periodi si è infatti notata una certa differenza in termini di pattinaggio e intraprendenza tra le due squadre, con un Ambrì mai rinunciatario ma nemmeno sufficientemente lucido e grintoso per fare la differenza, e infatti sono stati parecchi i dischi gestiti con poca precisione e i duelli fisici persi.
Qualcosa di meglio i biancoblù potevano sicuramente fare se si va a riguardare le azioni che hanno preceduto alcune reti, con Maillet e Isacco Dotti a “pasticciare” dietro la gabbia di Senn poco prima della rete d’apertura, mentre sul raddoppio grava la mancata chiusura di Heim sull’inserimento di Baltisberger.
La squadra di Cereda ha invece prodotto poco offensivamente – se non un ferro colpito da Maillet, autore per il resto di una prova opaca come diversi suoi compagni – e nemmeno vari cambiamenti di linee hanno permesso di dare linfa al gioco. Zwerger ha ruotato in varie posizioni dopo essere partito da 13esimo attaccante, e anche Miles Müller – tra i migliori dei suoi – ha potuto giocare qualche cambio nel primo blocco rilevando ogni tanto la posizione conquistata da Douay al fianco di Landry e Kubalik.
Come detto, però, l’Ambrì Piotta non è mai riuscito ad alzare veramente i giri del proprio motore, con poco tempo passato in zona offensiva e in generale senza riuscire ad avere mai una fase con il chiaro controllo del momentum. Il match ha così vissuto la sua fase decisiva già nel periodo centrale, quando un inizio promettente dell’Ambrì – che lì sì, sembrava poter crescere – è stato rispedito al mittente dalle due reti segnate nel giro di 22 secondi da Saarela e Schmutz.
La partita è stata mandata agli archivi dall’occasione mancata da DiDomenico nei secondi finali del periodo centrale, con anche il canadese che in questa occasione è apparso a corto di energie. Va dato atto all’Ambrì di non aver comunque tirato i remi in barca nell’ultima frazione. Cereda ha provato a stimolare nuovamente i suoi, ad esempio unendo Kubalik a Maillet e DiDomenico, ma alla fine è arrivato solamente il gol di Bürgler dopo un bel disco recuperato da Pestoni.
Ovviamente troppo poco per impensierire il Langnau, e dunque i leventinesi sono stati costretti ad accettare la sconfitta senza aver mai messo davvero in dubbio il risultato. In vista di domenica ci sarà dunque da ritrovare principalmente una certa competitività e combattività, anche se reggere il ritmo di una squadra veloce e tecnica come il Losanna sarà ovviamente una sfida, considerando pure che i vodesi arriveranno in Leventina avendo giocato l’ultimo match giovedì sera.
Ma questo è un campionato che non aspetta nessuno, ed ogni squadra è confrontata alle sue difficoltà. L’intenso calendario significa insomma che l’occasione per rifarsi è subito dietro l’angolo, e la cortissima classifica è il giusto stimolo per cercare anche di combattere le fatiche di un periodo che richiede di stringere i denti.
IL PROTAGONISTA
Stephane Charlin: Fa sembrare di ordinaria amministrazione ogni parata, e in fondo un po’ è così visto che i tiri leventinesi davvero pericolosi non sono moltissimi, ma la calma e la precisione con cui esegue i suoi interventi sono alla base dei successi del Langnau. Finisce per parare 41 tiri e trasmette una grande sicurezza ai suoi compagni, non dando mai all’Ambrì lo spiraglio giusto per rilanciare la sfida nei suoi momenti più importanti.