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Pochi importanti ritocchi e le stesse ambizioni, gli ZSC Lions puntano ancora al titolo

Gli innesti nella rosa del condottiero Grönborg sono stati pochi ma di grande spessore, per rinforzare una squadra che presenta grande solidità nella sua struttura. Il punto di forza è l’attacco, che si preannuncia esplosivo

L’inizio della stagione 2021/22 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


ZSC LIONS

La rosa 2021/22

PORTIERI
Ludovic Waeber, Lukas Flüeler

DIFENSORI
Phil Baltisberger, Luca Capaul, Patrick Geering, Christian Marti, Noah Meier, Johann Morant, Maxim Noreau (🇨🇦), Dario Trutmann, Yannick Weber, Enzo Guebey

ATTACCANTI
Sven Andrighetto, Justin Azevedo (🇨🇦), John Quenneville (F, 🇨🇦), Denis Malgin, Chris Baltisberger, Simon Bodenmann, Dominik Diem, Denis Hollenstein, Marcus Krüger (🇸🇪), Marco Pedretti, Willy Riedi, Garrett Roe (🇺🇸), Reto Schäppi, Justin Sigrist, Kaj Suter, Vincenzo Küng, Kyen Sopa, Marc Aeschlimann


© ZSC Lions – Berend Stettler

Le ambizioni sono sempre ai massimi livelli in casa ZSC Lions, e per l’imminente stagione nel mirino della squadra di Grönborg c’è sempre la conquista del titolo. C’è però anche una certa voglia di rivalsa, perché – dopo un quinto posto in regular season – resta nella memoria la netta eliminazione in semifinale per 3-0 da parte del Ginevra Servette, che ha mandato agli archivi un’annata finita senza troppe emozioni.

Il DS Sven Leuenberger non ha però reagito d’impulso di fronte ai risultati di una stagione segnata in maniera importante dalla pandemia, ed anzi ha operato pochissimi innesti per dare maggiore solidità ad una squadra che in regular season aveva comunque buoni numeri.

Dopo la conferma ufficiale dell’ingaggio di John Quenneville, negli scorsi mesi le firme sono state quelle “pesanti” di Justin Azevedo e Yannick Weber, due aggiunte di importante caratura per rinforzare i rispettivi reparti, che per il resto non si presenteranno in maniera molto diversa dal recente passato.

© JustPictures | Vedran Galijas

Le principali pedine sullo scacchiere di Grönborg saranno infatti per buona parte le stesse, visto che tra le molte partenze quelle veramente d’impatto riguardano Pettersson (che ha deciso di ritirarsi) ed in termini potenziali Tim Berni, che tenterà l’avventura oltre oceano nell’organizzazione dei Columbus Blue Jackets. Più emozionali invece gli addii a Roman Wick e Severin Blindenbacher, due senatori storici che per limiti anche fisici erano arrivati al capolinea, mentre i vari Simic, Prassl e Brüschweiler hanno scelto di cercare un ruolo maggiore altrove.

Tra tanti giocatori importanti, la vera colonna portante della squadra resterà però l’head coach Rikard Grönborg, in questo momento l’unico europeo ad attirare le attenzioni di varie franchigie NHL – dopo i Devils, su di lui c’erano anche i Sabres – ed importante condottiero di un gruppo che presenta un tasso di talento tra i più importanti della lega.

D’altronde basta buttare un occhio alle statistiche più basilari per accorgersi come lo Zurigo sia dalle fondamenta una squadra sapientemente condotta. Andrighetto e compagni erano infatti secondi sia per numero di tiri effettuati che nella classifica di chi ha concesso meno conclusioni agli avversari, si sono costruiti più opportunità in powerplay di tutti (sfruttandole però solo con la settima efficacia) ed hanno potuto contare sul secondo miglior boxplay, che ha saputo inoltre produrre anche otto gol in shorthand.


ARRIVI
Justin Azevedo (F, Ars Bars Kazan)
Yannick Weber (D, Pittsburgh Penguins)
John Quenneville (F, Seattle Kraken)

PARTENZE
Axel Simic (F, Davos)
Raphael Prassl (F, Davos)
Yannick Brüschweiler (F, Rapperswil)
Tim Berni (D, Columbus Blue Jackets)
Severin Blindenbacher (D, ritiro)
Fredrik Pettersson (F, ritiro)
Ryan Lasch (F, Frölunda)
Roman Wick (F, ritiro)

STRANIERI
Garrett Roe (F, 🇺🇸)
Marcus Krüger (F, 🇸🇪)
Maxim Noreau (D, 🇨🇦)
Justin Azevedo (F, 🇨🇦)
John Quenneville (F, 🇨🇦)


© JustPictures | Vedran Galijas

L’evidente punto di forza degli ZSC Lions rimane l’attacco, che assieme a quello dello Zugo è il più attrezzato del campionato. Si parte dal centro, con una struttura impressionante che vede potenzialmente nel mezzo Azevedo, Roe e Krüger, anche se il primo potrebbe essere schierato all’ala per dare maggiore equilibrio al lineup.

In termini di giocatori right non vi è infatti molta profondità – di fatto il solo Chris Baltisberger, oltre a Sopa e Aeschlimann, con l’ipotesi Malgin diventata concreta solo a poco dall’inizio del torneo – mentre sulla sinistra la situazione è ben diversa.

Andrighetto è uno dei più forti giocatori della lega, seguito da un Hollenstein reduce dalla miglior stagione in carriera. Per il bottom six rimangono poi elementi come Bodenmann, Sigrist, Schäppi, Pedretti oppure Diem che assicurano profondità, presenza fisica e la capacità di colpire sul fronte offensivo. La possibilità inoltre di schierare cinque stranieri sul ghiaccio trasforma il reparto d’attacco zurighese in una vera potenza.

© JustPictures | Vedran Galijas

In difesa la grande novità è rappresentata dal rientro in Svizzera di Yannick Weber che, dopo un anno intero passato nella taxi squad dei Pittsburgh Penguins praticamente senza giocare, sarà un uomo fondamentale per gli ZSC Lions. Verificare il suo impatto sarà indubbiamente interessante, per un giocatore dell’importante passato in NHL (oltre 500 partite) ma che a Zurigo avrà un ruolo ed un minutaggio molto diverso.

L’altro leader della retroguardia sarà nuovamente il canadese Maxim Noreau, reduce da una stagione in cui statisticamente non si è allontanato molto dai suoi standard – 36 punti in 50 partite – ma in cui ha avuto un impatto meno marcato del solito, con diversi assist ottenuti in seconda, quattro mesi senza trovare il gol e dei lunghi periodi in cui le sue prestazioni sono finite addirittura in secondo piano. Se lo Zurigo vorrà andare sino in fondo, avrà bisogno che l’ex biancoblù sia nuovamente al suo massimo.


Alle loro spalle il reparto si presenta profondo e con delle caratteristiche complementari, tra elementi come Geering e Marti, ed altri più ruvidi come Morant. Mancherà quell’ingrediente extra rappresentato dal giovane Berni, terzo difensore più impiegato lo scorso anno – principalmente a parità numerica – e che ha un grande potenziale di crescita.

Si arriva così ai portieri, con il testimone che è definitivamente pronto a passare nelle mani del talentuoso Ludovic Waeber. Non è infatti un segreto che gli ZSC Lions non siano soddisfatti delle prestazioni di Lukas Flüeler, schierato solamente 18 volte in regular season e poi relegato in panchina nei playoff, con varie voci che lo volevano poi in partenza nonostante un contratto ancora valido.

© JustPictures | Vedran Galijas

Sulla capacità di Waeber di rappresentare il punto di riferimento non vi sono molti dubbi, mentre sarà perlomeno da verificare l’efficacia del dualismo con Flüeler, anche a risultato dei mugugni figli dello scorso campionato. Se si instaurerà un sano dinamismo grazie alla rispettiva accettazione dei ruoli, sulla carta i portieri potrebbero dare ben pochi pensieri, ma in questo senso solo il tempo darà la sua risposta.

Complessivamente gli ZSC Lions sono comunque destinati nuovamente ad un ruolo da protagonisti, con un potenziale offensivo eccezionale ed un lineup che nel suo complesso è solido e completo. Ci sono alcuni nodi che dovranno trovare risposta nel corso della stagione, ma Grönborg ha tra le mani le carte giuste per puntare al titolo.


MIGLIOR INNESTO

Justin Azevedo:
È uno dei grandi nomi che il mercato ha portato in Svizzera nel corso dell’estate, e per gli ZSC Lions significa avere a disposizione un giocatore che è stato tra i top assoluti della KHL nell’ultimo decennio. Leader carismatico e assoluto combattente, Azevedo porterà la sua velocità sui pattini, un’eccezionale rapidità nell’andare al tiro e la capacità di segnare nei momenti che contano.

ADDIO DOLOROSO

Roman Wick:
Come giocatore il 35enne aveva ancora poco da offrire, ma in termini emozionali vedere il ritiro di un personaggio come lui rappresenta un momento significativo per il club, unitamente al termine della carriera di Blindenbacher. Lo Zurigo ha perso due giocatori che negli ultimi anni avevano faticato a contribuire sul ghiaccio, ma che erano delle personalità chiave nell’intera organizzazione.

FATTORE X

Unire i pezzi del puzzle:
Sulla carta Grönborg ha tutti gli elementi necessari per assemblare una squadra in grado di puntare al titolo, ora starà all’allenatore svedese trovare i giusti equilibri e le dinamiche più efficaci per far rendere una macchina che può puntare ad alte velocità. Alcuni ruoli andranno definiti con precisione, dopodiché i Lions saranno un avversario difficile da fermare.


La classifica di HSHS

1. ZUGO
2. ZSC LIONS
3. LOSANNA
4. _________
5. DAVOS
6. GINEVRA
7. FRIBORGO
8. _________
9. BIENNE
10. __________
11. RAPPERSWIL
12. __________
13. AJOIE

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