AMBRÌ – Quando Christian Pinana, a tu per tu con Boltshauser, ha sciupato quell’enorme occasione sparando altro sopra la porta, in molti si saranno rassegnati al pensiero che “neanche stasera vuole saperne di entrare”.
E invece l’Ambrì, con calma e determinazione, è riuscito a rimontare una sfida che, sullo 0-2, pareva ormai fuori portata. “Tralasciando il gol risolutore all’overtime – inaccettabile perché non eravamo pronti all’ingaggio – possiamo ritenerci soddisfatti della partita di domenica”, ha dichiarato il numero 55. “Non era facile rientrare dopo quasi tre settimane di inattività eppure siamo riusciti a giocare un buon match in crescendo. Questo è sicuramente un punto guadagnato”.
Sorprendente, per certi versi, è che nonostante la lunga pausa le gambe abbiano risposto presente…
“In effetti non era scontato che riuscissimo a scrollarci di dosso la tipica ruggine da quarantena, proprio perché in queste settimane la maggior parte della squadra è rimasta chiusa in casa senza nemmeno potersi allenare. Come è accaduto ad altre squadre in passato, anche noi al rientro avevamo voglia di ripresa e credo che siamo stati bravi a sfruttare quest’energia positiva. Negli ultimi giorni ci siamo allenati bene, allo scopo di riprendere il più velocemente possibile il ritmo e le cose hanno funzionato piuttosto bene. Si tratta ora di insistere, arginando il più possibile eventuali cali fisici che potrebbero insorgere nelle prossime uscite”.
La rete dell’1-2 di Novotny ha cambiato radicalmente l’inerzia di una sfida che, in quei minuti, avrebbe potuto sfuggirvi di mano. Davvero ottima la reazione del gruppo dopo il timeout chiesto da Cereda…
“Direi che è stato il momento chiave della sfida. Se dopo il primo tempo il Losanna avrebbe meritato qualcosa in più, nel secondo invece abbiamo lavorato meglio di loro eppure siamo stati puniti con due reti ravvicinate che avrebbero potuto mandarci fuori strada. Il timeout chiamato in quegli istanti è stato decisivo: il coach ci ha spronato a continuare ad insistere perché stavamo lavorando bene. E aveva ragione. Abbiamo insistito, è arrivata la rete di Novotny e a quel punto abbiamo avuto il momentum dalla nostra. L’insistenza e la determinazione ci hanno premiati”.
Per la prima volta in stagione avete potuto contare su tutti e quattro gli stranieri che, sull’arco della sfida, hanno portato una certa efficienza alla manovra offensiva…
“È importante poter contare nuovamente su ognuno di loro. Sono giocatori che sanno tenere alto il ritmo e, soprattutto, sono coloro in grado di creare spazi e occasioni pericolose. Hanno esperienza da vendere, tecnicamente sono superiori e contribuiscono in maniera tangibile ai risultati della squadra. Guardate Novotny, sicuramente non tra gli stranieri più spettacolari del nostro campionato ma estremamente solido, oltre che instancabile lavoratore a tutta pista. Se l’abbiamo riaperta è stato anche grazie alla sua determinazione”.
Era da parecchie partite che non toccavi quota 12 minuti di ghiaccio, come accaduto domenica. Senza contare poi i diversi powerplay nei quali sei stato schierato con costanza. Insomma, un bel segnale di fiducia nei tuoi confronti da parte dello staff tecnico…
“Un po’ come il resto della squadra ho vissuto un pomeriggio in progressione. I primi minuti non sono stati semplici ma, complici le tre partite giocate coi Rockets rese possibili dalla mia immunità – il giocatore era risultato positivo al Covid-19 nel mese di ottobre, ndr –, sono stato facilitato e mi ci è voluto meno tempo per ingranare. Mi fa piacere che gli allenatori abbiano deciso di affibbiarmi così tanta responsabilità; io ho cercato di rispondere presente giocando con concentrazione e personalità e credo che le cose siano andate per il verso giusto. Sta a me ora di continuare a lavorare per rientrare stabilmente in rosa”.